Le PALAZZINE ABBANDONATE di VIALE JENNER, l’ultimo Lazzaretto di Milano

Archeologia urbana e degrado lungo la circonvallazione

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Archeologia urbana e degrado lungo la circonvallazione.

Le PALAZZINE ABBANDONATE di VIALE JENNER, l’ultimo Lazzaretto di Milano

# L’epidemia di vaiolo di fine Ottocento

com'era (Fonte: Urban File.org)
com’era (Fonte: Urbanfile)

In tutte le città tra le varie emergenze, quella sanitaria è sempre stata forse la più drammatica.
Nel lontano 1893, in piena fase di espansione urbana e di sviluppo industriale, una grave epidemia di vaiolo rese necessaria la creazione di un nuovo ospedale: il Bassi.
La struttura, in stile liberty, venne inaugurata nel 1896 a Dergano, quartiere all’epoca ai margini della città, circondato da campi, vigne, cascine e, fattore molto importante, situato in posizione ventilata.

# L’ultimo paziente

Credits-abcmilano-Ex-Ospedale-Bassi

Le rovine di quel sanatorio sono ancora visibili lungo viale Jenner. Difficile immaginare ora, dietro ai quei muri sporchi e scalcinati, dentro a palazzine abbandonate, regno di topi e sbandati, quanta sofferenza si sia consumata e quanti pazienti siano stati ricoverati.

Molti abitanti della zona ancora ricordano la vista di infermieri e personale ospedaliero affaccendato tra degenti smarriti.
Sono tuttora visibili lo stabilimento per la disinfezione e le ciminiere collegate ai forni di incenerimento. Gli spostamenti tra i reparti avvenivano tramite una piccola ferrovia a scartamento ridotto. 

Si tratta di una storia a sua modo affascinante.
L’ ospedale nel 1908 ha ospitato i sopravvissuti del terremoto di Messina–Reggio Calabria, ha poi accolto i reduci della prima guerra mondiale.
Affetti da varie malattie, l‘ospedale fu utilizzato per la disinfezione degli indumenti degli studenti durante la seconda guerra mondiale.
Nel 1949 venne utilizzata la penicillina e un polmone d’acciaio lasciato dalle truppe americane.
Negli Anni ’50 registrò il tutto esaurito per l’epidemia di influenza.

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Si calcola che siano stati ricoverati più di 150 mila, tutti malati di patologie dai nomi angoscianti come vaiolo, colera, tifo, meningite.
L’ultimo paziente, un malato di vaiolo, fu ospitato addirittura nel 1979.

# Un grande patrimonio da rivalorizzare

Parte del complesso ora ospita un presidio per le malattie a trasmissione sessuale, la polizia locale, il consiglio di zona e una Onlus.
Un piano di recupero più generale, però, ancora non è previsto. Anche se ci sono voci di un interessamento da parte del Politecnico.
Davvero un peccato lasciare allo sbando una struttura miracolosamente rimasta intatta, importante esempio di “archeologia ospedaliera“ nonché testimonianza storica del quartiere e della città.

Tante sono le storie che si potrebbero raccontare. Sarebbe finalmente ora che il Comune valorizzasse il grande patrimonio di Bovisa Dergano, una eredità che comprende, oltre all’ospedale Bassi, la Distilleria Fernet Branca, i resti dei vecchi stabilimenti cinematografici dell Arnia Film e la Goccia con le sue palazzine di inizio secolo, un distretto che potrebbe avere grandi potenzialità ancora inespresse o da riqualificare.

Fonte: https://storiedimenticate.it/derganino-milano/

ANDREA URBANO

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Andrea Urbano
Nato a milano, ma milanese per scelta (per metà salentino). Sono appassionato a tutto quello che riguarda Milano: storia, cultura, dialetto e patrimonio artistico, progetti urbanistici, futuri socio econonomici, oltre a cinema, sport e viaggi. Lavoro nell'ufficio export di una multinazionale. Sono un grande tifoso del Milan. Alla ricerca di una modella. Quartiere: BOVISA