Le “Terrazze Verdi” nel futuro di Milano: le mini colline panoramiche

Attesa la costruzione del nuovo progetto di architettura biofilica pensato per rivoluzionare la vita dei milanesi. Ecco come sarà

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welcome - Piazza

Il 2024 dovrebbe essere l’anno buono per l’avvio vero e proprio dei lavori del rivoluzionario progetto di architettura biofilica realizzato dallo studio giapponese Kengo Kuma and Associates. Scopriamo come dovrebbe diventare e le ultime dai cantieri.

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Le “Terrazze Verdi” nel futuro di Milano: le mini colline panoramiche

# Welcome-Terrazze Verdi: un esempio di architettura biofilica per migliorare produttività e salute 

Credits: kengo kuma associates

Commissionato da Europa Risorse SGR, questo edificio sarà il primo al mondo a utilizzare su larga scala la Fabbrica dell’Aria di Stefano Mancuso, un innovativo sistema di biofiltrazione che sfrutta l’interazione tra piante e microrganismi per potenziare il processo di fotosintesi. Welcome-Terrazze Verdi, situato nel quartiere di Crescenzago, è il progetto firmato dal rinomato studio di architettura Kengo Kuma che punta a fondere assieme architettura e natura, un esempio di architettura biofilica.

Credits: Urbanfile

Il progettista ha sottolineato come questa impostazione permetta di lavorare a contatto con la natura, migliorando produttività e salute, grazie a agli elementi naturali quali luce, aria e il legno capaci di stimolare i sensi e la mente. Il nuovo complesso ridurrà l’emissione di CO2 dell’86% rispetto agli standard del 2030. Inoltre, il progetto si svilupperà orizzontalmente per integrarsi con il vicino Parco Lambro.

# La piazza fulcro di tutto il progetto

welcome – Piazza

Il compito di fulcro di tutto il progetto è stato “assegnato” alla piazza, estesa per 7.300 mq, con una fitta vegetazione e circondata da:

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  • colline, delle corti open air pensate per il lavoro informale per una superficie di 4.800 mq, in parte coperti da vetrate e in parte aperti;
  • diverse terrazze ideate per essere estensioni degli spazi interni con orti, giardini e camminamenti accessibili a tutti;
  • infine le serre progettate come luoghi speciali di lavoro o di intrattenimento e svago.

# Tutti i numeri del nuovo complesso da 300 milioni di euro

Credits welcomemilano – Rendering progetto dall’alto

L’investimento previsto per la realizzazione del progetto è pari a 300 milioni di euro. Nel dettaglio sono previsti sei edifici, ognuno di diversa altezza, che ospiteranno:

  • 43.500 mq di uffici
  • 1.000 mq di aule meeting
  • 2.700 mq di spazi co-working
  • un auditorium
  • un’area commerciale di 1.800 mq
  • 2.000 mq di ristoranti.

Nell’intervento sono compresi anche spazi destinati a mostre ed eventi temporanei, un supermercato e un’area wellness.

# Preservata la scalinata del Portaluppi

credits: pinterest.it – Scalda del Portaluppi

Di tutto il vecchio stabilimento Rizzoli demolito, costruito negli anni Sessanta per ospitare l’omonima casa editrice in piena espansione, è stata preservata una meravigliosa scalinata costruita all’epoca dal famoso architetto Piero Portaluppi. Ancora non se ne conosce il suo destino, se verrà ricollocata all’interno di uno degli spazi di Welcome oppure altrove.

# Concluse le attività di bonifica e gli scavi per le nuove fondamenta. Il 2024 l’anno buono per la cantierizzazione vera e propria

La rinascita di questa area della città sembra fare dei passi in avanti, dopo che per anni il vecchio edifico era diventato un rifugio abusivo e dopo che il progetto Novalis City Place non si è mai concrettizzato, anche se più lentamente di quanto previsto. Dopo la demolizione nel 2022, e la distruzione con le ruspe delle fondamenta e dei piani interrati nel 2023, anche le attività di bonifica e gli scavi per le nuove fondamenta sono state portate a termine. Il 2024 avrebbe dovuto essere l’anno delle consegna, ma a causa di numerosi ritardi è diventato quello di inizio lavori. Nelle immagini in alto il reportage di Urbanfile.

Continua la lettura con: Il futuro è adesso: le grandi opere che rivoluzioneranno Milano nei prossimi 5 anni

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.