AspettaMI: cresce la protesta dei milanesi contro ritardi e corse soppresse dei mezzi pubblici

Tagliate 76 linee su 130. La richiesta dei comitati

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Tira una brutta aria sull’Azienda Trasporti Milanesi. Ritardi e cancellazioni di linee stanno facendo infuriare i cittadini che chiedono un servizio regolare del trasporto pubblico: per settembre preparano una protesta davanti a Palazzo Marino.

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AspettaMI: cresce la protesta dei milanesi contro ritardi e corse soppresse dei mezzi pubblici

# Il comunicato del gruppo facebook “AspettaMI – Milanesi in attesa dei bus”

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L’Azienda Trasporti Milanesi non sta vivendo certo un buon momento. Mentre si attende nei prossimi mesi l’apertura integrale della linea M4 fino a San Cristoforo Fs, oggi è attiva da Linate a San Babila, i tagli alle linee dei mezzi di superficie si fa sentire. Prima la protesta dei comitati che richiedono il ripristino dei tutto il tracciato della linea 73, in autunno fermerà in Piazza Cinque Giornate ma i residenti non sono d’accordo, poi quella del gruppo Facebook “AspettaMI – Milanesi in attesa dei bus” che fa da cassa di risonanza per tutti i cittadini scontenti del servizio di trasporto pubblico. 

Questo un estratto del comunicato: “Nonostante sia agosto, il gruppo Facebook “AspettaMI – Milanesi in attesa dei bus” cresce di oltre 50 membri al giorno, a prova che il tema dei tagli alle corse dei mezzi di superficie è molto sentito dai cittadini, che scontano sulla propria pelle i forti ritardi di bus e tram rispetto alle tabelle orarie. Le attese anche di 20, 30 e 40 minuti e le corse che “saltano” si traducono in ritardi sul posto di lavoro e agli appuntamenti, e molti utenti sono costretti a riprogrammare le proprie giornate, prevedendo alzatacce e rientri a casa a tarda sera, oppure scelgono di ricorrere al mezzo privato. Situazioni denunciate nel gruppo “AspettaMI” dai numerosi post dei cittadini esasperati corredati da foto dei display alle fermate o delle schermate della app di ATM, testimonianze chiare ed inoppugnabili dei gravi disservizi.

Adriana Berra, amministratrice del gruppo e coordinatrice del movimento, spiega come “Gli amministratori cittadini ci raccomandano di abbandonare l’auto, ma poi il Comune di Milano, che ricordiamoci è il proprietario di ATM, ci abbandona alle fermate“. Nel comunicato prosegue dicendo che “Dal 1° agosto è ufficialmente in vigore dal lunedì al venerdì l’orario del sabato praticamente su tutta la rete, eppure abbiamo comunque evidenze di numerosi ritardi, come è la regola negli ultimi mesi” e aggiunge come “Già applicare l’orario estivo dalla chiusura delle scuole è anacronistico, perché Milano d’estate non si svuota più come una volta (e tra l’altro si vanta di essere la città “che non si ferma”), ma siamo andati ben oltre: gli orari estivi non vengono rispettati, i ritardi sulle tabelle sono continuati, per non parlare delle corse che ‘saltano’, cioè i mezzi non passano proprio”. 

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# Tagliate 76 linee su 130

Credits Andrea Cherchi – Tram e bus

La rimodulazione delle corse è partita a novembre 2023 ed è poi proseguita a febbraio 2024, ad aprile ed infine l’ultima con l’introduzione dell’orario estivo: in totale i tagli hanno colpito 76 linee su 130. L’intenzione del Comune di Milano era di ridurre i disagi facendo vedere sui display i reali tempi di arrivo dei bus, ma nonostante questo si sono accumulati ulteriori ritardi alle frequenze dei mezzi già dilatate. 

# La richiesta dei comitati: un bus ogni 8 minuti

Credits ilgiorno.it – Coda fuori dalla fermata Pasteur

I comitati delle diverse zone della città si sono uniti e hanno scritto una lettera unica al Sindaco e al Comune di Milano per chiedere un bus ogni 8 minuti su tutte linee oltre a una distribuzione capillare del servizio “in modo da non lasciare indietro nessuno e scoraggiare così l’uso dell’auto privata con grande beneficio della nostra salute”.

# Entro la primavera 2025 il ritorno alla normalità?

Credits medium.atm – Arrigo Giana

Arrigo Giana, AD di ATM, ha parlato recentemente di un possibile “ritorno alla normalità” entro il primo trimestre del 2025, con l’ingresso in azienda di 500 nuovi autisti. Il problema però, come sottolineano i comitati e come testimoniato anche negli ultimi giorni da un ex autista, poco dopo l’assunzione molti fuggono in altre realtà perchè le condizioni lavorative ed economiche non sono dignitose: lo stipendio è troppo basso per vivere a Milano e non vengono rispettati i turni e le regole di servizio.

# A settembre una manifestazione di protesta davanti a Palazzo Marino 

Locandina Fake week

L’apertura integrale di M4, prevista in teoria di settembre, dovrebbe portare ad ulteriori rimodulazioni di servizio come già successo con la linea 73. Per questo il 26 settembre 2024 dalle 17 alle 20 è attesa una manifestazione di protesta dal nome Fake week, e che si contrappone alla Green week, davanti a Palazzo Marino. Una manifestazione che racchiuderà nelle tre giornate del 26, 27 e 28 settembre p.v. tematiche che riguarderanno Giochi Olimpici Invernali 2026, Consumo di Suolo e Trasporto Pubblico. Saranno presenti il Gruppo Comitati #la73nonsitocca, il gruppo AspettaMI e i lavoratori #ATM in  collaborazione con Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano.

Continua la lettura con: La storia infinita della 73: comitati contro anche il nuovo percorso

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.