A Milano sono anni che se ne parla in tutte le salse. Convegni, raccolte firme, ordini del giorno in consiglio comunale, perfino un sito internet: ma niente. Tante chiacchiere e la ferma ostilità della amministrazione comunale in perfetto autosabotaggio. Anni di discussione senza approdare a niente, ma quello stesso progetto di autonomia è stato approvato in 20 minuti… per la capitale. Ecco quando Roma potrà diventare Città Stato e quali poteri le saranno assegnati.
AUTONOMIA per Veneto, Lombardia o MILANO? No, SOLO per ROMA
# Milano temporeggia, Roma agisce: diventa Città Stato
Il 20 aprile 2022 la Commissione Affari costituzionali della Camera ha votato all’unanimità l’adozione del testo base della riforma costituzionale, predisposto dai relatori Annagrazia Calabria (Fi) e Stefano Ceccanti (Pd) sulla base di quattro proposte di legge, per trasformare Roma in Città Stato o meglio in Città Regione come ammesso dalla Costituzione Italiana.
Nel testo della riforma all’articolo 114 della Costituzione, dove si stabilisce che “Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento”, è stato aggiunto un comma che recita “Roma Capitale dispone di poteri legislativi definiti nelle materie di cui all’articolo 117, terzo e quarto comma”. Si tratta quindi delle stesse materie di competenza esclusiva delle Regioni e di competenza concorrente tra Stato e Regioni, escluse “la tutela della salute e le altre materie stabilite d’intesa con la Regione Lazio e lo Stato, secondo legge dello Stato approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti”. Gli stessi Municipi di Roma Capitale verranno dotati di maggiori poteri e autonomia.
Nel secondo comma è previsto che nel periodo transitorio, in fase di prima attuazione della legge, a Roma Capitale verranno applicate le legge della Regione Lazio e all’articolo 2 che il trasferimento dei poteri legislativi decorrerà dopo due anni dall’entrata in vigore della legge costituzionale.
Lo stesso progetto di autonomia sognato da anni da Milano e i milanesi diventa realtà per Roma, mentre il capoluogo lombardo resta con un pugno di mosche.
Fonte: Canaledieci
# Milano Città Stato: dalla nascita del progetto alla raccolta firme per il referendum per dare a Milano i poteri da regione
Milano Città Stato nasce come progetto nel 2015, nel 2016 debutta il magazine online. Nel corso di questi quasi 7 anni esponenti di diversi parte politiche e dell’imprenditoria si sono espressi in modo favorevole a fare ottenere alla città di Milano un maggior grado di autonomia. Dello stesso parere anche i candidati sindaci alle elezioni comunali del 2016, anche se in seguito alla sua investitura a primo cittadino Beppe Sala non ha mantenuto la parola data.
Un primo sondaggio sul sito di Milano Città Stato a maggio del 2019 aveva visto la maggioranza dei milanesi votanti scegliere per dare più poteri a Milano:
- il 93% è a favore di un referendum sull’autonomia della città
- il 94% è per dare più autonomia a Milano (in maggioranza, 61%, sono per una “città regione” sul modello di Berlino, Madrid o Amburgo, segue l’ipotesi di “legge speciale”, votata dal 33%).
Il passo successivo avrebbe dovuto prevedere una prima raccolta di 1.000 firme per indire il referendum consultivo per far scegliere ai milanesi se dare autonomia a Milano, secondo quanto previsto dalla Costituzione Italiana e trasformarla in una Città-Regione, ma l’avvento della pandemia da Sars-Cov-2 ha bloccato l’iniziativa.
Un altro sondaggio effettuato da Ipsos a maggio del 2021, su richiesta di Librandi promotore di una lista a sostegno della rielezione di Beppe Sala, ha confermato la volontà dei milanesi nel voler dare più autonomia alla città. Alla domanda: “Sarebbe opportuno che alla città di Milano venissero attribuiti poteri o competenze speciali come se Milano fosse una regione o una provincia autonoma?” 2 milanesi su 3 hanno votato per dare a Milano il tipo di autonomia più spinto previsto dalla nostra Costituzione.
Anche in questo caso il Comune di Milano si nasconde, o peggio fa capire che non ha bisogno di avere più poteri e risorse per gestire meglio il bene collettivo, dare servizi migliori ai propri cittadini e competere con le altre metropoli europee. Milano si dimostra ancora una volta colonia, succube, pronta a servire Roma e lo Stato Italiano senza pretendere nulla in cambio. Roma ottiene sempre di più dimostrando sempre meno, vedasi inefficienza, sprechi e debito monstre, Milano non ottiene niente nonostante continui ad essere il motore e il faro dell’Italia. Ma mentre Milano al suo solito china la testa in silenzio davanti alla politica romana, altrove hanno reagito in modo meno sobrio.
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# L’ira dei veneti: “Il Veneto aspetta da 50 mesi e poi per Roma si vota in 20 minuti“
Se Atene piange, Sparta non ride. Anche i veneti sono su tutte le furie dopo l’approvazione di questo testo in Commissione Affari costituzionali, votato anche dal coordinatore regionale e parlamentare, il leghista Alberto Stefani. Alberto Villanova, presidente del gruppo Lega-Liga Veneta nel Consiglio regionale del Veneto afferma quanto segue: “Grazie al contributo del Pd, correlatore del provvedimento, a Roma è stata approvata la riforma costituzionale per dare più poteri a Roma capitale. Tanta solerzia e velocità è encomiabile: Roma ha ottenuto in venti minuti quello che noi aspettiamo da oltre 50 mesi. Sarebbe bello però che i dem e i 5 stelle, che detengono la presidenza della commissione, mettessero lo stesso impegno per approvare, finalmente, anche l’Autonomia del Veneto“.
A rincarare la dose il sindaco di Noventa Padovana Marcello Albano: “E’ un fatto gravissimo. C’è un mandato popolare che i veneti hanno dato ai parlamentari che è stato completamente disatteso. Su questa vicenda chiedo un confronto immediato, perché non è possibile che in venti minuti si licenzi un testo su un comune che ha un dissesto finanziario come Roma e in 50 mesi non riusciamo ad ottenere risultati per il Veneto? Inaccettabile”
Fonte: Padova Oggi
Continua la lettura con: Fabio Massimo NICOSIA: “la mia Milano avrà massima AUTONOMIA e LIBERTÀ GARANTITA per i cittadini”
FABIO MARCOMIN
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