Nell’immaginario collettivo molti ricordano la Rotonda della Besana come un antico lebbrosario, sovrapponendoci forse l’immagine di quello che era invece il Lazzaretto, che non era neanche poi così lontano… ma molto più antico.
Le trasformazioni della ROTONDA DELLA BESANA: da cimitero a museo per i bambini
In realtà siamo alla fine del ‘600 e qui c’era un cimitero annesso all’ospedale Maggiore della Ca’ Granda (l’attuale Università degli Studi). Ci troviamo in quella che era all’epoca piena campagna fuori dalle vecchie mura medioevali che correvano più o meno lungo l’attuale via Francesco Sforza. Si può ancora vedere la porta, detta della Meraviglia, e l’annesso ponticello, da cui, superato il naviglio dell’ospedale i carretti raggiungevano il camposanto.
Lo splendido porticato in barocchetto lombardo dalle eleganti forme curve fu innalzato nei primi anni del ‘700 non tanto per funzioni estetiche, o per celare qualcosa o qualcuno al loro interno, ma più semplicemente per isolare il complesso dalle acque stagnanti circostanti.
La città si ingrandisce e il cimitero viene a trovarsi ben presto all’interno del complesso delle mura spagnole e nel 1792, a fronte delle legislazioni sanitarie austriache (che saranno poi confermate da Napoleone) che non volevano cimiteri in città, fu dismesso.
Dopo i più disparati utilizzi, come spesso capitava, e tanta incuria, arriviamo ai giorni nostri.
Da cimitero al MUBA
Questo passato un po’ lugubre oggi sembra davvero molto molto lontano. Il Giardino della Rotonda della Besana è uno spazio verde vivissimo, ristrutturato qualche anno fa, dove d’estate si organizzano concerti, mostre, aperitivi e lezioni di yoga mattutine.
Ma non è tutto! Avete mai sentito parlare della storia di Roberto Piumini che racconta che qui abita una creatura magica, il folletto Bambilla, amico dei bambini e della natura. Che sia proprio questa storia ad aver dato l’idea di creare un luogo interamente dedicato ai più piccoli?
Da qualche anno infatti, in quello che era lo spazio centrale, dove era stata eretta la Chiesa di San Michele Arcangelo ai nuovi sepolcri, oggi sconsacrata, è presente il MUBA, alias Museo dei Bambini, un grande spazio tutto per loro… con giochi, tanti libri da leggere e colorare, laboratori di didattica e di scoperta e utilizzo di colori, forme e materiali. Un luogo unico che ancora una volta dimostra come Milano sia una città all’avanguardia e proiettata al benessere di tutti i suoi cittadini, anche di quelli ancora piccoli.
ROBERTO BRACCO
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