Si conclude domenica 26 maggio la prima edizione di BienNolo, la biennale d’arte contemporanea di NoLo, il distretto multietnico della creatività a Milano.
La location è l’ex stabilimento Cova di via Popoli Uniti 11 che da sola vale la visita: uno spazio in stile berlinese con un cortile post industriale con scorci che sembrano installazioni di arte contemporanea.
L’evento, nato da un’idea di Carlo Vanoni e sviluppato dal direttore di Exibart Matteo Bergamini e dalla vulcanica Rossana Ciocca, curatrice di eventi di arte partecipativa, famosa a livello cittadino per le cene in bianco, si è rivelato un successo straordinario.
Il titolo scelto è #eptacaidecafobia, ossia la paura per il numero di 17, e si è inaugurato proprio il 17, sfidando la paura ancestrale per questo numero. Il tema di Biennolo sono le paure immotivate che possono generare aggressività o, come in questo caso, creatività.
Numerose le installazioni di rilevanza creativa, tra cui queste dieci in ordine sparso:
#1 Le muffe colorate
Mario Airò ha colorato muri ricoperti da muffe offrendo uno spunto di riqualificazione del degrado urbano.
#2 La vegetazione post industriale
Adrian Paci pone lo spettatore in condizione di contemplare la vegetazione spontanea dell’ex spazio Cova.
#3 Il monumento da distruggere
Una colonna di cemento e perlite installata da The Cool Couple: un monumento che il pubblico è invitato a prendere a mazzate, trasformandolo in una scultura modellata attraverso la veemenza. Si potrà vedere quel che resta dopo giorni di violenza distruttiva e provare ad assestare il colpo definitivo.
#4 All I need: la casa autoritratto
All I need di Federica Perazzoli: un ambiente domestico contenente il “minimo” contro la bulimia della vita contemporanea.
#5 La parete di cactus
Attraverso la disposizione forzata in verticale di una parete di cactus, Carlo Dell’Acqua ci pone di fronte al concetto di resistenza al trauma, che se non affrontato diventa stato allucinatorio.
#6 Il filo spinato profumato di rose
Mettete i fiori nei vostri confini, questo il senso di un lungo filo spinato nel quale sono inseriti boccioli di rosa rende meno respingente la paura del confine nell’opera di Giuseppina Giordano che inonda lo spazio del profumo di fiori.
#7 La città ideale fatta di candele
Città ideale di Massimo Uberti ci racconta del desiderio dello spazio urbano immaginario, attraverso un’installazione di 200 candele.
#8 I continenti precipitati
Nell’opera di Elizabeth Aro tutti i continenti hanno perso la loro collocazione e precipitano verso sud.
#9 Gli odori urbani
Premiata Ditta costruisce una topografia di tags attraverso la mappatura di una serie di odori registrati nel quartiere di NoLo.
#10 Seminterrato da vertigini
Alfredo Rapetti Mogol ha trasformato un seminterrato in uno spazio tra sacro e profano.
In più, ultimi giorni anche per il FuoribieNoLo organizzato nel quartiere.
Per informazioni: BienNolo
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