Per la rete tranviaria bolognese in costruzione è prevista una distanza media tra le fermate di 400-500 metri. A Milano si scende anche sotto ai 200. Il risultato è un servizio più capillare ma più lento, chi ha fatto la scelta migliore?
BOLOGNA apre ai TRAM ma sceglie un’ALTRA STRADA: a Milano le FERMATE sono TROPPO VICINE?
# La nuova rete tranviaria del capoluogo emiliano prevede fermate ogni 400-500 metri
A Bologna ritorna il tram. La rete, 57 km di binari, 300.000 passeggeri a regime e 4 linee interconnesse tra di loro, dovrebbe essere completata entro il 2030. Nel dettaglio sono previste queste linee:
- Linea Rossa: Terminal Emilio Lepido–Terminal Fiera–Facoltà di Agraria/CAAB
- Linea Verde: Corticella–Deposito Due Madonne
- Linea Gialla: Rastignano–Casteldebole
- Linea Blu: Casalecchio–San Lazzaro
I primi lavori sono partiti ad aprile 2023, per realizzare la linea rossa, nella primavera 2024 è atteso l’avvio dei cantieri per quella verde. Si prevedono corse ogni 4/5 minuti e una distanza tra le fermate tra i 400 e i 500 metri: l’intero tracciato della linea rossa prevede infatti 30 fermate lungo 16,5 km, quello della linea verde, il percorso approvato da Corticella a Via dei Mille, 18 fermate e 7,4 km.
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# A Milano la distanza è meno della metà
La distanza delle fermate sulle linee di tram a Milano è esattamente la metà, in diversi casi di appena 150 metri. Troppo poco? ATM e Palazzo Marino ne hanno accorpate alcune ed eliminate delle altre ma, come successo per il 24 lungo Via Ripamonti, le proteste dei residenti che lamentano una riduzione della capillarità del servizio hanno spesso imposto una retromarcia sulle decisioni prese.
# Tram lenti anche in sede protetta: velocità dimezzata rispetto al resto d’Europa
Se con più fermate lungo il percorso aumenta la capillarità del servizio, il servizio stesso in realtà perde di efficienza e diventa scadente. A Milano infatti, in base ai dati elaborati da AMAT, la velocità commerciale dei tram è di 10 km orari sia nei percorsi promiscui che nelle sedi riservate: la metà delle città Europee, della tramvia di Firenze e in futuro della rete bolognese. Questo porta molti utenti a scegliere il mezzo privato e anche, di conseguenza, rallentare ulteriormente le linee in sede promiscua lungo il tragitto percorso in auto. Persino le metrotranvie a funzione anche extraurbana, come il 15 per Rozzano e il 31 per Cinisello Balsamo, hanno troppe fermate per la tipologia di servizio offerto.
A peggiorare la situazione c’è la mancata introduzione dell’asservimento semaforico, che consentirebbe sempre la precedenza dei tram ai semafori invece costretti ad attendere diversi minuti prima di ripartire, e la rimozione del divieto di accodamento deciso dalla giunta Moratti.
# I commenti dei milanesi
Nel posto sul gruppo Fb “Cantiere Urbanfile“ i milanesi hanno detto la loro sulla strategia adottata da Milano per la sua rete di tram. Questi alcuni dei commenti di utenti favorevoli e di quelli contrari alla riduzione del numero di fermate, con suggerimenti per migliorare il servizio.
– “A Milano ci sono linee tranviarie che servono assi non coperti dalla metropolitana. Un jumbo tram da 32 metri non può essere gestito come un autobus di quartiere. Il 15 ci mette mezz’ora da Rozzano a Piazzale Abbiategrasso per fare una manciata di chilometri tutti su corsia preferenziale. Questa mancata concorrenzialità favorisce altre modalità di trasporto. Come il 31 da Cinisello…una linea suburbana non può fare 30 fermate in 10 km…Bisogna gerarchizzare le linee di trasporto ed un tram articolati in sede propria non può avere una velocità di servizio di 10 km orari. L’anomalia è tutta Milanese. Vienna,Praga,Monaco,Berlino hanno la metropolitana ma i tram hanno una gestione molto più performante e viaggiano a più del doppio di quelli Milanesi.” – NUOVI Orizzonti – Andrea Bolzoni Guida Ambientale Escursionistica
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FABIO MARCOMIN
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