In un’intervista a “La Stampa” il presidente dell’Emilia Romagna nonché Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome lancia un monito al governo perché il Nord non sia lasciato da solo in questa crisi epocale.
BONACCINI: “Il GOVERNO non dimentichi il NORD”
# “Più che con fiscalità di vantaggio, sono convinto che il lavoro si crea con gli investimenti pubblici e privati“
Le dichiarazioni di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e presidente “dei presidenti di Regioni”, in una intervista alla Stampa reputa sbagliato aiutare una sola parte dell’Italia e con delle politiche inadeguate: “Al Paese, troppo diseguale, ingiusto e inefficiente, occorre una strategia per il Mezzogiorno, perché con un solo motore il Paese non potrà mai marciare a pieno regime. Peraltro, il divario territoriale e sociale determina non solo sperequazioni inaccettabili, ma inceppa anche il motore del nord. Ciò detto, più che con fiscalità di vantaggio per aree, settori o categorie, sono convinto che il lavoro si crea con gli investimenti pubblici e privati”.
# “Se non agiamo sui fattori di produttività di sistema, non può esserci sviluppo” e ancora “Nel Nord si concentra buona parte della forza produttiva del Paese”
“L’Italia ha bisogno di investimenti. Il problema è creare lavoro, sostenendo filiere strategiche d’impresa. Se non agiamo sui fattori di produttività di sistema non può esserci sviluppo. Occorre un grande piano per sanità e scuola pubblica, transizione ecologica, digitalizzazione del Paese, per la messa in sicurezza del territorio e l’efficienza del patrimonio. Nel Nord si concentra buona parte della forza produttiva del Paese, con capacità di innovazione e ricerca fra le principali al mondo. Per questo è impossibile ripartire senza ascoltare questi comparti. Abbiamo un’occasione storica: disegnare l’Italia del futuro potendo investire somme mai viste prima, grazie al grande successo del Presidente Conte e del governo”.
# “Tutelare il lavoro è una priorità assoluta, al Sud come al Nord”
“Abbiamo vissuto una pandemia senza precedenti: tutelare il lavoro è una priorità assoluta, al Sud come al Nord. Peraltro il blocco dei licenziamenti è voluto anche da tante associazioni imprenditoriali che sanno benissimo che tante piccole imprese, il 90% del nostro sistema, vanno accompagnate con risorse pubbliche per intercettare il rimbalzo che ci sarà nel 2021. È un investimento indispensabile per evitare troppi licenziamenti che oggi sarebbero certi, creando il baratro sociale. Nell’emergenza bisogna fare il possibile e l’impossibile per salvare le nostre imprese con i lavoratori dentro”.
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