Alcuni personaggi di spicco di Milano hanno diffuso un appello al voto per Beppe Sala. Nella presentazione dell’iniziativa (clicca qui: Appello) i firmatari spiegano che è “Un appello fortemente centrato attorno ai temi dell’autonomia della Città metropolitana” che promuove una politica “interamente centrata sul ruolo che Milano dovrà stabilmente mantenere nel circuito delle grandi città europee, per quella idea di “Europa delle città” che sola potrà dare corpo ad una nuova idea di Europa dopo il fallimento di quella della finanza e delle banche”.
Quello che dicono è quello che diciamo noi: per consentire a Milano di potersela giocare con le altre grandi città europee il presupposto è che abbia un’autonomia simile a loro. Londra, Madrid, Berlino, Parigi, Amburgo o Vienna sono tutte città che godono di un trattamento speciale rispetto al resto del paese e hanno un’autonomia da città stato, simile a una regione.
La convinzione che l’unico modo per far rientrare Milano nel circuito delle migliori città europee è di darle lo stesso tipo di autonomia che hanno loro, è ciò che ha fatto nascere in Vivaio il progetto Milano Città Stato, quasi due anni fa. Da allora si è sviluppato e da Vivaio si è costituita l’associazione Milano per dedicarsi esclusivamente al progetto di Milano Città Stato di cui questo sito espressione.
Dato che per realizzarsi occorre una volontà politica, in questi ultimi mesi abbiamo cercato di coinvolgere su questo tema i candidati sindaco della città. Abbiamo rivolto anche questa domanda a Sala che in questa intervista (clicca: Beppe Sala: SI o NO a Milano Città Stato) ha frenato su Milano Città Stato e in una successiva occasione ha detto che “Se ricominciamo dalla Città Stato, come sostiene il centrodestra, campa cavallo” (fonte: Omnimedia).
A questa sua dichiarazione, che abbiamo trovato ingiusta per noi che seguiamo il progetto (associazione trasversale non legata a nessun partito) e soprattutto per Milano, la città che da sempre riesce a trasformare l’impossibile in realtà, abbiamo risposto con una lettera aperta, intitolata Caro Beppe, Milano è Campacavallo.
Sala non ha poi risposto al nostro invito di partecipare a un evento in Triennale, in cui altri esponenti politici come Cappato, Corrado e Parisi, pur con alcuni distinguo si sono dichiarati a favore di Milano Città Stato (Clicca per il video).
Malgrado i precedenti poco incoraggianti l’ appello di personaggi a lui vicini, tra cui molti che stimiamo, ci dà nuova speranza sia per impostare in futuro un percorso comune insieme a loro, sia per convincere anche quello che si è mostrato il candidato più freddo verso l’autonomia di Milano.
Per questo concludiamo facendo anche noi un appello: “Caro Beppe, anche i tuoi vogliono l’autonomia. Ripensaci e impegnati concretamente anche tu per Milano Città Stato”.