CITTÀ NUOVE. MAGGIORE SCELTA. REGOLE MIGLIORI.*
“Il motivo per cui possiamo essere così ricchi sulla terra, nonostante ci siano così tante persone, è per il potere delle idee. Possiamo condividere le idee con le altre persone e, quando loro scoprono qualcosa, lo condividono con noi. Non si tratta di risorse scarse, dove condividere significa che ognuno ottiene un po’ meno. Quando condividiamo idee, otteniamo tutti qualcosa di più”, Paul Romer.
Paul Romer: chi è il teorizzatore delle Charter Cities
Paul Romer ha 60 anni. E’ un economista americano, imprenditore, attivista e professore di economia, alla Stern School of Business della New York University. Sul palco del TED ha espresso la sua teoria sul sistema economico e sociale delle città “illuminate” del domani. “Illuminate” non solo perché la sua value proposition parte da un’immagine di studenti sotto un lampione e da una fotografia della terra di notte vista da una stazione della NASA.
I punti meno illuminati del globo? Per ragioni diverse: la Corea del Nord, i Caraibi, l’Africa tutta.
La più luminosa? Hong Kong, ex colonia britannica che ha fornito la spinta economica alla Cina dopo secoli di stagnazione culturale ed economica.
Paul Romer: la spiegazione delle Charter Cities in un video
Le regole della Charter City di Paul Romer in 10 punti
#1. Comprendere che tutto si basa sull’imposizione di regole. Regole sbagliate possono impedire quelle soluzioni vantaggiose che globalmente si verificano.
#2. Possiamo cambiare le regole, soprattutto quelle che lasciano… la gente al buio.
#3. Innovare significa: “ideare regole che cambino le regole, così da non rimanere impantanati in regole sbagliate: allora possiamo continuare a progredire e a fare del mondo un posto migliore”.
#4. Saper scegliere: ci sono le scelte dei singoli e ci sono le scelte delle amministrazioni.
#5. Cooperare e condividere: tra le nazioni come tra i singoli; a livello amministrativo, economico, come nel pensiero.
#6. Proporre una soluzione globalmente vantaggiosa per tutti.
#7. Scegliere. La scelta è l’antidoto alla coercizione e alla condiscendenza.
#8. Assumersi responsabilità: i singoli come gli amministratori.
#9. Nessuno è obbligato a fare alcunché.
#10. Lasciare spazio all’immaginazione.
Come nasce una Charter City (per punti)?
#1. E’ una città di nuova fondazione e basata su certe regole, per definizione.
#2. Una città, non un villaggio o una nazione: è questa la giusta dimensione perché se ne possono verificare sensibilmente i risultati.
#3. Si parte da un territorio disabitato.
#4. Si crea uno statuto con delle regole.
#5. Per fare in modo che milioni di persone lavorino insieme secondo buone regole.
#6. Regole buone: servono ad attirare le buone persone nella città.
#7. Perché i successi generano consenso. E i successi attraggono gli investitori.
#8. Vengono create le infrastrutture.
#9. Si creano servizi, posti di lavoro. A partire da quelli arriveranno anche le famiglie che potranno decidere di stabilircisi, crescendo lì i figli e fornendo loro un’istruzione.
#10. E’ un modello replicabile più volte. Bisogna diffondere i benefici di queste nuove città ordinate, regolate, vissute da chi le vuole vivere, in tutto il mondo.
Fonte: https://www.ted.com/talks/paul_romer?language=it
* http://urbanizationproject.org/blog/charter-cities
Foto copertina: Hong Kong
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