Nella realizzazione delle ultime metropolitane milanesi, M5 e poi M4, è stata usata una metodologia di lavoro innovativa per spostare il materiale di scavo delle gallerie fuori dalle aree di cantiere. Ecco come funziona e dove viene trasportato il materiale.
Che FINE fa il MATERIALE di SCAVO della METRO a Milano
# Nastri trasportatori sotterranei per trasportare il materiale di scavo
Per la costruzione delle ultime metropolitane milanesi, la M5 inaugurata nella sua interezza alla fine del 2015 e la M4 operativa al momento tra Linate e San Babila e alla fine del 2024 fino al capolinea ovest di San Cristoforo Fs, sono state messe in campo alcune metodologie di lavoro innovative per mitigare l’impatto dei cantieri.
Una in particolare è stata importante, soprattutto per la M4 che passa sotto il centro storico e quindi altamente urbanizzato, per evitare il blocco del traffico cittadino e ridurre quanto più possibile l’inquinamento atmosferico generato dalla dispersione delle polveri scavo: i nastri trasportatori sotterranei. Attraverso questi nastri il materiale di scavo è stato trasportato fuori delle aree di cantiere attraverso le stesse gallerie destinate al transito dei treni delle metropolitane.
# Come funzionano
I nastri trasportatori, formati per metà da una struttura metallica tralicciata e per metà da un tappeto di gomma continua largo circa 80 cm, iniziano il loro percorso dalla camera di scavo. Attraversano la galleria sotterranea, dal primo all’ultimo anello scavato, e terminano nell’area esterna del cantiere. Da qui il materiale viene convogliato su un nastro esterno per poi essere raccolto nelle buche dello smarino, per la M4 a Ronchetto sul Naviglio e in viale Forlanini, dove vengono accumulati tutti i detriti delle lavorazioni. Solo a questo punto entrano in funzione i camion che prelevano tutto il materiale per trasportarlo nei siti di conferimento e nelle cave.
# Evitati 75.000 viaggi con i camion per realizzare la M4, pari alla distanza tra Milano e Roma se incolonnati uno dietro d’altro
Questo sistema consente di ridurre la lunghezza del percorso dei mezzi pesanti in città a poche centinaia di metri. Per capire l’impatto positivo dell’impiego dei nastri trasportatori si può prendere a riferimento la realizzazione della linea M4. Secondo le stime basate sui numeri di estrazione dell’ultima metropolitana della città, sono stati evitati circa 75.000 viaggi di camion che, se incolonnati uno dietro d’altro, sarebbero a pari alla distanza tra Milano e Roma.
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FABIO MARCOMIN
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