Il mall commerciale Westfield Milano-Segrate non sembra essere nato sotto una buona stella. Dopo i primi rinvii, a cui è seguito lo stop a causa della pandemia, è arrivata la crisi energetica e la guerra in Ucraina a dare il colpo di grazia. Al momento il progetto è sospeso ma rimane ancora qualche speranza di vederlo realizzato. Vediamo come dovrebbe essere e tutta la sua travagliata vicenda.
Che FINE ha FATTO il “più grande centro commerciale d’Europa” alle porte di Milano?
# 1,4 miliardi di investimento per il centro commerciale più grande d’Europa
Approvato dal Consiglio comunale di Segrate ormai 13 anni fa, nel marzo 2009, Westfield Milano sarebbe dovuto diventare il mall commerciale più grande d’Europa. Un primato che non potrà avere perché è già stato battuto dal Westfield di Amburgo, con una superficie di 209 mila mq. Il progetto nel frattempo è stato ridimensionato passando da 185.000 mq di superficie a 155.000 mq nell’ultima versione presentata ed è cambiato il mix dell’offerta con un Villaggio del Lusso più organizzato e fruibile, dove le Gallerie Lafayette saranno l’attrazione principale nonché il primo punto vendita italiano, affiancato da marchi come Oviesse e Inditex e il supermercato Esselunga.
# I nuovi numeri del progetto
Il nuovo mall commerciale della Grande Milano dovrebbe avere 300 negozi, oltre al Villaggio del Lusso con 50 brand italiani e internazionali, il meglio della ristorazione e dell’intrattenimento con 80 ristoranti e un UCI Cinemas da 16 sale con un servizio di ristorazione di alto livello al proprio interno e 10.000 posti auto.
# I numerosi rinvii, l’ultimo al 2022
Il progetto di Westfield per Milano non sembra nato sotto una buona stella. Quando il progetto sembrava destinato finalmente a partire, dopo i primi rinvii al 2018 e 2019 e infine al 2022, la pandemia ha assestato un duro colpo. A inizio del 2020 la Unibail-Rodamco-Westfield, il gruppo societario titolare del progetto, ne aveva comunicato lo stop, mentre il Sindaco di Segrate aveva annunciato a ottobre 2021 l’imminente presentazione di un nuovo masterplan per rimettere in moto il progetto, con l’aggiunta della funzione direzionale oltre a quella ricettiva e commerciale, ma ancora una volta questo proclamo è stato disatteso.
# Dalla “presunta” scomparsa del progetto alle parziali rassicurazioni del gruppo industriale
La crisi energetica e la guerra in Ucrania hanno peggiorato ulteriormente il contesto generale e le prospettive dell’investimento. Ad aprile di quest’anno il mall commerciale di Milano-Segrate sembrava essere infatti uscito dallo scacchiere degli progetti della Unibail-Rodamco-Westfield in base a un comunicato per gli investitori pubblicato sul sito ufficiale del Gruppo. La smentita nei giorni successivi aveva riacceso una piccola speranza: “Lo sviluppo di Westfield Milano, come precedentemente annunciato, è attualmente sospeso, ma continuiamo a lavorare con le autorità, i retailer e gli stakeholder locali su base continuativa mentre esploriamo il futuro del progetto. Condivideremo ulteriori aggiornamenti quando saranno disponibili”. Ad oggi sono state eseguite solo parziali bonifiche dell’area mentre prosegue la realizzazione delle opere infrastrutturali collaterali.
# Procedono le opere infrastrutturali attorno all’area dove nascerà il “Milan east gate hub”
Mentre il progetto è ancora in dubbio, la Unibail-Rodamco-Westfield prosegue nella realizzazione delle opere infrastrutturali collaterali per connettere l’area, previste come scomputo degli oneri di urbanizzazione.
Tra queste c’è la Cassanese Bis, in fase di costruzione per un investimento pari a 150 milioni di euro, e l’ultimo stralcio della nuova tangenziale segratese destinato a collegare il tratto già costruito a Pioltello per sfociare sull’attuale Cassanese in località Cascina Gabbadera.
Oltre a questo sono stati già approvati, e finanziati da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i progetti riguardanti la realizzazione della nuova Stazione Alta Velocità di Segrate e il prolungamento della linea M4 da Linate per interscambiare con la stessa e far nascere il “Milan east gate hub”.
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FABIO MARCOMIN
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