Omicron e Super Green Pass rischiano di dare il colpo di grazia ad alcuni settori che rappresentano l’identità del tessuto sociale nazionale. Le ultimi norme decise riguardo la gestione della pandemia sottraggono clienti alle strutture ricettive e tagliano fuori i turisti e gli operatori stranieri che non sono vaccinati o provenienti da paesi i cui vaccini non sono riconosciuti dal nostro governo. La situazione si fa ogni giorno più drammatica.
🛑 Cinema, alberghi e ristoranti a picco: “CLIENTI in FUGA e ZERO TURISTI”
# Le sale cinematografiche sono vuote e gli incassi crollati: -63% rispetto al periodo delle festività natalizie pre-pandemia
L’inasprimento delle regole, con l’introduzione del Super Green Pass e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina ffp2, ha sortito l’effetto contrario rispetto a quanto previsto dal governo italiano: i cinema si sono svuotati perché mancano i non vaccinati che prima potevano accedere tramite tampone negativo e i vaccinati che non intendono rimanere seduti ore davanti allo schermo con una mascherina poco traspirante. A questo si è aggiunta la crescita dei contagi e relative quarantene di infetti o contatti stretti, nonostante oltre il 90% di cittadini over 12 con almeno una dose di vaccino o che hanno avuto il Covid da meno di 6 mesi.
Gli incassi sono crollati, durante le feste Cinetel ha registrato una perdita del 63% rispetto allo stesso periodo pre-pandemia, le distribuzioni impaurite hanno deciso di bloccare l’uscita di titoli importanti a data da destinarsi e le ricadute negative si stanno propagando a tutto l’indotto.
# “Vuoti nel primo giorno di Super Green Pass. Siamo affrontando, di fatto, un nuovo lockdown. Siamo al disastro economico“
Anche le strutture ricettive sono in ginocchio. Tni Italia, che rappresenta circa 40mila imprese del mondo Horeca, ha evidenziato la situazione disastrosa del settore alberghiero e della ristorazione. “Alberghi e ristoranti vuoti nel primo giorno di super green pass. Non mancano solo i non vaccinati, mancano i turisti e moltissime sono le famiglie bloccate a casa tra isolamenti e quarantene“. Le stime sui fatturati sono drammatiche: “mediamente da oggi le imprese della ricettività e della ristorazione perderanno una nuova fetta del loro fatturato: un -20% ulteriore che si va a sommare al -40% perso da Natale in poi“.
Il presidente di Tni Italia Raffaele Madeo dice che il settore è come se stesse affrontando un nuovo lockdown: “Siamo affrontando, di fatto, un nuovo lockdown e senza aiuti inizieranno a chiudere le aziende e fioccheranno i licenziamenti. Solo i nostri associati hanno dichiarato 10mila esuberi. Siamo al disastro economico.”
# Le città d’arte sono di nuovo in crisi, decine di migliaia i posti a rischio
Il direttore generale della Fipe Roberto Calugi all’ANSA denuncia il quadro drammatico in cui sono ripiombate le città d’arte: “Nelle città d’arte e in particolare nei centri storici, la situazione è tornata di grandissima crisi. Solo nel 2020 hanno chiuso in Italia 20mila aziende in Italia tra i pubblici esercizi e nel 2021 ne stimiamo altrettante. Mancano i turisti, il ritorno dello smart working impatta e le attività chiudono. E a questo vanno aggiunte le chiusure temporanee a causa di Covid o quarantene“. Sono decine di migliaia di posti a rischio: “Saltano le aziende di catering, i ristoranti di aeroporti e stazioni, le mense per non parlare di discoteche e sale giochi.”
Fonte: Ansa
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FABIO MARCOMIN
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