Un grande milanese fu il riferimento principale tra i direttori d’orchestra del mondo intero.
CLAUDIO ABBADO, il GENIO eternamente insoddisfatto
# “Io sono contro tutte le dittature”
Il senatore a vita è colui che ha avuto l’onere e l’onore di “illustrare la Patria per altissimi meriti (…)” e Claudio Abbado, che senatore a vita lo diventò nel 2013, nominato da Giorgio Napolitano, questi “altissimi meriti” li aveva e, comunque la si pensi, gli vanno riconosciuti. Qualcuno lo bollò come “comunista”, lui di fronte a questa etichetta rispondeva in modo pacato e tranquillo, come era solito comportarsi, dicendo che, “io ho preso sempre posizioni di grande avversione nei confronti del nazifascismo, il cui ricordo, di quando ero bambino, è caratterizzato dalla paura e dai partigiani uccisi in piazza. Sono sempre stato contrario anche alla politica dell’Urss, insomma io sono contro tutte le dittature“.
# La scelta di “democratizzare” la musica
Di sinistra lo era, e lo dimostrò anche nel proprio lavoro, quando decise di “democratizzare” la musica portandola nelle fabbriche e coinvolgendo gli studenti nell’arte classica. I suoi concerti alla Innocenti Leyland, alla Necchi di Pavia e all’Ansaldo, hanno fatto la storia, della musica e del mondo operaio. Mondo verso il quale il Direttore d’Orchestra milanese aveva cercato di andare incontro promuovendo prezzi popolari dei biglietti. Anche perchè, in fabbrica, un operaio resta tale, mentre alla Scala è “pubblico”, al pari della Milano-bene.
# Una famiglia di musicisti
Claudio Abbado nacque a Milano il 26 giugno 1933, in una famiglia di musicisti: il padre era insegnante di violino, nonché professore al Conservatorio Giuseppe Verdi, mentre la madre era insegnate di pianoforte. “I miei genitori mi diedero stimoli eterogenei e preziosi, visto che mia madre era anche autrice di libri per bambini e aveva dolcezza e fantasia, mentre mio padre mi inculcò la disciplina nello studio; mamma e papà con due approcci diversi e fondamentali per le mie basi“.
Il piccolo Claudio ha le idee chiare su cosa vuole fare nella vita: “ero ancora un bambino e andai con i miei genitori alla Scala, rimasi affascinato ascoltando i Notturni di Claude Debussy, rapito da quelle sonorità e dal carismatico talento del direttore d’orchestra, Antonio Guarnieri che, con un gesto piccolissimo della bacchetta, faceva uscire suoni straordinari“.
# Dal Conservatorio Giuseppe Verdi al debutto alla Scala
Abbado frequenta il Conservatorio Giuseppe Verdi, poi va a Vienna studiando all’Accademia per due anni, cantando, tra l’altro, nel coro della Gesellshaft Der Musikfreunde, avendo la possibilità di seguire le prove dei più grandi direttori d’orchestra del mondo. A 25 anni vince il concorso per entrare nella più antica orchestra americana, la New York Philharmonic. Torna in Italia e diventa direttore sinfonico al Verdi di Trieste, poi torna a Milano dirigendo alla Piccola Scala.
Nell 1960 debutta alla Scala, diventandone direttore musicale dal 1968 al 1986. Abbado ampliò il repertorio del più noto teatro milanese, con opere di Berg, Schoenberg e Stravinsky, ma anche con commissioni di nuove opere: promosse poi un rinnovamento nell’approccio all’esecuzione, attraverso un metodo filologico.
# Il successo in tutto il mondo
Viaggiò e lavorò in lungo e in largo per il mondo, raccogliendo successi e riconoscimenti, diventando per diverso tempo il riferimento mondiale principale tra i direttori d’orchestra.
Il suo lavoro lo ha sempre svolto con umiltà, concentrazione e approfondimento: “quando sono sul podio mi sforzo sempre di creare un contatto umano con i musicisti e il mio obiettivo è sempre quello di essere un servo dei grandi compositori“. Un’ammissione di umiltà che Abbado ha sempre utilizzato come metodologia artistica: “parto dal presupposto che non bisogna mai essere totalmente soddisfatti del proprio lavoro, sento il bisogno di scavare sempre di più nella partitura, per farne uscire qualcosa di nuovo. Poi ho quella sensazione di dover sempre imparare qualcosa, perchè nella musica non c’è mai un limite, oltre al quale non trovi più nulla di nuovo, la musica è continuo cambiamento“.
# Fondatore di orchestre come la Filarmonica della Scala e la Mahler Chamber di Lucerna
Ricordiamo che Abbado fu direttore artistico della Staatsoper di Vienna, fondatore di orchestre come la Filarmonica della Scala e la Mahler Chamber di Lucerna, in Svizzera.
Sempre critico nei confronti dei tagli alla cultura, tuonò contro il governo Berlusconi e contro una classe politica priva di strumenti per comprendere l’importanza dell’arte.
Claudio Abbado morì a Bologna il 20 gennaio 2014, dopo una malattia che ne minò gli ultimi periodi di vita.
FABIO BUFFA
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