Il virus si è diffuso in tutto il mondo però i risultati sono molto diversi da un Paese all’altro. Se la Lombardia fosse una nazione sarebbe prima per numero di morti in rapporto alla popolazione e avrebbe uno dei più alti tassi di letalità. E questo nonostante sia il luogo che ha applicato misure restrittive come lockdown o obbligo di mascherina per più tempo. Ecco i dati nel dettaglio.
🔴 COVID: i disastrosi RECORD della Lombardia. Prima al mondo per mortalità, seconda per letalità
# Il più alto tasso di mortalità al mondo: 2.920 decessi ogni milione di abitanti, il doppio rispetto a Spagna e Messico. L’Italia senza la Lombardia sarebbe 9 posizioni più in basso in classifica
Il dato più impressionante di questa pandemia è il numero di morti rapportato alla popolazione: ogni milione di abitanti la Lombardia ha il record di 2.920 decessi, il doppio rispetto a Spagna e Messico, davanti persino ai piccoli Stati di Gibilterra e San Marino che però non raggiungono nemmeno i 34.000 abitanti e che non consentono un confronto reale. La prima Nazione con almeno un milione di abitanti dopo la nostra regione è quindi la Repubblica Ceca che, con una popolazione simile, registra 700 decessi in meno ogni milione di residenti, l’unica sopra la soglia di 2.000. Tutte le altre, partendo dal Belgio con 1.942 fino al Perù con 1.482 rimangono sotto tale limite. Emerge però un altro dato eclatante: se l’Italia presa nella sua interezza si posiziona all’undicesimo composto della classifica di morti ogni milione di abitante con 1.705, epurata dei dati della Lombardia scenderebbe di 9 posizioni fino alla ventesima con 1.463 decessi ogni milione di abitanti.
# Come letalità (morti su persone contagiate) la Lombardia si posiziona seconda dietro il Messico per tasso di letalità. L’Italia è al settimo posto, senza i decessi lombardi sarebbe all’undicesimo
Prendendo le stesse Nazioni della precedente classifica emerge però un altro numero poco confortante. Con il 5,36% di tasso di letalità la Lombardia è seconda solo al Messico al 9%, mentre tutti gli altri Paesi esclusa la Bulgaria sono sotto il 4%. Anche in questo caso l’Italia presa per intera segna un tasso del 3,16%, al netto dei decessi lombardi passa dalla settima all’undicesima posizione con il 2,72%. Numeri che pongono un interrogativo sul servizio sanitario lombardo nella gestione di cure e ricoveri dei pazienti affetti da Covid, anche rispetto al resto del Paese.
# La Lombardia è stato il territorio con il lockdown più duro e l’utilizzo obbligatorio delle mascherine più duraturo e restrittivo del mondo
I risultati ottenuti sollevano ancora più interrogativi anche perchè arrivano dopo la scelta di salvare le vite a ogni costo, adottando le strategie più restrittive per salvaguardare la salute. La Lombardia è infatti il territorio nel mondo che ha adottato per più tempo le misure di lockdown più dure e di obbligo di utilizzo della mascherina all’aperto. Nonostante questo non è riuscita a limitare il numero di decessi causati dal Covid-19 o forse, come alcuni studi sperimentali hanno dimostrato, le stesse misure restrittive potrebbe essere state deleterie per l’andamento della pandemia e aver portato a far diventare la nostra regione la peggiore al mondo come tasso di mortalità.
Continua la lettura con: Nuovi studi: LOCKDOWN e MASCHERINE sono INUTILI?
FABIO MARCOMIN
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social
Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo#Madrid#Berlino#Ginevra#Basilea#SanPietroburgo#Bruxelles #Budapest#Amsterdam#Praga#Londra#Mosca#Vienna#Tokyo#Seoul#Manila #KualaLumpur#Washington#NuovaDelhi#HongKong #CittàDelMessico#BuenosAires#Singapore
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.