Le curve di contagi e decessi sono in calo in tutti i Paesi dell’Europa dell’est a prescindere dalle strategie adottate. Vediamo la situazione aggiornata analizzata dall’Ing. Giuseppe Caronia nella rubrica settimanale dedicata alla situazione internazionale del Covid.
Covidanalisi: CURVE EPIDEMICHE in CALO in tutto l’Est Europa
# La curva dei contagi scende in tutti i paesi dell’Est Europa: il fattore dominante si conferma la stagionalità
Nuovo appuntamento settimanale con la rubrica sulle analisi dell’ingegnere Giuseppe Caronia in merito alla situazione internazionale della diffusione del Covid.
In Italia si dibatte sulla scelta del governo italiano per una blanda riapertura dei locali di ristorazione mantenendo il coprifuoco fino alle 22. Si teme un effetto sui contagi anche se tutte le ricerche sperimentali sembrano ormai concordare sul fatto che le strategie politiche e le restrizioni non hanno effetto sull’andamento dei contagi. Mentre il fattore principe si conferma la stagionalità, come accade per tutti i virus che colpiscono le vie respiratorie. Un’altra conferma di questo avviene analizzando gli ultimi dati dei Paesi nell’est Europa dove le curve epidemiche continuano a calare in modo uniforme a prescindere dalle strategia messe in campo dalle singole nazioni.
L’ing. Caronia evidenzia come: “Le curve epidemiche nell’Est Europa calano rapidamente, stesso andamento, sincronizzato, uniforme, armonizzato, quasi coincidente. Come già visto per Regno Unito, Irlanda, Portogallo e Spagna, possiamo anche qui escludere di attribuire i meriti alla vaccinazione, infatti mentre l’Ungheria ha vaccinato il 38% della popolazione, la Bulgaria appena l’8%. I meriti, come ben sappiamo, vanno invece ricercati alla normale trasmissione di virus respiratori regionali-stagionali.”
# Le quote di popolazione con almeno una dose di vaccino variano dal 38% della Bulgaria all’1,23% dell’Ucraina
Sembra quindi ripresentarsi l’identica situazione del periodo tardo primavera/estate 2020 quando l’andamento dei positivi aveva registrato un sensibile decremento nonostante la riduzione delle restrizioni, sia in Italia che nei paesi continentali.
Osservando inoltre nel dettaglio le campagne vaccinali dei singoli Paesi si può notare come le nazioni prese in considerazione nell’Est Europa presentino tassi molto differenti di copertura: dopo l’Ungheria dove è stata somministrata almeno una dose di vaccino al 38% della popolazione, troviamo la Serbia con il 28%, la Polonia con il 20%, la Romania con il 15%, la Bulgaria all’8% e per finire Macedonia del Nord e Ucraina rispettivamente al 2,55% e 1,23%.
Confrontando la tabella della curve epidemiche si confermerebbe come il diverso andamento delle campagne vaccinali non influirebbe più della stagionalità sul calo o aumento dei contagi. Anzi, se si analizzano i dati con più attenzione si vede come i due Paesi con il più alto tasso di vaccinazione, Bulgaria e Serbia, risultino essere anche quelli con più casi ogni milione di abitanti.
Probabilmente si dovrà attendere il prossimo autunno per verificare la reale incidenza delle campagne vaccinali sull’andamento dei contagi.
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# Anche la curva dei decessi segue un trend simile a quella dei contagiati
Anche la curva dei decessi segue lo stesso trend calante, da metà aprile, di quella dei nuovi positivi in calo invece dall’ultima settimana di marzo. I morti per milioni di abitanti vanno da un massimo di 22 dell’Ungheria ai 12 della Polonia, fino al minimo della Serbia con 5.
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FABIO MARCOMIN
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