5(+1) cose che forse non sapevi dell’Università STATALE

La crociera, i chiostri, il salto della siepe e altre curiosità sul grande ateneo al centro di Milano

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In Via Festa del Perdono si trova la sede principale di una delle università più prestigiose di Milano: l’Università degli Studi di Milano, detta anche “Unimi”.

Ecco 5 curiosità sulla storia e sugli studenti di uno dei luoghi più rivelanti dell’identità storica e artistica di Milano.

5(+1) cose che forse non sapevi dell’Università STATALE

#1 In origine era un ospedale

università stataleL’attuale sede dell’università è un magnifico palazzo di mattoni rossi con le finestre più belle di tutta Milano. Un tempo era l’edificio dello “Spedale dei Poveri”, l’ospedale per la città, voluto da Francesco Sforza. La prima pietra fu posta nel 1456 anche se il complesso poté essere completato solo nell’800, grazie a donazioni dei cittadini milanesi e agli introiti di uno speciale Giubileo (la “Festa del Perdono” che dà il nome alla via su cui si affaccia l’edificio) celebrato ogni due anni in occasione della festa dell’Annunciata, sotto la cui protezione l’ospedale era posto. Dunque l’università milanese nacque solo nel 1924.

#2 I quattro chiostri

università stataleSulla parte destra del “Filarete”, il grande cortile d’onore del 1600 subito dopo l’entrata centrale, si sviluppano quelli che potremmo definire dei magnifici chiostri. Sono ben quattro e così nominati: Cortile Ghiacciaia, Cortile Legnaia, Cortile Farmacia, Cortile Bagni. I più suggestivi restano oggi i cortili Legnaia e Ghiacciaia, varcandoli infatti si avrà la sensazione di tornare indietro nel tempo fino al Rinascimento. L’accesso è libero e i loro porticati costituiscono il punto di ritrovo per decine e decine di studenti ogni giorno.

#3 La Crociera

università stataleSempre piena durante i periodi di sessione d’esame, oggi la Crociera è la sala di studio e consultazione della Biblioteca della facoltà di Giurisprudenza, ma una volta era una delle due speculari strutture a 4 bracci che ospitavano i malati dell’ospedale. Era dotata di 24 acquaioli (lavandini in pietra), gabinetti (detti necessaria) ed enormi camini per il riscaldamento. Inoltre accanto a ogni letto si trovava una finestrella in muratura con funzioni di armadietto e dotata di usciolo di legno a ribalta (ribaltina) che fungeva da tavolino, per consentire ai pazienti di pranzare seduti.  Alcune tracce di questo arredamento sono ancora ben visibili tra i banchi della Biblioteca.

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#4 Il rito di scaramanzia

università statalePrima degli esami, e ancora di più prima della discussione della tesi, gli studenti le provano tutte per scacciare la cattiva sorte. Per esempio è vietato guardare negli occhi la statua di Minerva, nel portico del cortile Filarete. La pena? Il rischio di fallire l’esame. Ma ancora più spettacolare è il rito di scaramanzia per cui è bene non saltare, o attraversare, la siepe del giardino principale. Solo una volta diventati dottori, il salto diventa di buon auspicio.

#5 La Chiesa e la cripta

università stataleOltre ai chiostri, alle biblioteche e alle aule per le lezioni, all’interno dell’università si trova anche la Chiesa della Beata Vergine Annunciata, sconosciuta cappella interna all’antico Ospedale, che nasconde nei suoi sotterranei una Cripta anch’essa di epoca secentesca e si pensa che custodisca i resti di circa 150 mila pazienti ospedalieri deceduti fra il 1637 e il 1695. Lo stesso luogo ha ospitato anche le spoglie dei caduti delle Cinque Giornate di Milano, prima che venissero spostate nel monumento dell’omonima piazza.

#6 Il Logo

università stataleIl logo è costituito da tre elementi: in primo piano la statua di Minerva, rappresentazione della Sapienza, sullo sfondo la facciata della Ca’ Granda, sede dell’Ateneo, e la scritta “Universitas Studiorum Mediolanensis” cioè Università degli studi di Milano. Il  logo attuale deriva da quello che si trova su una medaglia del 1924 che rappresentava Minerva con, sullo sfondo, il Duomo di Milano, il Castello Sforzesco e la Ca’ Granda. Nel 1954 venne aggiunto, nella mano della Dea oltre alla lancia, anche un ramo d’ulivo. Poi nel 2004 il logo subisce un primo restyling: i soggetti sono inalterati, ma da ovale diventa rotondo, forma che mantiene ancora oggi. A seguito dell’ultima revisione, nel 2010, vengono rimossi dallo sfondo il Duomo e il Castello per evidenziare il legame sempre più forte esistente tra l’università e la Ca’ Granda.

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Letizia Deho
Classe 1999 e Milanese al 100%. Dopo la maturità classica, ho deciso di studiare filosofia. Nel tempo libero suono il pianoforte, pratico danza classica e coltivo la mia curiosità, che Milano mi permette di stimolare sempre di più.