Tra le proposte presentate alla fine del 2022 al Parlamento Europeo in Commissione Trasporti, all’interno del pacchetto di emendamenti presentati, c’è anche quella per il completamento della linea ferroviaria dell’Alta Velocità tra Milano e Monaco di Baviera. Un prima apertura è arrivata direttamente dalla stessa Commissione già a inizio 2023. Vediamo il progetto e in quanto tempo ci si potrebbe spostare tra le due città.
Da MILANO a MONACO in meno di TRE ORE? Il progetto per il completamento dell’alta velocità tra le ALPI
# Da Milano a Monaco a bordo di treni veloci in meno di tre ore
Da Milano alla Germania con l’Alta Velocità? Alla fine del 2022 l’eurodeputato di Forza Italia, Massimiliano Salini, aveva depositato un pacchetto di emendamenti in Commissione Trasporti al Parlamento Europeo, per “sfruttare al massimo le potenzialità dei corridoi strategici“. Non solo, anche per aprire “ad un’estensione capillare dell’alta velocità tra tutte le capitali economiche europee”. Tra le proposte anche quella di completare la linea ferroviaria dell’Alta Velocità tra Milano e Monaco.
Salini chiedeva: “di inserire la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria tra Milano e Monaco di Baviera nelle reti strategiche transeuropee Ten-T, attualmente in fase di revisione“. Le due città potrebbero essere collegate in meno di 3 ore “in modo sostenibile per l’ambiente e a costi contenuti”.
L’opera si inserirebbe nel complessivo sviluppo delle infrastrutture al centro dei progetti di mobilità strategica dell’Europa e del Next Generation Eu dove i trasporti a lungo raggio e le ferrovie ad alta velocità sono considerati fondamentali per aumentare la connettività dei sistemi europei, rilanciare i traffici merci e di persone tra i grandi poli dell’Europa e permettere una coesione più forte tra le regioni più sviluppate.
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# Milano – Berlino in sette ore
L‘infrastruttura farebbe parte del corridoio Ten-T Scandinavia-Mediterraneo, sulla direttrice ferroviaria Milano-Verona-Innsbruck-Monaco e avrebbe il via libera con la costruzione dei tratti ad alta velocità sulla direttrice Verona-Milano via Brescia e Treviglio. In questo modo verrebbe connesse quattro province cruciali per l’economia e l’industria nazionali: Milano, Brescia, Bergamo e Verona.
Basterebbe quindi fare investimenti mirati su alcune tratte e puntare “ad un innalzamento della velocità pari o superiore a 250 km/h” dove oggi i treni viaggio a 200km/h” e aprire “così ad un’estensione capillare dell’alta velocità tra tutte le capitali economiche europee dei Paesi membri” spiega l’eurodeputato.
# I benefici collaterali dell’opera
L’Alta Velocità Milano-Monaco apporterebbe anche benefici collaterali. Su tutti il decongestionamento dell’Autostrada A4, su 100.000 veicoli che transitano quotidianamente il 40% sono commerciali, deviando parte del traffico su ferrovia per puntare l’obiettivo italiano di alzare dall’11-13% al 30% il trasporto merci via ferrovia nel Paese. In questo modo verrebbero abbattute sensibilmente le emissioni inquinanti, si faciliterebbe uno sviluppo integrato e sostenibile avvicinando l’Italia all’Europa.
Oltre a questo Milano sarebbe collegata con la rete di alta velocità a Nord delle Alpi: per arrivare a Berlino, ad esempio, ci vorrebbero circa sette ore.
# Il sostegno della Commissione Europa al progetto pilota
Un primo passo per trasformare il sogno in realtà è arrivato a febbraio 2023 con il sostegno della Commissione Europea a un progetto pilota. Queste le parole di Salini: “Il sostegno della Commissione europea al progetto pilota sul servizio ferroviario transfrontaliero tra Milano e Monaco di Baviera è un segnale importante, in piena sintonia con il pacchetto di emendamenti che ho depositato in Commissione Trasporti (Tran), dove ho proposto di inserire la realizzazione dell’alta velocità tra Milano e Monaco nelle reti strategiche transeuropee Ten-t.” Se venisse realizzata l’Alta Velocità tra le due città si potrebbero far transitare “anche a dieci treni veloci al giorno” favorendo “la crescita del sistema imprenditoriale, fieristico e universitario italiano ed europeo.”
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FABIO MARCOMIN
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