Credits: Urbanfile – Porta Genova
Fino a poco prima dell’intervento di urbanistica tattica realizzato all’interno del progetto “Piazze Aperte”, in collaborazione tra vari soggetti Bloomberg Associates, Nacto Global Designing Cities Initiatives, Comune di Milano, Retake Milano e il Colorificio Sammarinese, il piazzale di Porta Genova era un parcheggio disordinato per auto private e taxi tra la fermata di capolinea del tram.
Con questo intervento (vedi foto di copertina), oltre al parcheggio, è stato interdetto anche il transito di auto private e taxi, la cui area di sosta è stata spostata all’esterno del piazzale, con la contestuale sistemazione delle fermate bus e della linea tranviaria 2 su Via Valenza, lasciando inalterato il traffico veicolare su via Vigevano, corso Colombo e appunto via Valenza.
NON TUTTO È ANDATO NEL VERSO GIUSTO: il traffico è diventato insostenibile
A corredo di questo intervento di pedonalizzazione leggera (un progetto vero e proprio di ridisegno della piazza non esiste) non sono stati nè studiati nè previsti operazioni di mitigazione del nuovo cambio di viabilità (auto che non possono più immettersi nel piazzale), non prevedendo in alcun modo semafori che regolino l’attraversamento pedonale nè all’interno della piazza dove insiste il transito di 2 linee di tram, nè verso l’esterno dove si aggiunge una linea bus, oltre al traffico veicolare proveniente da 3 direzioni.
Il risultato è un continuo incolonnamento di:
- tram che rimangono bloccati in entrata e in uscita dalla piazza,
- autobus e auto che non riescono a svoltare in nessuna delle direzioni
che produce come effetti:
- la congestione dell’incrocio tra Via Vigevano, Corso Colombo e Via Valenza
- i ritardi sulla tabella oraria per linea di tram 9, 2 e la linea di bus 74
- un aumento della concentrazione di inquinamento causato soprattutto dal rallentamento del flusso veicolare
- la difficoltà dei pedoni nell’attraversamento della piazza e nella prosecuzione verso la Darsena
COSA SI POTREBBE FARE?
Innanzitutto, come detto sopra, studiare e implementare una regolamentazione semaforica anche per i pedoni e ovviamente riprogettare la viabilità, nel limite del possibile, con percorsi alternativi.
La situazione di caos è presente da anni in questa zona e un intervento fatto con le seppur buone intenzioni non può far altro che, come dimostrato, peggiorare la situazione e paralizzare una parte della città.
Occorrono al più presto soluzioni, anche out-of the box, che consentano di risolvere definitivamente l’annoso problema del traffico che affligge Porta Genova.
FABIO MARCOMIN
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Quando si incompetenti (non è un insulto, io lo sono in svariati campi), non si dovrebbero prendere decisioni. L’Urbanistica e nella fattispecie la viabilità, è una scienza esatta. Ogni, singola decisione deve essere presa valutando TUTTI i fattori, non solo l’estetica. Il problema del traffico di Milano non è il numero di auto circolanti, ma il fatto che il traffico stesso non viene fluidificato (rimozione forzata, precisa e puntuale di qualsiasi veicolo ostacoli il traffico con soste in doppia o tripla fila, incroci semaforizzati con tempistiche rosso-verde legate a densità del traffico dalle singole provenienze etc)
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