Delirio in PORTA GENOVA: l’URBANISTICA TATTICA finisce fuori strada

I limiti dell'urbanismo tattico

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Credits milanoportagenova IG - Piazzale Porta Genova

Prima della sua trasformazione in area parzialmente pedonale il Piazzale di Porta Genova era un parcheggio disordinato per auto tra la fermata di capolinea del tram. L’intervento di urbanistica tattica realizzato nell’ambito del progetto “Piazze Aperte” ha eliminato i parcheggi e interdetto anche il transito di auto private e taxi. Non tutto però è andato nel verso giusto.

Delirio in PORTA GENOVA: il disastro viabilistico dopo l’URBANISTICA TATTICA

# Da parcheggio a piazza pedonale con po’ di vernice e qualche vaso

Credits paolavignelli IG – Piazzale Stazione Porta Genova

Il Piazzale di Porta Genova, dopo un primo intervento di urbanistica tattica realizzato nell’ambito del progetto “Piazze Aperte” nel 2019 poi conclusosi nel 2020 con la verniciatura dei nuovi vasi e di quelli preesistenti da parte di Retake Milano, è passato da essere un parcheggio disordinato per auto tra la fermata di capolinea del tram a una piazza parzialmente pedonalizzata. Otre all’eliminazione dei parcheggi è stato interdetto anche il transito di auto private e taxi, la cui area di sosta è stata spostata all’esterno del piazzale, con la contestuale sistemazione delle fermate bus e della linea tranviaria 2 su Via Valenza. 

La leggera riqualificazione, che avrebbe dovuto essere temporanea, è stata frutto della collaborazione tra vari soggetti: Bloomberg Associates, Nacto Global Designing Cities Initiatives, Comune di Milano, Retake Milano e il Colorificio Sammarinese,

# Non tutto è andato nel verso giusto

Credits milanoportagenova IG – Piazzale Porta Genova

L’idea di rendere più vivivile il piazzale è stata senza dubbio una cosa positiva, sia per quanto riguarda l’ordine che per il decoro. Tuttavia non tutto è andato nel verso giusto. In particolare l’intervento ha lasciato inalterato il traffico veicolare su Via Vigevano, Corso Colombo e Via Valenza senza però ripensare quello attorno alla piazza. Non sono stati o previsti operazioni di mitigazione del nuovo cambio di viabilità, visto che le auto non possono più immettersi nel piazzale, senza semafori che regolino l’attraversamento pedonale verso l’interno della piazza, dove insiste il transito di 2 linee di tram, e verso l’esterno dove si aggiunge una linea bus, in aggiunto al flusso di mezzi proveniente dalle tre direttrici. Al momento poi non esiste un 

Le conseguenze negative principali della nuova sistemazione della piazza hanno prodotto quindi un continuo incolonnamento di tram bloccati in entrata e in uscita dalla piazza e di bus e auto senza possibilità di svolta. Gli ulteriori problemi che ne derivano sono: 

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  • la congestione dell’incrocio tra Via Vigevano, Corso Colombo e Via Valenza
  • i ritardi sulla tabella oraria per linea di tram 9, 2 e la linea di bus 74
  • un aumento della concentrazione di inquinamento causato soprattutto dal rallentamento del flusso veicolare
  • la difficoltà dei pedoni nell’attraversamento della piazza e nella prosecuzione verso la Darsena

# Cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione

Credits luigibertino IG – Piazzale Porta Genova

Per prima cosa studiare e implementare una regolamentazione semaforica anche per i pedoni e al tempo stesso rivedere la viabilità, nel limite del possibile, con percorsi alternativi. Non sarebbe male poi pensare a progetto definitivo di ridisegno della piazza con azioni più strutturali, tenendo in considerazione anche della futura dismessione della stazione ferroviaria. Purtroppo nonostante le buone intenzioni la semipedonalizzazione della piazza ha acuito il problema del traffico della zona già critico anche prima della nuova sistemazione.

Continua la lettura con: Le PIAZZE di Milano un tempo ORRENDE e oggi diventate BELLISSIME

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.