Lungo una delle vie che collegava la pianura ai lago, la città di Milano a quella di Como, attraverso vigne, campi, pascoli e cascine, si sviluppò un paese.
Intorno al suo centro tante erano le taverne e le locande affollate di viandanti.
Il paese divenne piuttosto ricco sia per il continuo transito di merci e persone che per le tante attività artigianali che nacquero nel tempo. Le diseguaglianze, però, cominciarono a farsi sentire Sulla scia dei moti rivoluzionari francesi ci fu anche una rivolta contadina contro i ricchi possidenti nel lontano 1797.
Dèrgano o Dergàno? 10 motivi che rendono speciale il quartiere della RIVOLUZIONE CONTADINA
Comune inglobato a Milano nel periodo napoleonico, tornato comune indipendente sotto gli austriaci (probabilmente spaventati da una Milano troppo grande), diventa parte di Affori a fine ‘800 durante l’occupazione dei Savoia e, dal 1923, viene annesso alla città di Milano.
Dopo borgo contadino diventato quartiere, dopo anni di declino e grigiore, Dergano può definirsi oggi un quartiere vivace e dinamico, tra centro e periferia, ma che fortunatamente non ha perso la sua dimensione originaria: lo contraddistingue una forte solidarietà verso il prossimo.
#1 La rete della solidarietà
Croce Viola, Amico Charly di supporto ai giovani, l’associazione volontari lotta contro i tumori o il locale ROB DE MATT: in una vecchia fabbrica recuperata si aiutano persone in difficoltà a reinserisi nel mondo del lavoro.
#2 Ex ospedale Bassi
Archeologia ospedaliera e occasione di recupero finora rinviata. Sono tuttora visibili lo stabilimento per la disinfezione e le ciminiere collegate ai forni di incenerimento.
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#3 Villa Hanau
Elegante palazzina di fine ‘800, oggi sede del consiglio di zona municipio 9. Villa Hanau si trova in via Guerzoni a Milano. Costruita dall’avvocato Hanau, la villa venne venduta al Comune.
#4 Piazza Dergano
Accogliente con le sue botteghe, trasmette ancora l’atmosfera di un borgo. A settembre del 2018 è stata inaugurata la nuova area riqualificata, nell’ambito del progetto di urbanistica tattica “Piazze aperte.
#5 Legend 54
Birreria con giardino all’aperto circondata dal parco. Concerti rock, rassegne di band emergenti e dj set in un ex spazio industriale con bar e ristorante-pizzeria in viale Enrico Fermi 98.
#6 Fernet Branca
La storica sede della Fernet Branca risalente al 1913, con il suo caratteristico camino, ora ospita una sorta di museo in Via Resegone 2.
#7 Italcima
Industria di cioccolato progettata da Gio Ponti nel 1932, tra via Crespi e via Legnone.
#8 MAC 567: atmosfere berlinesi nell’Ex Carlo Erba
L’area industriale di Dergano è storicamente legata allo sviluppo di una celebre industria farmaceutica: la Carlo Erba. L’ex fabbrica, risalente alla fine dell’ottocento, era una cittadella industriale che dava lavoro a 1400 operai su una superficie di 45.000 mq.
In seguito ad alcuni cambiamenti societari dell’impresa, a partire dagli Ottanta lo stabilimento subì una progressiva dismissione fino alla sua chiusura definitiva nel 1998. Da allora l’area diventò obiettivo di diversi progetti di risanamento che si sono concretizzati solo negli ultimi anni, in particolare con la costruzione del grande centro polifunzionale Mac 567, suddiviso in tre grandi edifici (Mac 5, Mac 6 e Mac 7), situati all’angolo tra via Carlo Imbonati e via Roberto Bracco. Dell’antico stabilimento Carlo Erba invece è rimasto ben poco: a due passi dal nuovo centro fitness di via Imbonati progettato da Italo Rota, è stata conservata una delle storiche ciminiere.
#9 La Ribalta
Birrificio artigianale interamente a vista creato da ex studenti che si sono formati in Germania. Con cucina, musica live e ampio cortile. Via Cevedale, 3
#10 Le botteghe artigiane
In linea con la gloriosa tradizione che ha reso grande il quartiere.
PS. Si dice Dèrgano (dèrghen in dialetto)
Articolo originale del 25 maggio 2019
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ANDREA URBANO
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