Domenico BARBAJA: l’inventore della tipica BEVANDA milanese

Una vita eccezionale di un uomo conosciuto attraverso una bevanda

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Credits: @Fabu023 Domenico Barbaja

Caffè, cacao amaro in polvere, zucchero, latte, panna liquida e, in cima, quella montata. Ecco servita la “Barbajada”, calda o fredda, a seconda della stagione o dei gusti.

Domenico BARBAJA: l’inventore della tipica BEVANDA milanese

# L’inizio come cameriere al Caffè dei Virtuosi

Credits: @sieveking_agentur_verlag
domenico barbaja

E’ una bevanda tipica milanese, nata all’inizio dell’ ‘800, e prende il nome da Domenico Barbaja. Barbaja nacque a Rozzano, più precisamente nella frazione Pontesesto, il 10 agosto 1777. La sua era una famiglia povera, di braccianti, così lui, ancora adolescente, giunge a Milano per cercare lavoro. Lo trova nel “Caffè dei Virtuosi” in via Manzoni, vicino al Teatro alla Scala. Inizia a fare il cameriere, con passione e dedizione, qualità che gli permettono di osservare e capire i gusti dei clienti. Intuisce che l’abbinamento di caffè, panna, zucchero e cacao, può diventare qualcosa di apprezzato tra gli avventori. Convince il proprio titolare a proporre questa bevanda, una sorta di cappuccino elaborato. Il successo è notevole, al punto che, ancora oggi, la Barbajada, rimane un prodotto milanese conosciuto quasi ovunque.

# Inventore e imprenditore quando la Scala era un piccolo casinò

Credits: lilimadeleine.com
Barbaja

Ma Barbaja dimostrò doti non solo come cameriere attivo nella ricerca di nuovi prodotti da servire, si propose anche come impresario. Per qualche tempo fece il croupier: con il denaro ricavato, ottenne l’appalto alla Scala per la gestione del gioco d’azzardo. Nell”800 il più importante teatro milanese non guadagnava solo con gli spettacoli, ma anche attraverso il gioco delle carte e la roulette, scommettendo denaro.

Intanto Barbaja vedeva che la bevanda da lui stesso inventata veniva servita anche nei locali concorrenti a quello in cui fino a poco prima aveva lavorato. Le sue doti da impresario vennero apprezzate ben presto su un territorio sempre più vasto, al punto che venne chiamato a gestire il Teatro San Carlo di Napoli, dove portò avanti l’attività di gestione nel gioco d’azzardo, il Karntnertortheater e quello dell’Opera di Vienna e guidò l’attività dell’attuale Teatro Lirico della Cannobiana, ora dedicato a Giorgio Gaber. Come manager non si fece mancare nulla, visto che seguì le carriere di Gioachino Rossini, Gaetano Doninzetti e Vincenzo Bellini. Guidò anche diversi cantanti di allora, tra cui la soprano Isabella Colbran, che diventò moglie di Rossini, dopo aver avuto una relazione con lo stesso Barbaja.

# Un milanese a Napoli

Credits: @sieveking_agentur_verlag
Teatro San Carlo Napoli

Nel 1991 esce il film “Rossini! Rossini!”, di Mario Monicelli, dove Domenico Barbaja è interpretato proprio da Giorgio Gaber, nella sua quinta ed ultima pellicola. A Napoli esiste il palazzo Barbaja, una struttura monumentale, in via Toledo, dove l’impresario milanese visse diversi anni, ospitando proprio Rossini. Ma nella capitale del Sud, si espresse anche come impresario edile, costruendo molti edifici e avendo l’appalto per ricostruire il San Carlo dopo l’incendio del febbraio 1816. Morì proprio a Napoli il 19 ottobre 1841, per un infarto, dopo una carriera straordinaria. Al suo funerale parteciparono circa 4 mila persone, tutti i giornali europei scrissero del suo decesso. Una carriera in cui dimostrò di avere una grande fiuto per trovare i talenti dell’arte più promettenti. In molti sono certi che Barbaja ebbe il merito di valorizzare l’opera italiana del primo ‘800.

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Fabio Buffa
Nato ad Alessandria, classe 1969, nel 1988 sono entrato per la prima volta in una redazione giornalistica, per collaborare e fare gavetta al Piccolo di Alessandria. Sono pubblicista dal 1996 e ho collaborato per varie testate, sia come giornalista che come vignettista satirico e scrittore di freddure. Dal 1992 lavoro nel sociale.