Il TURISMO del BRIVIDO: dormire nella CITTÀ PIÙ FREDDA del mondo

Un villaggio ha fatto del freddo estremo uno stile di vita

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Credits: @viaggistraordinariit IG

Vanta il primato di paese più freddo del mondo. Per i più coraggiosi è disponibile come meta turistica invernale.

Il TURISMO del BRIVIDO: dormire nella CITTÀ PIÙ FREDDA del mondo

# Temperatura media in inverno: -55 gradi

Credits @wildartandmusicforever IG

Ognuno ha una personale lista delle avventure da intraprendere nella vita e, quasi certamente in moltissimi in questa lista, hanno segnato un viaggio ai confini della Terra. Ojmjakon incarna uno di questi, per le condizioni climatiche estreme.
La stupenda particolarità è che, nonostante la temperatura in inverno si aggiri intorno ai -55 °C, con punte anche più basse, il villaggio è abitato da una comunità di circa 800 persone, che a Ojmjakon hanno la propria casa, rendendolo il luogo abitato più freddo del mondo.
Più in particolare siamo nella Jacuzia e il nome Ojmjakon significa “acqua che non congela” per la presenza nel luogo di un corso d’acqua corrente, il fiume Indigirka, che consente alla piccola comunità di vivere sfruttando la pesca.

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# Un’escursione termica di 80°C

 
Credits: @viaggistraordinariit IG

Secondo alcune cronache locali, qualche tempo fa la temperatura più bassa mai registrata a Ojmjakon è stata di 67 gradi sotto zero. Un’interpolazione di dati calcolati da un supercomputer, invece, ha stabilito che nell’inverno del 1926 il termometro si è congelato a -71,2°C.
In estate il villaggio gode di una piacevole parentesi, con le massime che possono arrivare a 22°C.

È evidente che, in queste condizioni, l’agricoltura è impossibile, pertanto il sostentamento principale della comunità sono l’allevamento e la pesca, di conseguenza l’alimentazione basata su proteine e grassi animali fondamentali per dare il giusto apporto alla resistenza al freddo.
La vita degli abitanti si svolge grazie a movimenti molto lenti, spostamenti fatti con molta attenzione nelle 3 ore di luce naturale che l’inverno mette a disposizione, allevando renne e cavalli.

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La maggior parte del tempo è dedicato al ritiro nelle case riscaldate a carbone, con piccole escursioni all’emporio locale, unico negozio che fornisce agli abitanti gli ingredienti per le loro provviste e le ricette casalinghe.
In inverno l’acqua è ricavata sciogliendo i blocchi di ghiaccio che la natura fornisce in grande quantità, perché gli impianti domestici sono, ovviamente, congelati e inutilizzabili.
Gli abitanti che a Ojmjakon possiedono un’automobile, si spostano in auto badando sempre bene a non spegnere mai il motore prima di tornare a casa, proprio per evitare che si congeli.

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# Una vacanza in Siberia

Per quanto possa sembrare bizzarro, Ojmjakon e le sue condizioni climatiche estreme sono meta di alcuni coraggiosi viaggiatori, che riescono a spingere la loro voglia di avventura fino ai confini più estremi.
A Ojmjakon non esistono strutture turistiche, ma è la stessa comunità ad essere ricettiva in questo senso: alcuni abitanti mettono a disposizione una stanza o degli spazi per ospitare coraggiosi volti forestieri che si misurano andando in vacanza in Siberia.
Succede così che Ojmjakon (in alternativa Oymyakon) diventa protagonista di foto postate su Instagram, che ritraggono il paesaggio innevato, gli animali di allevamento e i volti sorridenti dei locali o dei turisti con le ciglia congelate.

Svegliarsi a Milano in Dicembre e lamentarsi del freddo non sembra aver più molto senso, vero?

 

Fonte: Si Viaggia

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LAURA LIONTI

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Laura Lionti
Tecnico del suono milanese, nata da milanesi importati dalla Sicilia. Il mio quartier generale è sempre stato il Gallaratese con i suoi giardini e il verde, difeso a volte a spada tratta. Sogno che Milano si candidi a luogo ideale per creare un laboratorio a cielo aperto che ricerchi e trovi la soluzione per le Smart Cities, Città e comunità sostenibili: obiettivo 11 degli SDGs