Negli ultimi anni il Comune di Milano ha incrementato i chilometri di piste ciclabili, anche per favorire la mobilità durante la pandemia in cui i posti sui mezzi pubblici erano limitati, in molti casi solo disegnate sull’asfalto e quasi sempre sulla carreggiata stradale. La tendenza diffusa all’estero da tempo è quella invece di realizzarle sui marciapiedi.
E se le CICLABILI le facessimo sul MARCIAPIEDE?
# Da Monaco di Baviera a Parigi, le ciclabili sfruttano lo spazio dei marciapiedi
Nell’ambito del miglioramento della mobilità cittadina, soprattutto quella individuale, tutte le grandi città stanno investendo sullo sviluppo o l’ampliamento delle reti ciclabili. La tendenza a livello europeo è quella di realizzare piste o corsie ciclabili utilizzando parte dell’ampio spazio dei marciapiedi e lasciando lo quindi intatto quello riservato a veicoli e motoveicoli. Da Monaco di Baviera, in foto, a Berlino, Zurigo, Parigi, Lione, Goteborg sono molte le città che hanno scelto da tempo questa impostazione progettuale.
# L’esperienza milanese e lo sviluppo della rete
Anche Milano sta attuando un piano di estensione delle sua rete ciclabile. Oltre i chilometri realizzati in questi anni, con semplice segnaletica stradale o in sede protetta, sono previsti 25 nuovi itinerari per una lunghezza complessiva di 70 km tra il 2023 e il 2024. La gran parte degli interventi prevede o ha previsto la realizzazione delle piste ciclabili sulla carreggiata, togliendo spazio alle auto anche se non necessario, quando soprattutto nelle periferie milanesi ci sono enormi marciapiedi e parterre alberati poco curati che potrebbero ospitare percorsi per ciclisti senza limitare la circolazione di alcun mezzo.
Anche perché molti pedoni si chiedono: se i ciclisti già usano andare sul marciapiede, perchè non delimitarne il passaggio?
Non mancano nel capoluogo lombardo esempi di piste ciclabili che occupano una porzione del marciapiede, ma sono una eccezione e riguardano soprattutto zone soggette a rigenerazione e trasformazione. Tra gli esempi più recenti ci sono il nuovo distretto di Porta Nuova e l’area di Symbiosis oppure Corso Lodi qualche anno fa dopo la dismissione della linea tranviaria, con un parterre centrale per pedoni e ciclisti e alcuni brevi tratti sul tratto tra piazza Medaglie d’Oro e Piazzale Lodi.
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FABIO MARCOMIN
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