La madre (Maria Luigia Ferravilla) era una cantante portoghese e gli diede il cognome. Il padre (Filippo Villani) era uno dei maggiori esponenti della Scapigliatura milanese, quella nata da Carlo Righetti (detto Cletto Arrighi) l’intellettuale meneghino che attirerà a se gli altri tre lombardi Praga, Dossi e Conconi. Parliamo di Edoardo Ferravilla, figlio illegittimo di Maria Luigia e Filippo, diventato uno degli attori più importanti nell’ambito del teatro dialettale milanese, esponente principale della scena locale, tra l”800 e il ‘900.
EDOARDO FERRAVILLA: uno degli ATTORI del teatro DIALETTALE più importanti di sempre
# Scoperto da Cletto Arrighi
Nacque a Milano, il 18 ottobre 1846, dalla relazione tra il Villani e la Ferravilla. A pochi mesi dalla nascita la madre muore, il padre nel frattempo si era sposato con una ballerina e non vi erano le condizioni per un avvicinamento col parente, così è affidato ad un tutore, Giacomo Viglezzi, che da figura “fredda” e “burocratica”, diventerà per il piccolo Ferravilla un riferimento prezioso, sotto il profilo assistenziale e affettivo. In casa Viglezzi, Edoardo impara la musica e la passione per il teatro, svago gradito dalla famiglia adottiva. Però gli studi sono quelli da ragioniere, come Giacomo, che sfoceranno solo per un breve periodo in un lavoro dietro la scrivania. Edoardo Ferravilla, ancora giovane, è “scoperto” proprio dal già citato Cletto Arrighi, che nel frattempo aveva scritto operette comiche teatrali in dialetto milanese. Arrighi lo instrada nel mondo della recitazione. In più Giacomo Viglezzi è amministratore del Teatro dell’Accademia dei Filodrammatici, nella Chiesa sconsacrata dei SS Cosma e Damiano. Quindi ecco che il cerchio dell’arte si chiude e ne esce un Ferravilla attore fatto e finito, anche grazie alla scuola di recitazione frequentata proprio nella nostra città.
# Il suo esordio al Teatro Milanese in Corso Vittorio Emanuele
Quando Giacomo Viglezzi muore, Edoardo Ferravilla lavora come ragioniere nell’ufficio del fratellastro Enrico (figlio di Giacomo). Come attore è scritturato da Cletto Arrighi, che gli offre un lavoro compatibile (come orario) con quello da ragioniere. A 24 anni recita per la Compagnia di Arrighi, al Teatro Milanese, situato nell’attuale Corso Vittorio Emanuele 15; il locale è dedicato alla commedia dialettale meneghina ed Edoardo Ferravilla non tarda a dimostrare le proprie attitudini sul palco: esordisce in “Barchett de Boffalora” (è il 1870), poi passa all’opera “Ona notizia falsa”, di Giovanni Duroni e in “Teresa”. Il lavoro teatrale aumenta e Ferravilla decide di lasciare l’attività di ragioniere per dedicarsi solo alla recitazione.
Nel 1872 lo troviamo nella commedia di Righetti “Nodar e perucchee”, dove deve interpretare un ruolo non di primo piano, ma grazie alla forte caratterizzazione che Ferravilla offre al proprio personaggio, riesce a mettersi in evidenza: così il nostro artista si scopre non solo attore capace, ma uomo di teatro abile a creare nuovi personaggi, preziosi per la recitazione dialettale milanese.
# Dal Tecoppa al Massinelli, i suoi personaggi più celebri
A causa di una crisi del Teatro Milanese, si crea una nuova società teatrale gestita dallo stesso Ferravilla insieme a Gaetano Sbodio ed Edoardo Giraud, dove il primo diventa direttore.
La compagnia ha successo non solo a Milano, è apprezzata anche a livello nazionale e “smussa” il dialetto milanese rendendolo più compressibile. Ferravilla si esibisce con personaggi che diventano simboli di una milanesità ormai dimenticata: come “el Tecoppa“, personaggio senza arte ne parte, dedito al consumo di alcol, che tende a fregare il prossimo in modo goffo e impacciato. Tecoppa nasce dalla rappresentazione che Ferravilla vide durante uno spettacolo amatoriale, dove un attore dilettante interpretava un signore che aveva come intercalare “Dio te coppa”, “Dio t’ammazzi”, esclamazione che viene sintetizata in “Tecoppa”. Tecoppa è un nullafacente, mantenuto dalla moglie, che si lamenta sempre addossando a colpe altrui le proprie sfortune.
Poi c’è un altro personaggio, Massinelli, studente pluriripetente, l’anziano “Barbogio” e “Maester pastizza”, cattivo musicista che si vanta di essere stato copiato da artisti famosi. E questi citati sono solo alcuni.
# L’addio alle scene
Nel 1905 Ferravilla da l’addio alle scene, morirà dieci anni dopo, nel 1915, a Milano. Piero Mazzarella, attore vercellese ma milanese d’adozione (mancato nel 2013 all’età di 85 anni), è considerato il successore naturale di Ferravilla, anche perché la madre di Piero, Sara Masera, fu un’attrice della compagnia di giro di Ferravilla.
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