Nell’antica Roma c’era un sistema democratico con i due consoli. Ma nell’emergenza della guerra veniva nominato un dittatore.
Il comandante unico è poi diventato una carica a vita con l’impero. Quello che poteva essere un aspetto positivo di avere una rapidità di decisione per contrastare i pericoli può rivelarsi l’anticamera dell’assolutismo e della perdita della democrazia.
L’emergenza è stata spesso chiamata a giustificare ogni forma di totalitarismo e di violenza anche in tempi moderni. Ogni dittatura si è sempre appellata a un nemico o a un pericolo incombente. La stessa guerra fredda ha giustificato l’esistenza di forme di potere autoritario in mezzo mondo.
Nella storia recente d’Italia in nome di un’emergenza finanziaria si sono sovvertite regole democratiche nella formazione del governo. Ora c’è una nuova emergenza che sta giustificando ogni forma di abuso di potere contro i cittadini.
Se si guarda in passato come sono andate a finire le dittature o i governi di salvezza finanziaria possiamo solo augurarci che la storia non si ripeta. E che il potere sia così saggio da non abusare dell’emergenza.
Continua la lettura con: elogio dell’imperfezione
MILANO CITTÀ STATO