Da adolescente fu fascista, poi rifiutò di arruolarsi e infine collaborò con i partigiani della Resistenza. Finita la seconda guerra mondiale ed il Fascismo diventò il nemico numero uno delle forse dell’ordine. Il racconto della sua vita e delle sue “gesta”.
EZIO BARBIERI, il Robin Hood di Isola
# “Il Dillinger italiano”, il nemico numero uno delle forze dell’ordine
John Dillinger è stato uno dei celeberrimi banditi degli Stati Uniti, un’icona della criminalità americana. Il manifesto con la scritta “Wanted”, con le due foto, di fronte e di profilo, con la taglia di 10.000 $ per la cattura e 5.000 $ per informazioni utili a trovarlo, diventò l’emblema di tutti i criminali del mondo occidentale. La particolarità di Dilinger, fu quella di aiutare le persone in difficoltà economica (parliamo della crisi americana degli ultimi anni venti del secolo scorso), tanto da essere accostato (forse un po’ troppo generosamente) a Robin Hood.
A Milano ci fu un bandito che veniva chiamato “il Dillinger italiano”: parliamo di Ezio Barbieri, nato nell’allora popolarissimo quartiere Isola il 1 novembre 1922. Da adolescente fu fascista, poi rifiutò di arruolarsi e infine collaborò con i partigiani della Resistenza. Finita la seconda guerra mondiale ed il Fascismo diventò il nemico numero uno delle forze dell’ordine.
Leggi anche: I 7 CRIMINALI più famosi e romanzeschi della MALA MILANESE
# L’Aprilia con targa 777
Entrò nell’immaginario collettivo come il Robin Hood del quartiere Isola. A bordo di un’Aprilia nera targata (con targa falsa) beffardamente “777”, lui e i suoi soci rapinavano banche, derubavano automobilisti con rocamboleschi posti di blocco, “ripulivano” imprenditori milanesi, colpevoli di arricchirsi con la borsa nera. Dicevamo di quel “777” beffardo: era il numero telefonico del centralino della questura e la banda di Barbieri decise di farlo diventare la propria targa, facendolo entrare nel mito, tanto che, anni dopo, quel “777” fu adottato come nome da band musicali ardite e, più recentemente, da un gruppo Trap.
La leggenda narra che Barbieri, con la refurtiva, si recava nel proprio quartiere Isola, in particolare in via Pietro Borsieri, dove aveva abitato, per distribuire al sottoproletariato denaro e beni rubati. “Quando rispondevo al fuoco delle forze dell’ordine, lo facevo sempre sparando a terra o in aria, giusto per creare spauracchio e nulla più. Una volta buttai una bomba a mano sotto un tram per guadagnarmi la fuga”, raccontò Ezio Baribieri in un’intervista, alcuni anni prima di morire.
Le sue scorribande erano spesso caratterizzate da “teatrini” eclatanti: “organizzammo un colpo in una banca, uno di noi, il più giovane, era già dentro la filiale per monitorare la situazione, fuori una ragazza ad un centro punto si spoglia davanti alla gente. Attirò l’attenzione di tutti, compreso gli impiegati della banca, che andarono a guardare la scena dai vetri. Ciò permise a noi di entrare in banca, rubare otto milioni di lire ed uscire indisturbati”.
Leggi anche: La LIGERA: Perché la malavita di Milano la chiamavano così?
# Le sue “gesta” nella canzone popolare Porta Romana Bella
Era certamente altri tempi, “oggi se una donna di spoglia nuda non se la fila più nessuno”, quelli della Ligera milanese, di cui Barbieri fu un testimone fedele, insieme al suo socio, Sandro Bezzi. Il testo della canzone “Porta Romana bella”, nelle sue varie versioni, tipiche delle canzoni popolari, ne ha una che fa così: “(…) la banda di Barbieri era attrezzata, faceva le rapine a mano armata; sette, sette e sette fanno ventuno, arriva la volante e non c’è più nessuno”.
Leggi anche: PORTA ROMANA BELLA: 10 motivi per amare il quartiere della dolce vita di Milano
# Il carcere, la rivolta e la condanna definitiva a 30 anni di reclusione
Dopo numerosi arresti ed evasioni, Barbieri fu catturato all’inizio del 1946, nello stesso periodo dell’uccisione di Bezzi da parte delle forze dell’ordine. Un paio di mesi dopo la carcerazione, a San Vittore scoppia la cosiddetta rivolta della Pasqua Rossa, capeggiata da Barbieri e dall’ex gerarca fascista Giuseppe Caradonna, con 31 ostaggi tra guardie e addetti vari al carcere. Condannato a 30 anni di reclusione, Ezio Barbieri torna libero nel 1971, troverà a Barcellona Pozzo di Gotto (in Sicilia) la sua nuova vita, da commerciante.
# I libri che raccontano di Ezio Barbieri
Morirà il 17 maggio 2018 all’età di 96 anni. La leggenda di Barbieri continua anche grazie ai tre libri che lo riguardano: Franco Di Bella negli anni settanta scrisse “Italia Nera”, raccontando tra l’altro della banda dell’Aprilia nera; nel 2003 Alberto Bevilacqua scrive “La Pasqua Rossa” e racconta delle azioni in carcere di Barbieri, infine, nel 2013, lui stesso, con la collaborazione di Nicola Erba e la prefazione di Maurizio Iannielli, scrisse il libro “Il bandito dell’Isola”.
FABIO BUFFA
Continua la lettura con altri milanesi d’autore:
RENZO PALMER, la voce milanese dei grandi divi di Hollywood
MONTICELLI e MARCHESI, i due grandi “cantori evirati” della storia milanese
MARIA GAETANA AGNESI, la “donna più intelligente del Settecento”
GIUSEPPINA PIZZIGONI, la fondatrice della SCUOLA RINNOVATA
PIERO MAZZARELLA, personaggio simbolo di una Milano che non c’è più
LUCIANO BERETTA: “il POETA del CLAN CELENTANO”
ANTONIA POZZI: la POETESSA negli ABISSI dell’ANIMO UMANO
Elio FIORUCCI: the place to be nel cuore di MILANO
AGOSTINA BELLI, la “bella tosa” del cinema italiano
Enrico BERUSCHI…e allooora???
GIANRICO TEDESCHI, l’attore milanese “che parla, comunica e ti INCANTA”
Fabio CONCATO: il lato romantico e “bestiale” della musica milanese
Dina GALLI, l’eccentrica monella: la prima attrice COMICA italiana
Gino LANDI, il mago delle COREOGRAFIE della TELEVISIONE ITALIANA
Adolfo WILDT, l’artista “eccessivo e inquieto”, alieno di avanguardie e conformismo
Domenico BARBAJA: l’inventore della tipica BEVANDA milanese
Quando a Milano c’erano i BEATLES
UGO BOLOGNA, il grande BAUSCIA del cinema e del teatro italiano
ENRICO RUGGERI: contro corrente da sempre
FRANCA VALERI: la signorina snob dello spettacolo
Nuto NAVARRINI: il grande attore milanese ormai dimenticato
Liliana FELDMANN: la VOCE di Milano
VALENTINA CORTESE: la stella milanese di Hollywood
ERMINIO SPALLA, il PUGILE ARTISTA adottato da Milano
EDOARDO FERRAVILLA: uno degli ATTORI del teatro DIALETTALE più importanti di sempre
MARIA MONTI, la prima “CANTAUTRICE” della storia
ENZO JANNACCI, il cardiologo chansonnier
LIÙ BOSISIO, l’artista milanese con viso e voce più CELEBRI del nome
Quando, a Milano, VISCONTI girava “ROCCO E I SUOI FRATELLI”
MARCELLO MARCHESI, un ciclone di ironia
NANNI SVAMPA, l’ironico artista della canzone milanese
ADRIANO CELENTANO, il “molleggiato” nato a due passi dalla CENTRALE
GINO BRAMIERI, il RE delle BARZELLETTE
CLAUDIO ABBADO, il GENIO eternamente insoddisfatto
Quelli di VIA OSOPPO: la STANGATA di Milano
GIORGIO GABER, l’inventore del TEATRO CANZONE
ADRIANA ASTI, l’artista ribelle amata dai grandi del cinema e del teatro
GIANLUIGI BONELLI, il creatore di TEX WILLER, sempre in lotta contro il POTERE
LUISA AMMAN: un’OPERA d’ARTE di Milano
LUCIANO LUTRING: il bandito più popolare di Milano
BRUNO ARENA, il fico di Milano
Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana
TINO SCOTTI, il milanese del “Ghe pensi mi”
ORNELLA VANONI, Milano e Settembre
MARIANGELA MELATO, da “ranocchietta” a mito del cinema
MARTA ABBA: la musa di Pirandello
Quelle DIABOLIKE sorelle GIUSSANI
GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese
COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET
Giorgio AMBROSOLI: il RIVOLUZIONARIO in GIACCA e CRAVATTA che sfidò anche lo Stato
Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale
FRANCO CERRI: quel genio che partì suonando nei cortili
I KRISMA: la coppia più PUNK della storia di Milano
LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto
MARIA CALLAS, la Scala e BIKI, quel legame che ha fatto la storia dell’arte
WALTER VALDI, cintura nera di dialetto milanese
LORENZO BANDINI, lo sfortunato campione adottato da Milano
ALEX BARONI, il “chimico” prodigio della musica
MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”
BEPPE VIOLA: il geniale raccontatore del calcio
Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI
copyright milanocittastato.it
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/