GASPARE, ZUZZURRO e la brioche più celebre della TV

"Non c'è più il futuro di una volta"

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Nino Formicola, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nel settembre scorso, confidò di avere ancora, nella propria rubrica, il numero di telefono di Andrea Brambilla. Sono passati dieci anni da quel terribile 24 ottobre 2013, che spezzò la coppia milanese “Gaspare e Zuzzurro”, ma Nino non ce la fa a cancellare quel numero. Succede spesso anche a noi, di aver bisogno di tenere il numero sul nostro cellulare di una persona mancata,  per sentirla ancora qui, presente.

GASPARE, ZUZZURRO e la brioche più celebre della TV

Credits ninoformicolaofficial IG – Gaspare e Zuzzurro

# L’ultima volta

Nell’ottobre del 2013 Formicola e Brambilla dovevano andare in scena con lo spettacolo “Non c’è più il futuro di una volta”. Nino andava quasi tutti i giorni a trovare Andrea, ricoverato al Centro dei Tumori di Milano, camminando per le vie della città vedeva i manifesti del loro spettacolo, appesi sui muri. L’ultima volta che si sono parlati era martedì 22 ottobre di dieci anni fa: “ero all’ospedale da Andrea -raccontò Nino alcuni anni fa in un’intervista- gli avevo portato i cannelloni, visto che lui non gradiva il cibo dell’ospedale. Ci accordammo che sarei passato dopo due giorni, ma mercoledì sera 23 ottobre ebbe una crisi e non si riprese più, lasciandoci giovedì 24″.

# Una coppia di fatto

Il duo comico “Gaspare e Zuzzurro”, ma anche “Zuzzurro e Gaspare” va bene lo stesso perchè sono sempre stati interscambiabili, è nato, cresciuto e si è sviluppato sulla scena milanese: Andrea Brambilla (Zuzzurro) era nato a Varese nel 1946, Antonino (Nino) Formicola, è invece nato a Milano nel 1953. Eravamo nella metà degli anni settanta, Andrea Brambilla faceva cabaret in coppia con Fosco Gasperi, mentre Nino Formicola aveva un gruppo comico creato con alcuni suoi amici. Questi ultimi mettevano in scena “Garabadenzideg”, uno spettacolo che raccontava di un colpo di Stato promosso da pomodori pelati, in scatola, in un supermercato. Questo lavoro di cabaret, nel 1976, viene presentato nel locale “Refettorio” di via San Maurilio, a Milano. Brambilla era lì presente e ne vide uno spezzone, chiese a Formicola chi fosse l’autore e lui rispose “sono io”. Così, Andrea Brambilla chiese a Formicola di collaborare con lui e Fosco. Ma la coppia Fosco-Andrea all’improvviso si spezza, per caso ne nasce una nuova, Brambilla-Formicola. Sono due caratteri completamente diversi, poi Andrea conosce la sorella di Nino e la sposa, separandosi alla fine degli anni ottanta, per risposarsi con un’altra signora anni dopo. Per Nino a Andrea c’è tanta gavetta, come comici e come autori, visto che scrivevano i testi per gli spettacoli di Teocoli e Boldi ad Antenna 3.

Nell’estate del 1978 ci sono i mondiali di calcio in Argentina, ma ci sono anche i provini per la trasmissione Rai “Non Stop”, un programma aperto, sperimentale, senza conduttore, che abbinava musica e cabaret. Loro due in quel periodo si esibivano a Roma, in un locale e, Bruno Voglino (autore di Non Stop), telefonò a quel cabaret per avvertire che la sera stessa sarebbe andato a vedere lo spettacolo dei due lombardi. Andrea Brambilla aveva già acquisito il soprannome di Zuzzurro: fu ispirato dal film di Vittorio De Sica “Il giudizio universale”, quando la voce divina, proveniente dall’alto, dice: “Sono le 18, comincia il giudizio universale (…) cominciamo per ordine alfabetico (…)”, ed il vecchietto che si fa largo tra la folla, spaventata da quella voce, urla, “io mi chiamo Zuzzurro !!”.

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# E Nino? Come diventa “Gaspare”?

La sera dell’estate del 1978, quella della visita a sorpresa del dottor Voglino nel locale romano dove si esibiscono Brambilla e Formicola, mentre i due si trovano già sul palco, si accorgono che Nino non aveva un soprannome; lui rimase un po’ spaesato, poi vide in fondo alla sala, dietro al bancone del bar, uno dei titolari, che si chiamava Gaspare e decise in fretta e furia che quello sarebbe stato il suo nome d’arte. Così da quella sera del ’78 il duo di cabaret si trasforma in “Gaspare e Zuzzurro”.

C’è poi la “esse” comica, con cui parla Zuzzurro: qui c’è l’ispirazione che deriva dal pianista degli spettacoli della coppia, che aveva la “esse” moscia, che a volte faceva divertire i colleghi artisti enfatizzandola, e Brambilla la fece diventare il marchio di fabbrica di Zuzzurro.

# E la battuta, “Ce l’ho qui la brioche!!”?

La battuta più famosa del duo venne ispirata ricordando che, quando Andrea andava a scuola, la madre prima che lui uscisse di casa, gli chiedeva se avesse preso la brioche per fare merenda all’intervallo, con lui  rispondeva, seccato, “Si, c’è l’ho qui la brioche !!”.

Zurrurro e Gaspare hanno realizzato, nella loro trentacinquennale carriera, tante opere teatrali, come “Volo cieco”, “Andy e Norman”, “La strana coppia”, “Rumori fuori scena”, “La cena dei cretini”, “Rumors”, per un totale di 25 lavori, tanta Tv, come “Non stop”, “Drive In”, “Emilio”, “Striscia la notizia”, per un totale di oltre venti trasmissioni, due lavori cinematografici (“L’esercito più pazzo del mondo” e “I miei cari amici”) e il doppiaggio di Pena (Zuzzurro) e Panico (Gaspare), nel film di animazione “Hercules”. Poi ci sono stati libri e lavori musicali.

FABIO BUFFA 

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Fabio Buffa
Nato ad Alessandria, classe 1969, nel 1988 sono entrato per la prima volta in una redazione giornalistica, per collaborare e fare gavetta al Piccolo di Alessandria. Sono pubblicista dal 1996 e ho collaborato per varie testate, sia come giornalista che come vignettista satirico e scrittore di freddure. Dal 1992 lavoro nel sociale.