GRANDI DONNE che hanno fatto la storia di Milano

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Hanno portato cultura e buon gusto, ma hanno anche saputo tenere le redini del potere, promuovere opere pubbliche o sacrificarsi sull’altare della ragion di Stato. Sono anche storie di miseria e di tristezza, o sospese tra romanzo e realtà. Sono state paladine di idee liberali oppure hanno scritto il proprio nome nella storia della letteratura italiana.  Una galleria di personaggi femminili da conoscere o da riscoprire, per non dimenticare che spesso sono state le donne le vere protagoniste di questa città.

DONNE che hanno lasciato un segno a Milano

Maria Callas – la Diva


Figura indimenticabile del bel canto. Consacrata dal Teatro alla Scala come la Diva. Maria Callas entrò alla Scala nel 1951 in punta di piedi, senza raccomandazioni. La Callas riuscì a fare della sua permanenza alla Scala un “periodo d’oro”, collaborando con numerosi artisti. Dal 1951 al 1957 furono gli anni d’oro della sua sfolgorante carriera. Un esempio di donna che è riuscita a farcela da sola e ad alimentare con cura il suo talento.
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Cristina Trivulzio di Belgiojoso – simbolo di indipendenza


Nata e morta a Milano, Cristina di Belgiojoso è stata una patriota, giornalista e scrittrice italiana che partecipò attivamente al Risorgimento. Sposa infelice dopo i continui tradimenti del marito decise di separarsi per il proprio bene e salute. Grande attivista, scaltra, fu una figura di spicco durante il Risorgimento italiano, prese contatti con la carboneria e la sua presenza scomoda e allo stesso tempo molto importante venne riconosciuta in tutta Europa.
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Beatrice d’Este – la madre del Rinascimento milanese


Moglie di Ludovico il Moro, passò la sua vita in perenne conflitto con la cugina Isabella di Aragona: due dame raffinate e colte che si contesero il trono e le simpatie dei sudditi. Nonostante la sua breve vita (morì di parto a soli 21 anni), fu la donna che diede sfarzo al Rinascimento milanese e che intrattenne nella sua dimora i più famosi artisti dell’epoca da Leonardo all’Amadeo.

Alda Merini- la poetessa dei Navigli


Incredibile poetessa mediatica nata vissuta e morta a Milano, ha caratterizzato la sua epoca e la zona dei Navigli che ha abitato e amato. Alda che è stata costretta in un ospedale psichiatrico per lungo tempo, ci ha lasciato questa testimonianza “Dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio, non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita”. Oggi in Via Magolfa, 32 c’è lo Spazio Arti -Casa Merini a ricordarla e ad ospitare manifestazioni poetico-artistiche.

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Guglielmina la Boema -venerata come una dea


Fin dalla Milano imperiale, con gli intrighi orditi dalla scaltra imperatrice Eusebia, duemila anni di storia hanno parlato anche al femminile. Nella Milano a tratti oscura e misteriosa del Medioevo, Guglielmina la Boema è stata creduta l’incarnazione dello Spirito Santo, venerata dai suoi adepti, condannata per eresia dalla Chiesa.

Bianca Maria Visconti – l’impronta dell’umanesimo a Milano


Figlia legittimata e unica erede di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, e di Agnese del Maino. Fu moglie di Francesco Sforza, duchessa di Milano dal 1450 al 1466, e madre dei duchi Galeazzo Maria Sforza e Ludovico il Moro.
Bianca Maria trascorse l’infanzia e l’adolescenza nel castello di Abbiategrasso con la madre, in un clima culturale di grande apertura. Qui ricevette, per desiderio paterno, un’accurata formazione di tipo umanistico.

Fernanda Pivano – ha portato Milano al centro della cultura internazionale


L’inizio della sua carriera letteraria risale al 1943, quando pubblica per Einaudi la sua prima traduzione della Antologia di Spoon River, sotto la guida di Cesare Pavese. Nel 1949 sposa l’architetto e designer Ettore Sottsass junior e si trasferisce quindi a Milano dove lavorerà, conoscerà e frequenterà la migliore intellighenzia artistica e mondiale della sua epoca. Eccelsa traduttrice e grande conoscitrice dell’arte visse una vita intellettuale invidiabile, lasciando segni indelebili.

Virginia de Leyva – “la Monaca di Monza”


Nata a Palazzo Marino -sua eredità immobiliare- è stata protagonista di un famoso scandalo che sconvolse Milano agli inizi del XVII secolo, per avere intrecciato una relazione con un nobile monzese la cui abitazione confinava con il monastero e che per coprire la tresca uccise altre persone. Lui venne giustiziato, lei venne confinata a vita, risorgendo poi grazie ai Promessi Sposi.
Leggi anche: La monaca di Monza: la sua storia tragica

Luisa Casati Stampa- opera d’arte vivente


Fu amante di Gabriele D’Annunzio. Il desiderio di divenire lei stessa un’opera d’arte per mezzo del suo stile di vita e del suo aspetto, portarono Luisa a ricercare artisti affermati e giovani talenti che la ritraessero in oli su tela, bozzetti, sculture e fotografie. Ci sono molte opere che la ritraggono in abbigliamenti sfarzosi e atteggiamenti stravaganti.

Altre grandi figure femminili di Milano:

Giulia Beccaria, tra romanzo e realtà, figlia di Cesare Beccaria e madre di Alessandro Manzoni

Eusebia, l’imperatrice nella fabbrica degli intrighi
Cecilia Gallerani, splendori e miserie di una cortigiana, amante di Ludovico il Moro, immortalata da Leonardo

Maria Gaetana Agnesi, una delle più grandi matematiche di tutti i tempi
Teresa Casati Confalonieri, eroina del risorgimento

Giuditta Pasta, il genio del canto
Clara Maffei, la creatrice del salotto del Risorgimento
Giuseppina Strepponi, la traviata redenta

Ada Negri, la poetessa del Quarto Stato
Camilla Cederna, una reporter in gonnella

Antonia Pozzi, giovanissima intellettuale, poetessa e fotografa delle periferie milanesi

LUISA COZZI

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Luisa Cozzi
Interessata da sempre a tutte le sfumature del linguaggio, nell’età adulta narro storie, organizzo eventi e sono contributor su temi quali l’etica nel mondo digitale, lifestyle e imprenditorialità al femminile; inoltre propongo articoli e dibattiti sugli stili di vita metropolitani e approfondimenti sull’innovazione in atto e sue ricadute sociali. Dopo più di 20 anni nel Marketing Strategico, dal 2009 svolgo la libera professione nelle PR e nella Comunicazione non solo Digitale.