GREEN PASS di Hitler e Topolino: la REALTÀ potrebbe essere PEGGIORE di quella che pensi

È stato un attacco hacker o il problema è molto più serio? L'ipotesi inquietante sollevata da Matteo Flora

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Credits corrieredelticino - Green Pass Hitler

Tra le prime ipotesi si è pensato ad un attacco hacker ai sistemi che generano i certificati verdi, ma il problema potrebbe essere molto più serio. Ecco cosa potrebbe essere successo.

GREEN PASS di Hitler e Topolino: la REALTÀ potrebbe essere PEGGIORE di quella che pensi

# Da Adolf Hitler a Mickey Mouse, i Green Pass fasulli ma validi in giro per il web

Credits corrieredelticino – Green Pass Hitler

La notizia, diffusa dall’account twitter “reversbrain” nei giorni scorsi, dei Green Pass validi a nome Adolf Hitler, ma anche con quello di Mickey Mouse e molti altri, hanno fatto giro del web e del mondo. Hanno creato ilarità da un lato e preoccupazione dall’altro. Inizialmente si è pensato ad un attacco hacker al portale che genera i certificati, un fatto che mostrerebbe una pericolosa vulnerabilità del sistema. Ma la realtà potrebbe anche essere peggiore.

# Le chiavi potrebbero essere compromesse e i green pass dovrebbero essere revocati

Credits Yt Flora-Revers Brain – Qr code Green Pass

Se venisse confermata la prima ipotesi, di un attacco hacker, vorrebbe dire che le chiavi per generare i green pass sarebbero compromesse e quindi qualcuno potrebbe avere trovato il modo di creare i certificati a suo piacimento.

Il meccanismo di creazione del green pass prevede la possibilità di revocare alcune chiavi, solo che le chiavi hanno una estensione nazionale e questo porterebbe a dover revocare tutti i green pass fatti da un determinato Stato. Come conseguenza andrebbero tutti cancellati e poi riemessi seguendo la stessa procedura attivata in origine. Ad oggi sono state utilizzate una chiave francese e una polacca, ma potrebbero essere di qualunque nazionalità e quindi anche in Italia si corre il rischio di dover revocare i certificati creati con una specifica chiave con il conseguente assalto delle farmacie da parte dei cittadini per chiederlo di nuovo.

Altrimenti il rischio è di assistere a una proliferazione di Green Pass fasulli ma perfettamente validi. 

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# L’ipotesi più inquietante: tramite dei portali si potrebbero generare Green Pass validi senza lasciare alcuna traccia

Credits YT Flora – Dgca issuance web

La seconda ipotesi, che secondo l’esperto di sistemi di sicurezza informatica Matteo Flora sarebbe quella più probabile, è che ci siano alcuni portali a cui qualcuno ha avuto accesso attraverso un servizio dato anche in demo “Dgca issuance web”, che appunto serve per l’emissione dei certificati, che discende direttamente dal sito dove sono depositati codici sorgenti che ha condiviso l’Unione Europea.

Questa applicazione serve per emettere e testare green pass. Facendo il test di un green pass viene emessa una preview, senza necessità di salvarla, che risulta a tutti gli effetti un certificato valido ma senza che ne rimanga traccia da nessuna parte. 

Pertanto se l’applicazione fosse stata creata in questo modo starebbe a significare un’enorme falla del sistema e un problema irrisolvibile al momento almeno in Italia, visto che non sono state ipotizzate delle liste di revoca per i singoli certificati “validi”, anche se falsi. In sintesi, chiunque abbia accesso a questa applicazione sarebbe in grado di generare infiniti certificati senza alcun rischio di essere scoperto.

Fonte: Youtube Matteo Flora

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.