Spopola da anni tra gli sportivi. Ma si sta diffondendo anche tra le persone “normali”, anche grazie al passaparola sui social. È il metodo del ghiaccio, reso famoso da Wim Hof, soprannominato The Ice Man, l’uomo di ghiaccio che ha battuto ogni record sul tema, dalla resistenza nudo dentro blocchi di ghiaccio alla maratona in costume in Antartide o alla scalata dell’Everest in maglietta e piedi nudi. Ma in che cosa consiste questo metodo? E che effetti ha? Per capirlo ho studiato e l’ho provato. Ogni giorno negli ultimi due anni. Ecco come è andata.
Ho provato il METODO del GHIACCIO
# Wim Hof, la storia di Ice Man
Tra gli sportivi è una tecnica nota. Ormai tutti i professionisti usano immergersi in una vasca di acqua ghiacciata dopo la loro attività. Ma da qualche tempo il metodo del ghiaccio è diventato popolare anche tra le persone comuni. Questo lo si deve a Wim Hof, un 65enne olandese, che da vent’anni infrange primati collegati alla temperatura estrema sotto lo zero. Su Youtube si trovano i suoi record impressionanti. La sua storia nasce in un paesino olandese. Da ragazzino per guadagnarsi il pane girava in bicicletta a consegnare i giornali. Un’esperienza che lo ha segnato perché, racconta ancora oggi, il freddo che provava a pedalare inzuppato dalla pioggia prima dell’alba ha forgiato il suo carattere per il futuro. E lo ha allenato alle successive prove. Ma non si tratta solo di qualità o esperienze personali, no: il metodo che trasmette vale per tutti. Non solo: per apprenderlo ha scritto un libro in cui spiega quali sono i principi scientifici e filosofici di quanto va in giro a promuovere per il mondo.
# Il metodo del ghiaccio in poche parole: respirazione più doccia ghiacciata
Il metodo del ghiaccio consiste nell’unione dei benefici legati alla crioterapia, ossia al contatto del corpo con temperature fredde, con quelli di una tecnica di respirazione yoga. Una sessione infatti comincia con dei cicli di respirazione in cui si procede a una iperventilazione alternata da periodi di apnea, di assenza di respiro a polmoni vuoti, se possibile per oltre due o tre minuti ogni volta. Effetto di questi cicli di respirazione è di arrivare a un livello di ossigenazione, o alcalinità, molto alto. Un alto livello di ossigenazione porta numerosi benefici all’organismo, in particolare contro le infiammazioni. Raggiunta un’alta ossigenazione il passo successivo è quello della doccia gelata o, in alternativa, di un bagno in una vasca di acqua ghiacciata. Inizialmente Hof suggerisce di alternare acqua calda a quella fredda per poi procedere solo nel freddo per un tempo crescente, fino ad arrivare a una durata di almeno 10 minuti.
# I benefici per fisico e mente: “vi dimenticherete di medico e psicologo”
Nel suo libro, Il Metodo del Ghiaccio, Wim Hof documenta i benefici ottenuti avvalendosi della letteratura scientifica oltre che dell’esperienza sua personale che è stata anche oggetto di misurazioni cliniche. Il ghiaccio produce vantaggi in primo luogo per la circolazione. Con l’età i capillari periferici tendono a impigrirsi. Questo porta il cuore a dover aumentare la pressione per bilanciare la minore attività dei capillari. Il freddo rappresenta invece come una palestra per i capillari, come dimostra il rossore con cui si ricopre la pelle dopo un contatto prolungato con la bassa temperatura. Se i capillari ricominciano ad azionarsi a pieno regime cala lo sforzo compensativo del cuore con benefici per la pressione. Ma non solo. Il freddo, unito alla respirazione, produce un potenziamento per le difese immunitarie, per la resistenza allo stress e per la cura contro ogni forma di infiammazione. Con il metodo del ghiaccio, assicura Wim Hof nei suoi video, vi dimenticherete di medico e psicologo.
# La mia esperienza diretta
Dopo aver letto il suo libro e aver visto la diffusione del metodo tra gli sportivi e tra molti personaggi più o meno noti, tra cui Vacchi, Volo o Montemagno, ho deciso di provare anch’io questa tecnica. Ogni mattina appena sveglio, ancora disteso a letto faccio dei suoi cicli di respirazione (qui la respirazione guidata), in cui devo stare in apnea tre volte per almeno due minuti, di cui almeno una sopra i due minuti e trenta. Subito dopo faccio una doccia ghiacciata. Procedendo con gradualità sono arrivato a 11 minuti di doccia gelata, preceduti da un paio di minuti di getto gelato su piedi e caviglie. Se mi capita di trovarmi in zone costiere, faccio anche bagni in mare durante i mesi invernali. Risultati? Per quanto riguarda il freddo, quello che all’inizio era uno sforzo titanico, ora è diventata un’abitudine quasi piacevole, almeno dopo il primo minuto di sofferenza sotto il getto della doccia. Ma la cosa più rilevante sono gli effetti a livello fisico e mentale.
Facendo questo tutti i giorni, non ne ho perso uno, in questi due anni non mi è capitato neppure un raffreddore. Non solo: i mal di testa che mi assillavano almeno una volta ogni due-tre mesi sono scomparsi. Un altro effetto che ho riscontrato è la durata del sonno che trovavo necessario per riposarmi. Rispetto a due anni fa dormo 2-3 ore di meno a notte, in modo più profondo e risvegliandomi con più energia. Proprio l’impatto energetico è quello che mi ha sorpreso di più: non mi capita più di assistere a cali nel pomeriggio con necessità di riposo post pranzo. Infine anche l’effetto sul carattere: affrontare una doccia gelata appena alzato è una scarica di adrenalina e una sfida quotidiana con se stessi. Tutto questo porta a un rinforzo del carattere. Almeno per quanto mi riguarda. Sono esperienze personali e per ora riguardanti un periodo di due anni. Però mi sentirei di suggerirlo a chi ama sperimentare tecniche che possano incrementare il benessere fisico ed energetico. Sul suo canale Wim Hof trovate video utili per approfondire la cosa. Che, tra l’altro, ha anche un altro vantaggio. Non costa nulla.
#lafenice
Continua la lettura con: La frequenza di Schumann e gli effetti sull’organismo
ANDREA ZOPPOLATO
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