Qual è il luogo di Milano dove ti senti più a disagio? Questa la domanda del sondaggio. E questi sono i risultati che sono stati più votati. Li pubblichiamo anche come stimolo per l’amministrazione a intervenire dove possibile.
10+10 luoghi di Milano che mettono più a DISAGIO
#10 La Stazione di sera
Arrivare alla Centrale di sera crea disagio per tutti. Spesso i taxi sono introvabili e la piazza è popolata da ombre che mettono paura. Si stanno facendo molti sforzi però la lotta è dura.
#9 Piazza Gino Valle
E’ la piazza più grande di Milano anche se resta emarginata tra le novità urbanistiche degli ultimi venti anni. Per chi non la conoscesse, è la grossa piazza, tutta di cemento, dove c’è casa Milan (altro luogo che può dare disagio con quegli omini che corrono giù dal tetto) e il ponte che collega all’altra parte della circonvallazione e che inspiegabilmente chiude alle sei di sera, obbligando i passanti ad avventure da Guerrieri della Notte.
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#8 Quadrilatero case popolari San Siro
Un quartiere diviso in due. Da una parte le ville e i condomini immersi nel verde abitati da deejay, calciatori e spacciatori. Dall’altra le case popolari che raggiungono vette di sublime bruttezza. Per aumentare la divisione si è deciso di dare anche due nomi diversi a San Siro, denominando come “residenziale” il lato più fatiscente.
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#7 I rifiuti lungo i navigli
Per chi ama Milano, vedere rifiuti accatastati in certi punti dei navigli o di altri tratti d’acqua, come ad esempio lungo il Lambro, è un colpo al cuore. Serve più impegno nella manutenzione e più cura da parte dei cittadini. Lodevole l’esempio degli Angeli dei Navigli che pescano rifiuti dalle acque dei navigli. Forse si potrebbe promuovere una campagna o quantomeno adottare interventi più strutturali su una parte della città che dovrebbe essere l’orgoglio di tutti.
#6 I WC mobili al Parco Sempione
Dai tempi di Vespasiano si sono fatti molti passi indietro. Soprattutto al Sempione. Il central park di Milano merita bagni meno orribili. Magari con lo stile di quelli posizionati vicino al Duomo.
#5 Via Padova
Forse la strada più ideologica di Milano. Difficile valutarla per quello che è. Per mezza Milano è simbolo della città multietnica e di rilancio, per l’altra parte è invece il Bronx degli anni settanta, dove se la si percorre si rischia la vita. Probabilmente la verità corre nel mezzo.
#4 I materassi in terra nelle strade del centro
A Milano i nuovi centri spuntano come funghi. Nel derby tra City Life e Porta Nuova sembra tagliato fuori il centro millenario di Milano. La sera si svuota e se si esce dai classici itinerari turistici ci si imbatte in materassi e sacchi a pelo con disgraziati che mangiano o dormono sotto i portici tra San Babila e la Scala. C’è chi pensa che bisognerebbe aiutarli, chi pensa che una grande città non può diventare un accampamento. Far finta di niente è la cosa peggiore.
#3 La sopraelevata di Monte Ceneri
In ogni città è la stessa storia. Le sopraelevate sono fondamentali per la circolazione ma al tempo stesso sono degli scempi paesaggistici. Senza arrivare all’estremo di quella di Genova, la sopraelevata di Monte Ceneri rappresenta una ferita estetica. Spiace per chi ci abita vicino ed è anche motivo di disagio per chi la percorre avendo come panorama palazzi spesso fatiscenti di cui da 20 anni il top assoluto è il palazzo delle poste di piazzale Lugano che sembra sempre sul punto di crollare.
Nota di merito anche per la sopraelevata a sud che arriva a piazzale Cuoco.
#2 Il boschetto di Rogoredo
Luogo leggendario, pochi ci sono stati, ma basta la parola boschetto per immaginarsi tutto il peggio che si possa trovare. Ultimamente sembra che sia aumentata l’attenzione su questo simbolo del degrado. Sarebbe meraviglioso se potessimo presto elencarlo tra le trasformazioni più stupefacenti della nostra città.
#1 Il treno per Roma
Fa il paio con “la cosa più bella di Roma? Il treno per Milano”. Stravince la classifica come luogo di disagio maximus il treno per la capitale. A tutti è capitato, di percorrere il binario e sentire quell’inconfondibile groppo in gola che prende chiunque da Milano deve salire su un treno per Roma. E il magone che ti assale quando il treno parte e dai finestrini inizi a guardare quei fortunati che a Milano sono appena arrivati.
AGGIORNAMENTO: Altre note di (de)merito – segnalate da voi
#1 Le zone “morte”, quelle regalate alle grandi catene, o ai negozi, che dalle 20.00 in poi sono dei deserti: P.za Duomo, Via Torino, il Verziere, la zona 5Giornate/XXII Marzo, dove una volta c’erano locali, bar aperti, ed ora più nulla, ma anche le nuove, desertiche, piazze di Fieramilano City (Andrea Romeo)
#2 Stazione Garibaldi e i suoi immediati dintorni (transenne in Freud, Bussa, palazzo transennato in Ferrari) a 50 metri dalla più grande trasformazione urbanistica degli ultimi decenni (Lorenzo Zucchi)
#3 Stazione ferroviaria di Milano Porta Vittoria con uscita su Viale Molise (Francesco Brivio)
#4 Piazza Diaz via larga torre Velasca. “Oltre che brutti mi fanno pensare quanto sarebbe stata bella Milano con ancora il Bottonuto e il verziere” (Andrea Urbano)
#5 Via Grazzini in Bovisa e i ricordi lasciati in giro ogni giorno dai cani e dai loro padroni (Claudio Rosati)
#6 Piazzale p. clotilde. Dovrebbe essere rimessa a nuovo visto che ci passano i turisti e c’è anche l’ospedale e siamo affianco alla zona nuova (Sonia Rossi)
#7 I jersey in cemento in via mercanti non potrebbero essere sostituiti da cubotti per sedersi come sulla Rambla di Barcellona? (SpasticJack Alex) O come le fioriere mobili in diverse città anche italiane?
#8 Le case popolari di Scanini e Quarto Oggiaro. Fanno venire i brividi (Simone Ciancaglini)
#9 Piazza Tirana (Susi Cremonesi)
#10 Via Marghera, “è tra le vie più carine per ristoranti, bar e negozietti ma è tenuta malissimo: marciapiedi sporchi (grazie alle gelaterie c’è sempre un orrore in terra), stetti e dissestati, potrebbero pensare ad allargarli e fare una bella pavimentazione, così si eliminerebbe anche l’orrenda seconda fila di macchine che si accampano per – appunto – consumare il famoso gelato. Allargando i marciapiedi ci sarebbe almeno uno spazio gradevole per una passeggiata a piedi e guardare le vetrine. Ne beneficerebbero anche i negozi secondo me!” (La Ro DF)
Un ringraziamento speciale a chi ha segnalato queste e altre risposte.
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