I 5 LUOGHI del FAI imperdibili a MILANO
Milano può vantare 24 siti indicati e gestiti dal FAI. Questi cinque ci sembrano particolarmente indicati da riscoprire nei giorni di agosto.
#1 Villa Necchi – via Mozart 14
Progettata seguendo i canoni della nascente corrente razionalistica, senza limiti nella spesa e una visione proiettata al futuro, Villa Necchi, situata in pieno centro cittadino, per l’esattezza in via Mozart 14, rispecchia tutte le caratteristiche delle moderne case con porte blindate, ascensori, citofono interni e montavivande per agevolare il servizio della servitù. In più un ampio giardino con campo da tennis e piscina per una famiglia che tra metallurgia e macchine da cucire costruiva un impero. Molte opere di altissimo pregio impreziosiscono gli interni. Da Tiepolo a Picasso, dal Canaletto a Modigliani e Fontana trovano una perfetta collocazione in questo capolavoro architettonico del ‘900 progettato da Pietro Portaluppi.
#2 Palazzina Appiani – Parco Sempione
La costruzione integrata nella struttura dell’Arena milanese è un meraviglioso esempio di stile neoclassico. Costruita all’inizio del diciannovesimo secolo, sotto il dominio francese, la palazzina era sede della tribuna d’onore nella quale faceva la propria apparizione Napoleone Bonaparte e la sua famiglia. Su disegno di Luigi Canonica venne edificata l’arena e relativa palazzina nella quale non sono stati risparmiati cristalli, marmi e bassorilievi in perfetto stile neoclassico. Affacciandosi nella tribuna d’onore si può godere della miglior vista possibile dell’arena, che fu sede di numerosi spettacoli, compresi quelli equestri e navali, e che fu la sede delle partite di calcio prima della costruzione del Meazza-San Siro. Sempre in questo stadio venne stabiliti il record mondiale degli 800 metri piani dal connazionale Marcello Fiasconaro.
#3 Cascina Pozzobonelli – viale Andrea Doria
Quanto rimane di una costruzione ben più ampia, voluta dalla famiglia Pozzobonelli, feudatari di Arluno, comune in provincia est di Milano. Completata sul finire del quindicesimo secolo visse grandi fasti fino al declino della famiglia stessa, coincidente con la morte di Giuseppe Pozzobonelli, allora arcivescovo di Milano. Da allora il palazzo vero e proprio venne gradualmente abbattuto mentre è arrivata, fino ai giorni nostri, la cappella costruita in un corpo adiacente. L’architettura si richiama al Bramante e a Santa Maria delle Grazie. Purtroppo gli affreschi ancora presenti nel piccolo porticato sono quasi completamenti distrutti.
#4 Parco delle Cave – via delle Forze Armate
Terzo parco cittadino in termini di grandezza è il risultato dell’unione di alcune aree rurali e cave di estrazione abbandonate. Strappate al declino e trasformate le cave in laghi per la pesca sportiva si iniziò un graduale recupero dell’area fino alla costituzione del grande parco delle Cave, forse il più interessante dal punto di vista faunistico con la presenta di moltissime varietà di uccelli oltre che lepri e predatori terrestri, non ultima la volpe. Delle varie costruzioni presenti all’interno sono da segnalare la cascina Linterno e la cascina Caldera. Della prima si trova traccia in documenti del dodicesimo secolo ed è stata sede di attività legate ai Templari.
#5 Piccolo Teatro Grassi – via Rovello
In via Rovello, tra il Duomo e il castello Sforzesco, troviamo l’edificio sede del primo teatro stabile in Italia. Come sede fu scelto il Palazzo Carmagnola, di origine quattrocentesca. Il palazzo, voluto dai Visconti come ennesima residenza, meno sfarzosa e ricca di opere artistiche. Di lì e per molti secoli subirà numerosi cambi di proprietà tra i quali il Carmagnola, condottiero rinascimentale che legherà per sempre il suo nome a quello della costruzione. All’inizio del ‘900 il palazzo diventerà definitivamente proprietà del Comune e nel 1947 sarà la sede del Piccolo Teatro di Milano. Alcuni affreschi, una parte dei portici e numerosi capitelli testimoniano gli antichi fasti di Palazzo Carmagnola o, come comunemente chiamato, il Piccolo Teatro Grassi.
Ispirato da: Coolinmilan
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ROBERTO BINAGHI
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