Milan col coer in man è molto di più di un proverbio. È una lunga e solida tradizione di solidarietà attiva e spontanea che da secoli si tramanda di generazione in generazione, un modo di essere che è arrivato integro fino a noi, attivandosi soprattutto nei mesi in cui la pandemia ha chiesto una risposta immediata. Abbiamo scelto di raccontare e mettere in evidenza 5 esempi di quanto di meglio Milano anche durante questa emergenza.
I 5 SIMBOLI della SOLIDARIETÀ di scena a Milano quest’anno
#1 Fondo di mutuo soccorso: 15 milioni di euro raccolti dai cittadini per aiutare i milanesi in difficoltà
A marzo, nel pieno della confusione pandemica, il Comune di Milano ha istituito il Fondo di Mutuo soccorso per raccogliere e accantonare fondi da utilizzare dopo il lockdown per aiutare più cittadini e imprese possibili a ripartire.
Milano città Stato ha pubblicato un articolo sulla storia del mutuo soccorso milanese, scritto da Alberto Oliva:
🔴 Il Comune lancia un FONDO di MUTUO SOCCORSO per Milano
Il fondo di mutuo soccorso è rendicontato in maniera trasparente, come si può vedere dal sito del comunedimilano con una raccolta complessiva che dovrebbe aver superato i 15 milioni di euro.
#2 Ospedale in fiera: velocità record e zero fondi pubblici per far fronte all’emergenza
La Lombardia è stata la regione più colpita, probabilmente del mondo. Milano ha risposto presente con una raccolta fondi privati per istituire un reparto di terapia intensiva e sub intensiva nei padiglioni della vecchia fiera.
Accompagnato da ogni tipo di polemica fin dal primo momento, è stato comunque completato in 2 settimane, è rimasto inutilizzato e intonso fino all’autunno, mai smantellato e diventato operativo durante la seconda ondata.
Si poteva fare meglio? Sì, esattamente come molte altre iniziative sanitarie e politiche a livello locale e nazionale. Ma non è costato un solo centesimo alle casse pubbliche impegnate già su molti fronti a destinare fondi per iniziative più o meno utili.
#3 Taxi Service: un’isola di solidarietà nell’arcipelago delle macchine pubbliche
Forse non tutti sanno che i taxi sono soggetti a rigide regole nazionali: un’ordinanza regionale che ha concesso ai taxi deroghe in fase 1, ha permesso ad una categoria completamente ferma di mettersi a disposizione per consegnare pasti a domicilio, medicinali e la spesa, oltre al trasporto di personale sanitario.
Il gruppo Taxi Service è andato addirittura oltre, consegnando gratuitamente per 5 domeniche consecutive pasti caldi e medicinali a cittadini soli o in quarantena. Una delle categorie più colpite dalla crisi e simbolo di Milano, ha mantenuto alta la reputazione della categoria.
#4 Re Giorgio: Armani ha saputo interpretare l’emergenza
Giorgio Armani da solo ha compiuto 5 gesti significativi che valgono un articolo. Da subito ha saputo interpretare le condizioni dell’emergenza e non ha mai abbandonato la linea.
1 Alla Milano Fashion Week di fine febbraio Armani decide di sfilare senza pubblico, per salvaguardare la salute dei dipendenti, anticipando quella che diventerà una regola tassativa.
2 Stessa sorte per la Fashion Week di settembre, andata in diretta TV e cha ha trasformato la chiusura di un evento riservato, alla più grande apertura verso il pubblico più vasto ed eterogeneo possibile.
3 A inizio marzo anticipa le decisioni del governo chiudendo albergo, negozi e locali, fedele alla linea già intrapresa.
4 A fine marzo riconverte la sua produzione per fornire camici monouso a diversi ospedali italiani.
5 Al momento delle aperture di maggio al posto della storica pubblicità di Via Broletto, ha fatto trovare ai milanesi il murale simbolo di ringraziamento al personale sanitario. Ha continuato sulla stessa lunghezza d’onda destinando in autunno lo stesso spazio pubblicitario iconico per un messaggio di amore e di speranza ai suoi concittadini.
La decisione più lungimirante di tutte, però, è stata investire sul futuro di Milano riportando nella capitale della moda la sfilata Armani Privé destinata inizialmente a Parigi. La voglia di ringraziare Milano e ripartire da qui.
Nella Milano di una volta c’era un detto: mi fo, mi go, mi do. Un detto interpretato perfettamente da re Giorgio.
#5 La comunità dei milanesi
La più grande risorsa che sia mai esistita, non quotata sul trade delle materie prime perché inestimabile. Semplici cittadini si sono presi cura di vicini anziani, fragili, stranieri, piccoli, malati e sani, in una gara di solidarietà che va celebrata per ricordare a noi stessi quanta bellezza c’è a Milano.
Food Crossing solidale nelle ceste sospese, traduzioni delle raccomandazioni sanitarie nelle lingue che il Ministero della Salute ha dimenticato, le Brigate Volontarie che si sono occupate della distribuzione di cibo e medicinali ai primi milanesi in difficoltà.
Non solo, oltre a beni di prima necessità, si è portato anche spettacolo e allegria. Sono state fatte donazioni straordinarie ad ospedali e protezione civile.
In ogni supermercato della città si è vista la solidarietà circolare della spesa sospesa, che ha permesso alla Food Policy del Comune di Milano di garantire assistenza a chi si è trovato senza reddito e possibilità.
E non finisce qui. Perché quest’anno c’è stato il boom delle partecipazioni ad attività di volontariato, un segnale che tradotto vuol dire #tiremminnanz.
Si conclude forse l’anno più duro per Milano dai tempi della guerra. Ma forse è da questi esempi che si può ripartire per fare rinascere una città che sia ancora più modello e ispirazione, non solo per business e lavoro.
Continua la lettura con: MilanoperMilano: tutte le iniziative principali dei cittadini per aiutare chi ha bisogno
LAURA LIONTI
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