I 7 MESSI di Milano: i più GRANDI CAMPIONI comprati da Milan e Inter

All'ombra della Madunina hanno calciato numerosi campioni che hanno ben poca da invidiare alla Pulce Messi. Ecco la nostra speciale selezione con una speciale postilla sui 4 grandi campioni italiani che hanno indossato entrambe le maglie di Milano

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Credits: gazzetta.it - Ronaldo

Inter e Milan si dividono i fasti del calcio meneghino e grazie a loro e alla generosità di alcuni loro presidenti abbiamo potuto ammirare grandi stelle del football mondiale. All’ombra della Madunina hanno calciato, segnato e dribblato numerosi campioni che contestualizzati al periodo in cui hanno giocato hanno ben poca da invidiare alla Pulce Messi che da anni tiene banco con le sue giocate e i suoi 6 Palloni d’oro.

I 7 MESSI di Milano: i più GRANDI CAMPIONI comprati da Milan e Inter

#1 Ronaldo, il Fenomeno

Credits: gazzetta.it – Ronaldo

Ronaldo Luís Nazário de Lima, per tutti Ronaldo. Arriva all’Inter nell’estate del 1997 con un esborso che rimase per anni come il più esoso della storia del calcio. A Milano vince pochissimo per una serie di infortuni che lo terranno lontano dai campi di gioco per molto tempo.

Dotato di tecnica e velocità fuori dal comune fa subito innamorare i tifosi nerazzurri e non solo. Inarrestabile e incubo delle difese di tutto il globo impressiona per i suoi cambi di velocità e direzione che lo rendono immarcabile. Il 14 febbraio 2011 quando è in forza al Corinthians comunica il suo ritiro dall’attività agonistica. Con un passato prestigioso e anni altalenanti, spesso anonimi, gioca anche nelle file del Milan e altre squadre che lo vedranno in una parabola discendente, ben lontana dai fasti toccati l’apice della carriera. Per tutti è lui il Fenomeno.
#2 Palloni d’oro

#2 Ruud Gullit, il tulipano nero

Credits: pinterest – Ruud Gullit

Ruud Gullit, giocatore olandese di origini del Suriname, arriva alla corte del Milan di Berlusconi nel 1987 insieme ad un altro campione del quale parleremo più avanti. Si impone subito per ritmo e classe, consente al Milan di inanellare una serie di successi che la proiettano tre le squadre che hanno vinto di più in ambito internazionale.

Amato per il suo carattere guascone e grande tombeur de femmes continua a far parlare di sé anche fuori dal campo. Ad oggi rimane uno dei centrocampisti offensivi più forti di sempre.
#1 Pallone d’oro

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#3 Marco Van Basten, il cigno di Utrecht

Credits Delmati/LaPresse – Marco Van Basten

Marcel (Marco) Van Basten, arriva al Milan con Gullit e Rijkaard, e nonostante gli infortuni che spesso lo costringono in tribuna riesce, grazie a tecnica sopraffine ed eleganza unica, ad imporsi come uno degli attaccanti più forti di sempre.

Segna goal da cineteca e con lui il Milan di Sacchi e Capello vincono praticamente tutto. Nell’estate del 1995 annuncia prematuramente il suo ritiro dovuto soprattutto a una caviglia che lo tormenta da anni.
#3 Palloni d’oro

#4 Zlatan Ibrahimovic, “Ibracadabra”

Credits: sportmediaset.it- Zlatan Ibrahimovic

Zlatan Ibrahimovic, svedese di origini bosniache, dal 2006 al 2009 all’Inter e dal 2010 al 2012 al Milan, società alla quale ritorna nel 2020. Ibra è e sarà un giocatore tra i più forti di sempre ma perseguitato dalla maledizione della Champions che insegue per anni senza mai agguantarla.

Potenza incredibile abbinata ad un fisico tanto granitico quanto elastico riesce ad inventare giocate e goal al limite dell’incredibile. Essendo ancora in attività non parliamo ulteriormente del palmares che comunque raccoglie numerosi titoli nazionali ed internazionali.

#5 Luis Suárez, l’ “Architetto” 

Credits: wikipedia.org – Luis Suàrez

Luis Suárez Miramontes, detto Luisito da non confondersi con l’omonimo giocatore uruguaiano attualmente in attività è invece di nazionalità spagnola. Arrivato nel 1961 a Milano esaudendo un sogno del Mago Herrera, l’allora allenatore dell’Inter di Angelo Moratti, coronerà il sogno del suo patron portando grazie alla sponda nerazzurra, numerosi trofei comprese due Coppe dei Campioni consecutive.

Regista strepitoso ha regalato assist a punte leggendarie diventando punto di riferimento per le generazioni di player a seguire.
#1 Pallone d’oro

#6 Ricardo Kakà, il bambino d’oro

Credits: goal.com – Ricardo Kakà

Ricardo Izecson dos Santos Leite ma per tutti Kakà, straordinario talento, ha vinto tutto, dai campionati nazionali alla Coppa del Mondo col Brasile. Centrocampista con doti eccellenti di incursore e contropiedista, ha sempre dimostrato grande talento anche fuori dal campo di gioco.

Parla correntemente 5 lingue e da anni si impegna in programmi umanitari. Un esempio per tutti.
#1 Pallone d’oro

#7 Lothar Matthäus, il Panzer

Credits: campionicalcio.com- Lothar Matthäus

Lothar Matthäus arriva per la stagione 1988-89 per portare l’Inter a vincere lo scudetto dei record. Sarà il primo giocatore nerazzurro a vincere il Pallone d’Oro e solo un brutto infortunio mette fine alla sua parentesi nerazzurra.

Dotato di potenza devastante ha spinto numerosi portieri che avrebbero dovuto parare un suo rigore a sperare di buttarsi dalla parte opposta del suo tiro per non essere colpiti.

#1 Pallone d’oro

# I 4 Grandi Campioni “fatti in casa” che hanno indossato entrambe le maglie di Milano 

Da ricordare anche i grandi campioni italiani che hanno indossato entrambe le maglie meneghine e che ben poco hanno da invidiare a Messi. Parliamo di Roberto Baggio, Andrea Pirlo, Bobo Vieri e Peppino Meazza, tutti straordinari talenti che hanno reso grande la Milano calcistica.

ROBERTO BINAGHI

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Roberto Binaghi
Nato a Milano il 25 agosto 1965. Sin da bambino frequento l’azienda di famiglia (allora una tipografia, ora azienda di comunicazione e stampa) dove entrerò ufficialmente a 17 anni. Diplomato Geometra all’Istituto Cattaneo a 27 anni e dopo aver abbandonato gli studi grafici a 17, mi iscrivo a Scienze Politiche ma lascio definitivamente 2 anni dopo per dedicare il mio tempo libero alla famiglia e allo sport. Sono padre di Matteo, 21 anni, e Luca, 19 anni. Sono stato accanito lettore di quotidiani e libri storico-politici, ho frequentato gruppi politici e di imprenditori senza mai tesserarmi, per anni ho seguito la situazione politica italiana collaborando anche con L’Indipendente allora diretto da Vittorio Feltri e Pialuisa Bianco (1992-1994). Per questioni di cuore ho iniziato a seguire il mondo del basket dilettantistico ricoprendo il ruolo di dirigente della società Ebro per oltre 10 anni e della Bocconi Basket FIP dal settembre 2019 (ruolo che ricoprirò anche per la prossima stagione). Nel corso degli anni ho contribuito allo sviluppo di alcune start-up e seguito alcuni progetti di mia ideazione che hanno come obiettivo la rivalutazione del patrimonio meneghino oltre che un chiaro interesse sociale.