Dal Giappone arrivano i gabinetti pubblici di design, in vetro trasparente per controllare da fuori che siano puliti. Tranquilli, non si può sbirciare quello che accade quando qualcuno entra, perché il vetro diventa opaco e la privacy è salva. Vediamo come funzionano.
I BAGNI TRASPARENTI: li portiamo a Milano? (VIDEO)
# Dal quartiere più cool della capitale nipponica i gabinetti avveniristici che si illuminano
Pensate che i bagni pubblici siano sporchi, puzzolenti, bui e spaventosi? Beh, non avete tutti i torti e siete in buona compagnia. La pensavano così fino a pochi giorni fa anche i giapponesi, finché in giro per Shibuya, uno dei quartieri più cool di Tokyo, non sono apparsi degli avveniristici gabinetti di tutti i colori. Sono delle strutture di “vetro intelligente”, ovvero appaiono trasparenti quando sono vuoti, così da fuori potete guardare dentro per osservarne la pulizia e decidere se vale la pena di una sosta, e diventano opachi quando qualcuno entra e ci si chiude a chiave, così la privacy è garantita e si capisce subito che è occupato senza l’imbarazzo di dover bussare.
Si chiama design dei servizi, in tutti sensi, e a firmarlo è il famoso architetto Shigeru Ban, pronto a esportare il progetto in tutto il mondo. Speriamo che Milano possa essere in prima linea per sperimentare anche da noi questo nuovo modo di concepire i bagni pubblici, purtroppo considerati alla stregua di latrine, pericolosi e decisamente poco sani, quando non addirittura sede di appuntamenti a luci rosse di cui restano tracce sulle pareti imbrattate.
# L’avanguardia del Giappone in tema di bagni
Il Giappone è da sempre all’avanguardia in tema di bagni, tutto il mondo invidia i wc automatici con riscaldamento e schizzi d’acqua incorporati, ma di fatto nessuno li ha esportati nel mondo occidentale. Speriamo che questa sia la volta buona, perché l’idea oltre a essere funzionale, è anche artistica, come aggiunge Shigeru Ban: “Di notte la struttura illumina il parco come una bellissima lanterna colorata”. Ve lo immaginate il Castello Sforzesco con una bella installazione colorata di fianco alla fontana? O piazza del Duomo che riverbera i colori dei bagni trasparenti?
# Il gabinetto giapponese è concepito per il riposo dello spirito
L’attenzione per i gabinetti dei giapponesi la raccontava già con maestria il grande scrittore Junichiro Tanizaki nel suo Libro d’ombra del 1935, quando scriveva che “il gabinetto giapponese è concepito per il riposo dello spirito“. E annoverava “tra i sommi piaceri dell’esistenza le evacuazioni mattutine: piacere fisiologico, che solo nel gabinetto alla giapponese, fra lisce pareti di legno dalle sottili venature, mirando l’azzurro del cielo e il verde della vegetazione, si può assaporare fino in fondo. Insisto: sono necessari una lieve penombra, nessuna fulgidezza, la pulizia più accurata, e un silenzio così profondo che sia possibile udire lontano un volo di zanzare. Senza tali requisiti non si dà gabinetto ideale“.
La versione 2.0 dell’ideale di Tanizaki è sbarcata a Tokyo in versione tecnologica e colorata. In attesa di poterla provare anche noi, cerchiamo l’ispirazione per far diventare anche qui speciale il rito di andare in bagno tra le vie della città o dentro a un parco.
ALBERTO OLIVA
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