I CIRCOLI più TIPICI di MILANO

A Roma i circoli sono luogo delle elite e del potere. A Milano sono di tutt'altra pasta

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Credits: @arci_bellezza IG
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Alcuni circoli sono rimasti immutati trattenendo quell’atmosfera unica che consente agli avventori di trovarsi in un mondo a parte dove l’orologio, specie se di marca, conta poco. Dove il cuoco è cuoco e preferisce la sostanza all’impiattamento da artista.

Dove spesso, prima della pandemia, si tenevano serate a tema, dove si suonava dal vivo e attori più o meno famoso avevano modo di recitare per la gioia del pubblico presente.

I CIRCOLI più tipici di MILANO

# Circolo Arci Bellezza

Credit: @annoniluca

In via Bellezza, a pochi passi dal Parco Ravizza, c’è uno dei circoli ARCI storici milanesi.
Rallentato dalla pandemia, il circolo è sempre stato punto di riferimento per l’arte e la cultura nel quartiere.

Un ampio salone nel quale trascorrere serate a tema, ascoltare musica, fare ginnastica e ballare ogni stile. Un pergolato esterno che viene sfruttato appena possibile e un cortile che ospita tavolini per bere, giocare o mangiare più che bene a prezzi popolari.

Una manna per chi non è dotato di grandi tasche ma anche un punto di ritrovo per chiunque abbia voglia di socializzare senza dover sottostare alle rigide regole del milanese pettinato. Nel seminterrato tante cose accatastate e il fascino di una ex palestra che ha prestato le migliori immagini a Luchino Visconti per alcune scene di “Rocco e i suoi fratelli”.

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# Circolo Terre e Libertà

Credit: @circolosanluis1946

In via Don Bosco, non lontano da via Bellezza, c’è il Circolo Terre e Libertà. Tra la piazza San Luigi e alcune vie limitrofe l’atmosfera è quella di una Milano ferma alle case di ringhiera, quella del dopoguerra e del vicinato che faceva parte della famiglia.

Forse è grazie anche a questo che entrare nel Circolo Terre e Libertà è come entrare a casa propria, ci si sente immersi in un’atmosfera quasi surreale nella quale ci si rapporta con avventori e gestori con una naturalezza di altri tempi.
 
Prendersi un bicchiere di vino e mangiare qualche stuzzichino in serenità dimenticandosi di cellulari e traffico che in queste vie, a volte, sembra non esistere (sembra ma non è così, purtroppo).
Mobilio e pavimentazione ci catapultano indietro ai tempi della nonna, alcuni degli avventori sembra abbiano la residenza nel locale per la familiarità con la quale si muovono all’interno.
Dietro al circolo ci sono dei locali e in uno di essi provava i suoi pezzi un certo Maurizio Arceri, divenuto poi famoso con i New Dada ma anche per aver fatto da supporter ai Beatles nell’unico concerto milanese al Vigorelli.
 

# Circolo degli Ex Combattenti

Credit: excombattentiereducimilano.it

In via Volta, situato nell’ex edificio daziale di fine 800, gode di un bellissimo giardino difeso da un muro di mattoni e che ospita, sotto un bellissimo glicine, diverse specie di uccelli.

Il menù della casa è tipico della vecchia Milano come pure le bevande tra le quali si possono  trovare delle vere chicche. Le serate si spendevano (e speriamo si torneranno a spendere) con musica di sottofondo e l’immancabile urlo di qualche accanito giocatore di carte che non avrà gradito la mossa del socio.

Il biliardo, se libero, merita di essere usato.

# Circolo bocciofilo Piero Caccialanza

Credit: zero.eu

Poco dopo il ponte ferroviario di via Padova ci si imbatte in un benzinaio e lì, proprio nello stesso piazzale, c’è l’ingresso della Bocciofila.

Un ambiente consono ad un circolo, con tavoli e sedie trasportati dagli anni 70, biliardo e un bancone che per noi boomers vuol dire essere a casa.

Verso il fondo del grande cortile ci sono i campi da bocce, quelli veri, quelli dove se non sai giocare e malauguratamente ti aggiungi per una partita rischi di essere sommerso di improperi anche dal più scarso che scarso scoprirai che non è.
Menù per tutti i gusti e grigliate non appena il clima lo consente sono la caratteristica di questo circolo che ha nel passaggio del treno l’unico scossone di urbanizzazione rispetto ad una atmosfera che catapulta nelle sagre di paese dove tutto è genuino e nessuno ha fretta.

# Circolo Italo Calvino

Credit: circolo culturale italo calvino facebook

Via Zanoli, zona Affori. Una tradizione di iniziative culturali sempre molto interessanti, tra presentazioni di libri, percorsi itineranti e variazioni gastronomiche che accontentano tutti i palati.

Punto di riferimento per chi desidera un confronto di livello, frequentato da giovani e meno giovani in cerca di relax e ricerca. Un vero caposaldo.

# I circoli di nuova generazione: La scighera / Club27

Credit: @lascighera

Il primo in via Candiani 131, il secondo in via Demonte 8. Due esempi di come si possano creare circoli culturali da zero, con pochi mezzi ma con grandi risultati.

Vanno assolutamente citati per l’impegno e la dedizione di alcuni giovani che hanno fermamente voluto creare spazi alternativi di aggregazione, adatti a tutti e per tutte le tasche e dove l’arte, specialmente quella musicale, trova una casa nella quale esprimersi senza barriere.

Mentre la Scighera sta lentamente riprendendo il suo percorso per il Club 27 non abbiamo notizie dopo alcune serate che lasciavano presagire senza molti giri di parole che sarebbero state l’epilogo di una breve storia.

Fonti: vice.com

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ROBERTO BINAGHI

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Roberto Binaghi
Nato a Milano il 25 agosto 1965. Sin da bambino frequento l’azienda di famiglia (allora una tipografia, ora azienda di comunicazione e stampa) dove entrerò ufficialmente a 17 anni. Diplomato Geometra all’Istituto Cattaneo a 27 anni e dopo aver abbandonato gli studi grafici a 17, mi iscrivo a Scienze Politiche ma lascio definitivamente 2 anni dopo per dedicare il mio tempo libero alla famiglia e allo sport. Sono padre di Matteo, 21 anni, e Luca, 19 anni. Sono stato accanito lettore di quotidiani e libri storico-politici, ho frequentato gruppi politici e di imprenditori senza mai tesserarmi, per anni ho seguito la situazione politica italiana collaborando anche con L’Indipendente allora diretto da Vittorio Feltri e Pialuisa Bianco (1992-1994). Per questioni di cuore ho iniziato a seguire il mondo del basket dilettantistico ricoprendo il ruolo di dirigente della società Ebro per oltre 10 anni e della Bocconi Basket FIP dal settembre 2019 (ruolo che ricoprirò anche per la prossima stagione). Nel corso degli anni ho contribuito allo sviluppo di alcune start-up e seguito alcuni progetti di mia ideazione che hanno come obiettivo la rivalutazione del patrimonio meneghino oltre che un chiaro interesse sociale.