Alcuni circoli sono rimasti immutati trattenendo quell’atmosfera unica che consente agli avventori di trovarsi in un mondo a parte dove l’orologio, specie se di marca, conta poco. Dove il cuoco è cuoco e preferisce la sostanza all’impiattamento da artista.
Dove spesso, prima della pandemia, si tenevano serate a tema, dove si suonava dal vivo e attori più o meno famoso avevano modo di recitare per la gioia del pubblico presente.
I CIRCOLI più tipici di MILANO
# Circolo Arci Bellezza
In via Bellezza, a pochi passi dal Parco Ravizza, c’è uno dei circoli ARCI storici milanesi.
Rallentato dalla pandemia, il circolo è sempre stato punto di riferimento per l’arte e la cultura nel quartiere.
Un ampio salone nel quale trascorrere serate a tema, ascoltare musica, fare ginnastica e ballare ogni stile. Un pergolato esterno che viene sfruttato appena possibile e un cortile che ospita tavolini per bere, giocare o mangiare più che bene a prezzi popolari.
Una manna per chi non è dotato di grandi tasche ma anche un punto di ritrovo per chiunque abbia voglia di socializzare senza dover sottostare alle rigide regole del milanese pettinato. Nel seminterrato tante cose accatastate e il fascino di una ex palestra che ha prestato le migliori immagini a Luchino Visconti per alcune scene di “Rocco e i suoi fratelli”.
# Circolo Terre e Libertà
In via Don Bosco, non lontano da via Bellezza, c’è il Circolo Terre e Libertà. Tra la piazza San Luigi e alcune vie limitrofe l’atmosfera è quella di una Milano ferma alle case di ringhiera, quella del dopoguerra e del vicinato che faceva parte della famiglia.
# Circolo degli Ex Combattenti
In via Volta, situato nell’ex edificio daziale di fine 800, gode di un bellissimo giardino difeso da un muro di mattoni e che ospita, sotto un bellissimo glicine, diverse specie di uccelli.
Il menù della casa è tipico della vecchia Milano come pure le bevande tra le quali si possono trovare delle vere chicche. Le serate si spendevano (e speriamo si torneranno a spendere) con musica di sottofondo e l’immancabile urlo di qualche accanito giocatore di carte che non avrà gradito la mossa del socio.
Il biliardo, se libero, merita di essere usato.
# Circolo bocciofilo Piero Caccialanza
Poco dopo il ponte ferroviario di via Padova ci si imbatte in un benzinaio e lì, proprio nello stesso piazzale, c’è l’ingresso della Bocciofila.
Un ambiente consono ad un circolo, con tavoli e sedie trasportati dagli anni 70, biliardo e un bancone che per noi boomers vuol dire essere a casa.
Verso il fondo del grande cortile ci sono i campi da bocce, quelli veri, quelli dove se non sai giocare e malauguratamente ti aggiungi per una partita rischi di essere sommerso di improperi anche dal più scarso che scarso scoprirai che non è.
Menù per tutti i gusti e grigliate non appena il clima lo consente sono la caratteristica di questo circolo che ha nel passaggio del treno l’unico scossone di urbanizzazione rispetto ad una atmosfera che catapulta nelle sagre di paese dove tutto è genuino e nessuno ha fretta.
# Circolo Italo Calvino
Via Zanoli, zona Affori. Una tradizione di iniziative culturali sempre molto interessanti, tra presentazioni di libri, percorsi itineranti e variazioni gastronomiche che accontentano tutti i palati.
# I circoli di nuova generazione: La scighera / Club27
Il primo in via Candiani 131, il secondo in via Demonte 8. Due esempi di come si possano creare circoli culturali da zero, con pochi mezzi ma con grandi risultati.
Vanno assolutamente citati per l’impegno e la dedizione di alcuni giovani che hanno fermamente voluto creare spazi alternativi di aggregazione, adatti a tutti e per tutte le tasche e dove l’arte, specialmente quella musicale, trova una casa nella quale esprimersi senza barriere.
Mentre la Scighera sta lentamente riprendendo il suo percorso per il Club 27 non abbiamo notizie dopo alcune serate che lasciavano presagire senza molti giri di parole che sarebbero state l’epilogo di una breve storia.
Fonti: vice.com
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ROBERTO BINAGHI
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