Quasi nascosta nel cuore di Milano si trova la bellissima casa del Manzoni.
Facciamo un tour nelle stanze dove sono nate opere che hanno fatto grande la letteratura italiana.
I segreti di Casa MANZONI: nel cuore di Milano la VILLA GIOIELLO del grande scrittore
# Dove sono stati scritti i Promessi Sposi
Al civico 1 di Via Morone, a due passi dal Teatro Alla Scala e dal centro di Milano, c’è una targa un po’ sbiadita con sopra scritto “Casa Manzoni”.
Ogni giorno migliaia di milanesi e turisti passano davanti a quella targa, che si trova sui muri della dimora di uno dei più grandi scrittori e drammaturghi della letteratura italiana: il milanese Alessandro Manzoni.
Proprio tra quelle pareti color giallo, sono state scritte opere come I Promessi Sposi o l’Adelchi. Il Cinque maggio fu invece composto a Brusuglio.
# L’unica vera e propria casa dello scrittore, acquistata per 107mila lire
Nella sua vita, il Manzoni, ha vissuto in diverse abitazioni, ma questa è l’unica che si può
considerare a tutti gli effetti la sua. Dopo il matrimonio con Enrichetta Blondel e la nascita dei figli, la famiglia Manzoni desiderava una residenza stabile, individuata proprio nel palazzo in contrada del Morone. Un edificio di proprietà di don Alberico de Felber, che Alessandro Manzoni acquistò il 2 ottobre 1813 per 107mila lire!
Visse in quella casa fino al 22 maggio 1873, giorno della sua morte.
La posizione era (è!) strategica e comoda perchè nel cuore della città e, in più, vicina ai pochi affetti cari allo scrittore, come Vincenzo Monti che abitava in Via Brera, i Verri e i Porta in Via Montenapoleone, Silvio Pellico e Federico Confalonieri in Via Monte di Pietà.
La soddisfazione per l’acquisto della dimora è tanta, come scriveva Donna Giulia Beccaria, madre di Alessandro Manzoni, in una lettera allo zio Michele Del Blasco, nel 1826:
“Ci troviamo contentissimi della nostra nuova casa per l’aspetto veramente felice, sì nello inverno che nella state”.
La dimora subì un restauro, alcuni lavori vennero eseguiti subito e altri dilazionati nel tempo, ma piano piano prese forma una casa pronta ad accogliere dodici membri: Manzoni e la moglie, Donna Giulia Beccaria e ben nove figli.
# La stanza dello scrittore e le testimonianze
La stanza dello scrittore, al piano terra, era ovviamente quella più appartata, affacciava sul giardino.
Silenziosa e tranquilla, ideale per le sue meditazioni, le letture, per scrivere e per accogliere gli amici più stretti e intimi. In quella stanza passarono nomi illustri come Giuseppe Verdi (nel 1868) e Giuseppe Garibaldi (nel 1862). Al primo piano invece, si svolgeva la vita quotidiana della numerosa famiglia. Un clima sereno e festoso, che finì con la prematura morte della moglie Enrichetta e della figlia Giulietta.
Anche la suffragetta inglese Mary Clarke, rimase incantata da quelle stanze e nel 1824 racconta a De Gubernatis: “Devo confessare che spesso giocavamo a mosca cieca, Pietro e la primogenita Giulietta, e la signora Manzoni, che, sposatasi a 16 anni, era piuttosto la compagna di giochi dei suoi figli.
Manzoni si divertiva a questi giochi tanto quanto noi, a modo suo, ma non si univa a noi;
chiacchierava con il signor Fauriel e mia madre. Ricordo ancora, come se fosse ieri, che dopo una partita particolarmente accesa, quando ebbe fine, cinse le braccia attorno alla vita di sua moglie, dicendo: “Ti sei divertita, moglie mia”; e lei confermò questo giudizio. Il fatto è che era un interno affascinante. La persona che ha diffuso grande fascino in questo interno è stata la madre di Manzoni, che si chiamava Donna Giulia”.
Dopo la morte dello scrittore la casa viene acquistata dal Conte Bernardo Arnaboldi Gazzaniga che permise le visite allo studio e alla camera da letto nel giorno dell’anniversario della morte dell’illustre milanese.
Nel 1937 viene acquistata dalla Cariplo, che la dona al Comune di Milano affinchè venisse destinata ad uso esclusivo del centro nazionale studi manzoniani, fino al 15 dicembre 1965, quando viene inaugurato il Museo Manzoniano.
# La casa del Manzoni oggi: rivivere la vita quotidiana di Don Lisander
Nel 2015, in occasione dell’Expo, la casa è stata restaurata e riportata all’antico splendore, ed oggi sembra quasi che il tempo si sia fermato.
Entrando si può ammirare ancora la scrivania dove lo scrittore lavorava, ci sono molti oggetti personali, ritratti, stampe e cimeli, tutti elementi che riconducono alla vita del Manzoni, come scrittore e come uomo.
In camera da letto addirittura si possono osservare i suoi oggetti personali: il mantello, gli appunti, i quadri e i dipinti. In più c’è un’installazione multimediale che proietta tutte le versioni cinematografiche, teatrali e televisive dei Promessi Sposi.
Il percorso museale propone una visita suddivisa in dieci sezioni (il tutto dura circa 1h), ognuna delle quali ripercorre i diversi itinerari della vita e delle opere dello scrittore.
I giorni e orari di apertura sono: da martedì a venerdì dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17) e il sabato dalle 14 alle 18 (ultimo ingresso alle 17). Consigliata la prenotazione. Sono anche previste aperture straordinarie la prima domenica del mese. Il costo del biglietto intero è di 8 Euro, scontato € 5 per gli over 65 e gli studenti fino a 25 anni.
Continua la lettura con: Luogo nascosto #79 – Le 13 PORTE di Milano
ANGELA CALABRESE
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Ci permettiamo di far notare alcune inesattezze, pregando di correggere:
– la visita dura circa un’ora.
– I giorni e orari di apertura sono: da martedì a venerdì dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17) e il sabato dalle 14 alle 18 (ultimo ingresso alle 17). Consigliata la prenotazione.
Il costo del biglietto intero è di 8 Euro, scontato € 5 per gli over 65 e gli studenti fino a 25 anni.
La casa è un palazzetto, non una villa.
Il Cinque maggio fu composto a Brusuglio, non a Milano.
Il conte Bernardo Arnaboldi Cazzaniga permise le visite, ma NON per volontà di Manzoni, che non lasciò alcuna disposizione al riguardo.
Grazie per l’attenzione.
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