E’ stato stipulato un accordo tra RFI e Nevomo per realizzare un treno a levitazione magnetica in grado di viaggiare sulle rotaie già esistenti al doppio della velocità. Il primo passo previsto è quello di un progetto pilota in Italia. Il punto sulla tecnologia e in quale circuito dovrebbe essere testato nel nostro Paese.
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I treni a lievitazione magnetica su rotaie in arrivo anche in Italia? Il punto sul progetto
# I treni a levitazione magnetica
I treni a levitazione magnetica non sono una novità. Si è infatti spesso parlato del famoso progetto di Hyperloop, il treno superveloce a levitazione magnetica che promette di viaggiare fino a 1.200 km/h e che ha già ottenuto degli ottimi risultati nei primi test negli Stati Uniti, anche se alcuni progetti, come Hyperloop One, hanno chiuso.
La promessa è comunque che Hyperloop arrivi anche nel nostro Paese, tra le tratte ipotizzate la Milano-Roma in soli 30 minuti o la Milano Cadorna – Malpensa in 10 minuti, un progetto in realtà sparito dai radar. Prosegue invece in Veneto il progetto Hyper transfer, con l’obiettivo di prototipazione e realizzazione di un test-track di 10 km finalizzato a sperimentare sul campo, la tecnologia e ottenere la certificazione del sistema.
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# La tecnologia Hyperloop
Ma come funziona l’Hyperloop? Questa tecnologia di trasporto ad alta velocità per passeggeri e merci utilizza treni che viaggiano attraverso tubi a bassa pressione magnetica all’interno di ampi tubi sottovuoto.
Il progetto richiede la costruzione di un’infrastruttura estesa di tunnel, un’impresa complessa e lenta, specialmente in un paese come l’Italia. E se ci fosse un modo per eliminare la necessità di costruire tunnel e far viaggiare i treni a levitazione su binari?
# L’accordo tra RFI e Nevomo: velocità doppia usando i binari esistenti
Per esplorare le potenzialità e la fattibilità di questo sistema di trasporto, il 18 giugno 2021 è stato siglato un Memorandum of Understanding da Vera Fiorani, Amministratrice Delegata e Direttrice Generale di RFI, azienda pubblica partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane, e Przemyslaw Paczek, CEO della società tecnologica polacco-svizzera Nevomo.
Il progetto ha l’obiettivo di analizzare e verificare la possibilità di un’importante evoluzione per i treni a levitazione magnetica: permettere loro di viaggiare a una velocità quasi doppia rispetto a quella attuale, senza modificare le principali caratteristiche delle linee ferroviarie esistenti.
# Come funziona Magrail
Questo nuovo sistema utilizzerà la tecnologia Magrail, un metodo di levitazione magnetica passiva che permette di operare su binari ferroviari esistenti a velocità fino a 550 km/h. Consentirebbe l’uso della stessa linea sia da parte dei treni convenzionali che dai nuovi veicoli a levitazione magnetica, i quali potrebbero raggiungere velocità superiori del 75% rispetto ai treni attuali.
Inoltre, la stessa tecnologia può essere impiegata per incrementare la velocità fino a 1.000 km/h in tunnel a bassa pressione e fino a 1.200 km/h su binari dedicati.
# Il primo progetto pilota sull’anello ferroviario di 6 km a Bologna
L’obiettivo delle due aziende è avviare lo studio di fattibilità e chiedere un finanziamento all’Unione Europea per la realizzazione di un progetto pilota Magrail sul circuito di prova di proprietà di RFI a Bologna San Donato e per sostenere la costruzione di una carrozza in proporzioni 1:1. Il tracciato dedicato a prove e collaudi di materiale rotabile è un anello di 6 km dalla Tangenziale fino al territorio comunale di Castenaso.
In caso di un esito positivo per lo studio, il circuito sarà poi utilizzato per i processi di certificazione e omologazione necessari per consentire l’implementazione commerciale della tecnologia.
# Positivi i test in Polonia
Nell’attesa che il progetto pilota arrivi in Italia sono stati eseguiti dei test, andati a buon fine, su un tratto di oltre 720 metri del circuito di prova a Nowa Sarzyna nel Voivodato della Precarpazia, in Polonia. Il veicolo testato, dal peso di 2 tonnellate e lungo 6 metri, ha raggiunto la velocità di 135 km/h, utilizzando la levitazione e mantenendosi stabilmente su un binario tradizionale e ha accelerato fino a 100 km/h in 11 secondi.
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Articolo di ARIANNA BOTTINI aggiornato dalla redazione
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