Riuscire a trovare un bar dove il caffè costi meno di 1 euro è quasi una missione impossibile, anche se in alcuni casi si può trovarlo a 80 centesimi. Ma c’è un caso ancora più eccezionale: il bar più economico d’Italia. Ecco dove si trova e perché riesce a tenere dei prezzi stracciati.
Il BAR più ECONOMICO d’ITALIA? «Un CAFFÈ, per favore» «Sono 30 CENTESIMI, grazie»
# “Un caffè, per favore” – “Sono 30 centesimi, grazie”
Il bar più economico dove fare colazione in Italia? Il Bar Perrone, nel piccolo comune di Alia in provincia di Palermo. Dove per bere un caffè espresso bastano 30 centesimi. Fino a qualche anno fa il prezzo era ancora più basso, 20 centesimi. La famiglia Perrone, che gestisce il locale, per far quadrare i conti ha adottato la strategia di comprimere drasticamente i margini di guadagno e puntare sui prodotti del territorio. Il tutto senza compromettere la qualità, partendo dall’espresso, un caffè proveniente da una torrefazione del vicino comune di Mussomeli. Ma anche gli altri prodotti del bar hanno prezzi imbattibili, compresi dolci e prodotti di gastronomia. Ecco quanto costano.
# Pizza e panini a 80 centesimi
Ma come è possibile una tale economia di costi? Il merito va ricercato nella conduzione familiare dell’azienda. Al banco ci sono infatti Mariagrazia insieme alla figlia, mentre nel laboratorio di specialità dolci e salate il marito insieme al figlio, per portare avanti una gestione che dura da 60 anni. In questo modo anche gli altri prezzi rimangono bassi: il caffè macchiato a 40 centesimi, il caffè freddo 60 centesimi così come i cornetti artigianali, panini, pizza e sfincione a 80 centesimi al pezzo. Mariagrazia Perrone racconta quando è nata la tradizione: “Quella dei prezzi bassi è una tradizione inaugurata dai miei suoceri. Negli anni ’60 un espresso costava 300 lire. Adesso abbiamo arrotondato a 30 centesimi”.
# Gli ordinativi di dolci arrivano anche dal nord Italia
Il duro lavoro è premiato anche oltre regione, gli ordinativi di dolci arrivano anche dal nord Italia: “Un lavoro che ci costa tanta fatica. Anche 18 ore al giorno ma tutto è ripagato dal successo della clientela e dagli ordini per dolci e paste di mandorla che arrivano dagli altri paesi e persino dal nord Italia”. Tra le dolcezze non mancano i cannoli alla ricotta e paste e brioches ai vari tipi di crema e marmellata.
Fonte articolo: Cominicaffe, SicilianFan
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FABIO MARCOMIN
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Scusate, contesto in modo assoluto l’affermazione “Quella dei prezzi bassi è una tradizione inaugurata dai miei suoceri. Negli anni ’60 un espresso costava 300 lire”… TRECENTO lire negli anni sessanta sarebbero stati un’enormità per un caffè. Nel 1965, tanto per fare un esempio, un litro di benzina costava 120 lire un chilo di pane 170. Nei miei ricordi pagavo i ghiaccioli 45 lire nei primi anni ’70, quindi impossibile che negli anni ’60 un caffè potesse costare 300 lire.
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