Il catalogo di mobili dei SET PORNO di un artista friulano

Sembra il catalogo dell'IKEA, invece è un catalogo di mobili tratti dai set dei film porno.

0

Sembra il catalogo dell’IKEA, invece è un catalogo di mobili tratti dai set dei film porno.

Il catalogo di mobili dei SET PORNO di un artista friulano

#  Abel Picogna

Oggi vi parlo di un’opera particolarmente curiosa di Abel Picogna.

Abel nasce in Friuli nel 1994. Scopre molto presto la passione per la fotografia e inizia ad immortalare le montagne che lo circondano, delle quali è innamorato, già da ragazzo, all’Istituto d’Arte di Udine.
Si sposta dalla montagna alla laguna per frequentare l’Accademia di Belle Arti a Venezia. Qui esplora la città, i sobborghi e continua a fotografare. Il cambiamento di soggetto avviene dopo avere frequentato un corso di Digital Video e Digital Photography: la fotografia virtuale e interattiva diviene l’argomento della sua tesi.

# Il percorso verso OH!

Abel lascia in seguito Venezia per continuare a studiare all’ISIA di Urbino. Qui inizia un percorso più consapevole, durante il quale la forma libro diventa un metodo e la found photography una ricerca, che culmina con la realizzazione di OH! Open House, un libro che se guardato con la solita velocità con cui guardiamo e consumiamo oggetti, immagini e siti internet, potrebbe essere tranquillamente scambiato per un catalogo Ikea. MA non è così…

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare
Credits: abel.pi (IG)

# Da dove nasce l’idea

L’artista racconta le origini della sua opera: “Il tutto è iniziato in verità molto prima di questo lavoro. Da sempre ho l’abitudine di catturare screenshot da varie scene di film, di isolare porzioni di immagini trovate online, di salvare e catalogare svariate migliaia di immagini. E così ho pensato che c’era un ambito al quale tutto questo processo era sfuggito, ovvero la pornografia. Inizialmente non sapevo in che direzione stavo andando, man mano che questo archivio cresceva ho notato come l’attenzione fosse tutta rivolta al contesto, piuttosto che al contenuto vero e proprio. Da qui è nata l’idea di ricreare un catalogo di interni, patinato e pop, perché era l’unica forma libro che mi permetteva di raggiungere il lettore”.

Credits: abel.pi (IG)

# OH! Open House (2021)

Open House è un catalogo di mobili finemente curato in ogni dettaglio, con un una particolarità: nessuno dei prodotti è disponibile.

Credits: abel.pi (IG)

Open House è un libro fotografico che vuole studiare il mondo della pornografia da dietro le quinte, o meglio, da dietro uno schermo. Nell’opera non troviamo scene di sesso, ma solo mobili, quasi a indicare un binario parallelo tra questi e l’industria pornografica, fatta di finzione, pregiudizi e modelli precostruiti che stravolgono totalmente l’immagine della sessualità.

Open House ha la stessa veste grafica del catalogo IKEA® 2020. La sola differenza è che le immagini, provengono da un ambito che non è quello dell’architettura e dell’interior-design, ma dal mondo della pornografia.

Ogni immagine presente nel libro è il risultato di una selezione di un migliaio di screenshot acquisiti da video pornografici professionali. L’esclusione delle produzioni amatoriali è una scelta voluta, che vuole indicare come dietro l’industria pornografica, ogni cosa sia studiata, partendo proprio dalla costruzione del set.
Del tutto voluta è anche la scelta di riprendere il format di IKEA per inserire queste immagini all’interno di un catalogo di mobilii, Ciò, al fine di evidenziare il parallellismo tra questi due mondi fatti entrambi di scene costruite e di finzione.
Nel catalogo non è presente alcuna immagine pornografica o scena di nudo. Tuttavia, si nascondono alcuni indizi che fanno sorgere al lettore alcuni dubbi sulla provenienza di questi scatti. Si crea così un gioco nello scoprire i vari segreti di questo catalogo.

# L’autore racconta il backstage

L’autore spiega dettagliatamente che “è stato un lavoro molto lungo che ha richiesto una programmazione e una progettualità sin dall’inizio delle acquisizioni. Ho riscontrato varie difficoltà, dalla scarsa qualità di quanto acquisivo, risolta riscattando lo schermo, alla catalogazione e descrizione di centinaia e centinaia di sedie, lampade, cucine… Parte fondamentale del lavoro è stata lo studio approfondito del catalogo Ikea 2020, sapevo che doveva venire uguale altrimenti il gioco, la mimesi e il senso di smarrimento si sarebbero persi”.

# La censura del 2021

Dovrebbe destare un po’ di delusione il fatto che l’autore abbia provato ad autopubblicare OH! tramite Kickstarter. Purtroppo, nel tentativo di sponsorizzarlo tramite Instagram e Facebook, è stato bloccato, in quanto l’opera è stata considerata materiale pornografico.

Credits: arttribune.com

Continua la lettura con: Minicase Ikea

LUCIO BARDELLE

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.


Articolo precedenteA New York è comparsa una FORESTA FANTASMA
Articolo successivoIl BUCO della SERRATURA da cui si ammira il CUPOLONE
Lucio Bardelle
Nasco a Dolo (VE) nel 1979. Padre padovano, mamma vicentina, cresco nella terraferma veneziana. Studio Economia a Venezia, poi viaggio, per lavoro e per piacere. Vivo una decina d'anni tra Bologna, Lombardia e Roma, poi torno a Venezia. Sono appassionato di musica rock, suono la chitarra e il basso. Scrivo per una associazione locale a sostegno del cittadino (Oltre il muro), creata da Pietro, uno dei miei migliori amici, infortunatosi 15 anni fa durante una partita di calcio.