Il CAVALCAVIA di CORVETTO: il progetto di TRASFORMAZIONE

Ispirato alla famosa Highline di New York

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Riqualificazione area sotto cavalcavia Corvetto

Da anni si dibatte sul destino del cavalcavia, se abbatterlo o trasformarlo, ma nessuna azione nemmeno temporanea è stata mai messa in campo. Ecco un’idea per farlo diventare come la famosa Highline di New York.

Il CAVALCAVIA di CORVETTO: il progetto di TRASFORMAZIONE

# Il destino del cavalcavia 

cavalcavia corvetto
Cavalcavia corvetto

Nella difficile periferia del Corvetto c’è un cavalcavia il cui destino è messo da anni in discussione, se abbatterlo o trasformarlo, anche se nessuna azione nemmeno temporanea di riqualificazione è stata mai messa in campo. Si tratta del Raccordo dell’Autostrada del Sole che inizia all’altezza di Rogoredo e che termina in Piazzale Bologna, costruito tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60 del ‘900 per agevolare lo spostamento degli automobilisti in ingresso in città. 

# L’idea di farlo diventare come l’Highline di New York

Progetto riqualficazione cavalcavia Corvetto

Tra le idee nate nel tempo per ripensare il suo utilizzo c’è quella del progetto “Fly over live under”, elaborato dal team multidisciplinare Fab For Future (FFF), risultato vincitore tra 28 proposte pervenute nell’ambito di una competizione rivolta a studenti universitari terminata a luglio del 2023. I vincitori hanno pensato a una trasformazione della fruizione del cavalcavia sia sotto che sopra.

Nella parte superiore viene proposta l’eliminazione del traffico veicolare convertendo la struttura in una sorta di Highline, come quella presenta a New York al posto di un tracciato ferroviario dismesso, dove i cittadini possono sostare, passeggiare tra pergole, sedute e aree verdi, oltre a osservare la città da un punto di vista inedito. 

Riqualificazione area sotto cavalcavia Corvetto

Per l’area sotto il cavalcavia è stata ipotizzata la riqualificazione degli spazi oggi occupati dalle auto in sosta tramite l’inserimento di nuove attività aggregative e sportive, come pareti di arrampicata, tavoli da ping-pong, campi da basket e da bocce, e la trasformazione di Piazzale Corvetto da nodo viabilistico a una piazza multi-funzione, un nuovo luogo di aggregazione, vivibile e facilmente accessibile grazie alle nuove aree pedonali.

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Nuovo Piazzale Corvetto

I promotori del progetto hanno calcolato una riduzione di circa 5,5 ettari dello spazio destinato alle auto e un incremento di circa 5,4 ettari di quello per i pedoni, la piantumazione di 485 nuovi alberi e circa 2.400 mq di nuovi spazi per attività sportive e aggregative. In prossimità di Piazzale Corvetto è stato anche previsto un nuovo edificio per servizi e attività commerciali quali ristorazione, spazi co-working, per eventi e di incontro tra artigianato e digitale. Non rimane che aspettare per capire se rimarrà solo un’idea interessante o se diventerà qualcosa di più concreto. Ma non è il solo cavalcavia di Milano al centro di proposte. 

Fonte: Urbanfile

# Che ne sarà del “Mostro”, il cavalcavia Monteceneri-Serra?

Credits: corriere.it – Cavalcavia Monteceneri

Un dibattito analogo è aperto da anni su un altro “famoso” cavalcavia, quello di Monteceneri-Serra, a nord della città. Un mostro architettonico partorito sempre negli anni ’50, di circa 1 km lungo la circonvallazione, che disturba a livello visivo, acustico e di inquinamento i cittadini che vivono nelle abitazioni con affaccio sull’arteria. Si è parlato di demolizione e di restyling anche per questa ingombrante infrastruttura ma tutto è rimasto al 1965, anno di conclusione dei lavori, salvo attività di manutenzione. Se abbatterlo sembra un’opzione remota, perché non prendere spunto dall’idea sviluppata per il cavalcavia al Corvetto e immaginarne un nuovo utilizzo?

Leggi anche: Il “MOSTRO”, il cavalcavia MONTECENERI-SERRA, verrà ABBATTUTO?

Continua la lettura con: Anche Milano ha il suo “PONTE SULLO STRETTO”: diventerà mai realtà?

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

4 COMMENTI

  1. Continuate a parlare di pedonalizzare tutta Milano…ma lo sapete che Milano è una città che lavora?
    Bah….forse per saperlo bisognerebbe aver lavorato almeno un giorno nella propria vita….

  2. Al posto di una struttura riconvertita, secondo me Milano ha bisogno di aree verdi per contrastare le bolle di calore e dare ossigeno ai cittadini: demolire e piantumare!

  3. Credo che stiamo rasentando la follia.
    Prima organizziamo un efficiente servizio pubblico anche gratuito per gli spostamenti oppure un povero milanese che abita in centro è stato espulso…..
    Quello che non piace è che la gente possa muoversi liberamente, è assurdo

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