Dopo il divieto in Area B ai mezzi Euro 4 e euro 5, dopo l’annuncio della città a 30 all’ora, arriva una nuova mossa del Comune per scoraggiare l’uso delle auto a Milano.
Il COMUNE va all’ATTACCO dei PARCHEGGI sui PARTERRE ALBERATI: scelta ecologica o pregiudizio ideologico?
# Allo studio una mappatura dei parterre alberati per eliminare i parcheggi sui parterre alberati
L’assessore all’Ambiente Elena Grandi ha annunciato che il Comune di Milano sta elaborando una mappatura di tutti i parterre alberati in città insieme a uno studio sullo stato di salute degli alberi le cui radici sono spesso danneggiate dalle auto in sosta selvaggia o che dovranno essere abbattuti e rimpiazzati perché a fine vita: “Dobbiamo partire da qui per attuare il piano di liberazione dei filari alberati dalla sosta selvaggia”.
Uno degli obiettivi dell’Amministrazione comunale è infatti l‘eliminazione dei parcheggi sui parterre alberati, nella più ampia manovra che comprende tra le varie ipotesi anche il pagamento annuale del permesso dei residenti per i possessori di una seconda auto e la trasformazione della città in un’immensa area a 30 km/h.
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# Gli interventi allo studio
Come riferisce Urbanfile.org, gli interventi al vaglio al momento riguardano 16 strade: viale Molière e via Milton al Parco Sempione, viale D’Annunzio in Darsena, il parterre centrale viale Umbria, viale Beatrice d’Este e viale Gian Galeazzo, via Ponte Nuovo a Gorla-Crescenzago e via Sant’Erlembaldo entrambe nel programma del Municipio 2, via Tavazzano alla Cagnola, via Desiderio Da Settignano in zona Fiera Tre Torri, via Procaccini, via Moscati e via Londonio in zona Bullona-Sempione e le vie Celoria, Pacini e Ponzio a Città Studi.
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# No parking, no auto
Le buone intenzioni del Comune di Milano, di dare maggior decoro e ordine alle strade della città e di preservare la salute degli alberi, si scontra con le critiche di chi rivendica la necessità di muoversi in auto per entrare e per circolare a Milano. Soprattutto preoccupa il fatto che ridurre progressivamente gli spazi utilizzabili per parcheggiare possa da un lato ingolfare ancora di più il traffico, dall’altro impedire l’accesso e la circolazione in città da parte di persone che lavorano o che portano sviluppo al commercio della città. Tutti gli interventi in programma e allo studio vanno nella direzione di eliminare non solo i posteggi abusivi ma anche quelli regolari, senza proporre una valida alternativa.
I progetti di parcheggi interrati in costruzione e allo studio sono infatti pochi per sopperire alla domanda di residenti e cittadini dell’hinterland che lavorano in città, nonostante la riduzione nel numero di veicoli posseduti dai primi, così come quelli di interscambio per consentire a chi vive fuori Milano di entrare in città utilizzando il trasporto pubblico, sia perché impossibilità a causa di Area B e sia per una decisione personale di lasciare il mezzo oltre i confini comunali.
Si tratta di una scelta ecologica o un pregiudizio ideologico che, in nome di una proiezione dissociata dalla realtà rechi più danni che vantaggi a Milano? Questo l’interrogativo che ultimamente accompagna ogni decisione della giunta mossa a ridurre il traffico cittadino. Eliminando poco alla volta i parcheggi su strada dove andranno a finire le auto, visto che un box costa in media 30.000 euro e non tutti possono permetterselo? E senz’auto una metropoli può avere un futuro?
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FABIO MARCOMIN
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