La promessa è stata mantenuta. Dopo la campagna mediatica e politica incentrata su indirizzare i fondi del Recovery Fund nel Sud Italia, arriva il primo provvedimento. Anche se ancora i soldi dell’Europa non sono arrivati, il Governo stanzia sgravi contributivi per le aziende del Mezzogiorno, per un totale di 5 miliardi e 200 milioni di euro, che saranno ricoperti dai fondi del Recovery Fund. Lo prevede il decreto di agosto, ecco la misura.
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# Il decreto di agosto in dirittura di arrivo: iniziano gli aiuti al mezzogiorno
Sarà sotto forma di un pacchetto di incentivi, proposti dal Ministro per il Mezzogiorno Provenzano, la prima misura di aiuto nei confronti del sud. In sostanza chi assumerà nelle imprese del mezzogiorno avrà un consistente sgravio fiscale. Lo prevede il decreto di agosto atteso oggi in consiglio dei ministri, che stabilisce una decontribuzione del 30% per ciascuno dei 3,5 milioni di lavoratori attualmente assunti dalle imprese private nel Sud. Il provvedimento scatterà dal 1° ottobre al 31 dicembre e costerà, a valere sui 25 miliardi stanziati dallo scostamento di bilancio 1,2 miliardi, mentre saranno 4 miliardi nel 2021.
# Un anticipo degli aiuti che arriveranno con il Recovery Fund
Potranno beneficiare della misura tutte le aziende del Sud che a partire dal primo ottobre assumeranno con un contratto stabile o stabilizzeranno un precario. Nelle intenzioni dovrebbe essere una misura stabile e per i prossimi anni l’idea è di pescare dal Recovery plan dell’Unione europea, mentre i fondi del 2020 sono stati presi dal “bonus ristoranti” che non ci sarà più del decreto e che si sarebbe configurato in un rimborso al cliente del 20% sul conto, incentivo che si sarebbe dovuto allargare anche al settore dei mobili e dell’abbigliamento per tutte le attività del Paese Italia.
# Perchè dirottare la maggior parte dei fondi al Sud è una scelta miope
Per una volta il governo ha mantenuto le promesse: la quota più consistente dei fondi per la ripresa del Paese andranno al Sud. Intanto arrivano gli sgravi fiscali, che andranno coperti con le risorse del Recovery Fund e poi si penserà al resto. Una scelta miope che non fa altro che proseguire la tradizione italica, da 50 anni a questa parte, di privilegiare un assistenzialismo nel mezzogiorno, che di fatto non ha prodotto mai nessun risultato. Tutto questo ha poco a che vedere con una visione strategica e unitaria di rilancio del Paese, ma piuttosto con ideologie vecchie e stantie basate sull’assistenzialismo che hanno reso il Sud sempre meno capace di responsabilizzarsi e soprattutto un terreno fertile per utilizzare voti come merce di scambio.
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Fonti:
Corriere della Sera
La Repubblica
FABIO MARCOMIN
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