C’è molto di Milano in questo hotel inutilizzato da tempo e in attesa di rinascere. Scopriamo perché e e le sue caratteristiche.
Il GRAND HOTEL FANTASMA è a un’ora da Milano
# Il Grand Hotel voluto da un milanese
C’è molto di Milano in questo hotel abbandonato in provincia di Bergamo. Il Grand Hotel di San Pellegrino fu infatti fatto costruire dall’avvocato milanese Cesare Mazzoni per tramite della sua azienda, la Società Anonima delle Terme di San Pellegrino. Insieme al Casinò, il nuovo impianto termale avrebbe dovuto sostenere l’immagine dell’acqua. Il progetto fu firmato dall’ingegnere Luigi Mazzocchi e dall’architetto Romolo Squadrelli. Si tratta di un edificio imponente in stile Liberty, realizzato in soli 22 mesi di lavori e inaugurato del 1904, che richiama i più grandi alberghi europei dell’Ottocento e che cita, nei blocchi laterali sporgenti, “gli schemi degli antichi castelli francesi“.
# Sette piani di sfarzo e la prima linea telefonica Milano-Bergamo
L’edificio si trova sulla sinistra del fiume Brembo, dalla parte opposta del Casinò Municipale con cui è collegato da un ponte un tempo fatto di legno, e si sviluppa su 7 piani. La facciata è lunga 128 metri e caratterizzata da una grande ricchezza decorativa grazie a decine di statue, cariatidi, elementi zoomorfi, putti, festoni. All’epoca della sua inaugurazione era dotato di ascensori e provvisto di luce elettrica, acqua potabile e telefono in tutte le 250 stanze. Da qui pare sia partita la prima linea telefonica che collegava Bergamo e Milano. All’interno dei luoghi comuni e delle stanze era presenti invece arredi sfarzosi.
# Gli ospiti illustri: dalle regine ai Premi Nobel
Sono stati molti gli ospiti illustri che vi hanno soggiornato. Partendo dalla regina Margherita di Savoia e della regina Elena con i figli principe Umberto e principessa Maria nell’agosto, poi il compositore Pietro Mascagni, il generale Luigi Cadorna, i Premi Nobel Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, alcuni nobili della famiglia dello zar di Russia, di diplomatici oltre ai familiari di Re Faruk d’Egitto, di Federico Fellini e Giulietta Masina, di Mario del Monaco, Ugo Tognazzi, Ornella Muti e per finire negli anni sessanta con le famiglie dei giocatori della Grande Inter di Herrera.
# La decadenza e la possibile rinascita
Il Grand Hotel si rivelò fin da subito troppo costoso in termini di manutenzione e gestione e soprattutto carente in molte delle dotazioni presenti negli alberghi costruiti nei decenni successivi. A causa degli alti investimenti richiesti per adeguarlo alle nuove esigenze il maestoso hotel è stato costretto a chiudere nel 1979 dopo un lungo periodo di agonia e diversi cambi di gestione.
Agli inizi degli anni ’90 i proprietari furono costretti a vendere tutti i mobili originali per pagare il restauro del tutto, ad oggi rimangono solo i lampadari. Sono seguiti poi altri interventi di restauro, nel 2008 il il rifacimento della facciata principale, nel 2016 un secondo stralcio di lavori per l’adeguamento funzionale ad uso alberghiero del piano terra e del piano rialzato.
# Ritornerà ai fasti di un tempo?
A gennaio 2023 si sono conclusi i lavori di sistemazione dell’area esterna della Terrazza Brembo, una vera e propria terrazza che si affaccia sul fiume con funzione di rappresentanza e ingresso principale all’albergo affiancata da un sentiero pavimentato e aiuole fiorite. I lavori successivi dovrebbero riguardare quelli del giardino di servizio e del Parco Sud.
L’obiettivo è di trovare un compratore interessato al completo restauro. L’investimento stimato è di 25 milioni di euro e verrebbe sostenuto in parte da un contributo ricevuto tramite un bando regionale dal Comune di San Pellegrino. Tra le ultime novità c’è la disponibilità da parte di “Cassa deposito e prestiti” a finanziare il recupero complessivo e la disponibilità di QC Terme a gestirlo in seguito ad un bando pubblico.
# Come visitarlo
Oggi è possibile visitare il piano terra del Grand Hotel, l’unico al momento accessibile al pubblico e il cui completo restauro si è concluso due anni fa, accompagnati da una guida di OTER, l’ufficio del turismo della Valle Brembana.
Si possono ammirare i marmi bianchi di Carrara e quelli rossi di Venezia, le pareti affrescate, i pavimenti in parquet, i lampadari, le colonne intagliate, i soffitti a cassettoni oltre alla facciata esterna ricca di decori e statue.
Fonti: Comune San Pellegrino Terme, giadafornoni ig, lavocedellevalli.it
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FABIO MARCOMIN
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