Il Labirinto di Arnaldo Pomodoro è uno tra i più affascinanti e segreti luoghi di Milano. Scopriamo come è stato realizzato e da cosa prende ispirazione.
Il LABIRINTO DI MILANO, il capolavoro nascosto di Arnaldo Pomodoro
# 170 mq di opere d’arte dedicate all’opera di Gilgamesh
Il Labirinto di Arnaldo Pomodoro è uno tra i più affascinanti e segreti luoghi di Milano oltre ad essere una delle opere più importanti dell’artista romagnolo.
Dedicato all’opera di Gilgamesh, il primo poema epico della storia dell’umanità, si snoda attraverso opere del maestro in stanze in successione disposte su una superficie complessiva di 170 mq. Realizzato in bronzo, rame, e fiberglass colorato e patinato.
Al centro dell’opera c’è una sorta di riproduzione della cella di Cagliostro, l’alchimista palermitano, morto presso la rocca di san Leo. Per realizzarlo ci sono voluti 16 anni, dal 1995 al 2011, quando l’opera fu inaugurata in via Solari 35 dopo esser stata trasferita da via Tadino. Nell’edificio, al posto della Fondazione di Arnaldo Pomodoro, si trova oggi lo showroom Fendi che continua a far conoscere al pubblico questa meraviglia artistica.
# L’installazione rimanda al tema del viaggio e del labirinto come metafora della vita
Arnaldo Pomodoro, nato a Morciano di Romagna nel 1926, è uno tra i più noti scultori contemporanei italiani e tra i più famosi anche all’estero. Tra le sue opere si ricorda il “Sole” di piazza Meda a Milano, la “Sfera Grande” nel piazzale della Farnesina a Roma o quella sul lungomare di Pesaro.
Il suo materiale preferito sono le sfere di bronzo, che si scompongono quasi a rompersi davanti allo spettatore per portarlo alla scoperta del meccanismo interno.
Il Labirinto consente al visitatore di poter entrare in sintonia con la misteriosa e magica mente del maestro, attraverso un percorso caratterizzato da rielaborazioni di sculture già note e forme che sono ancora in divenire. Lo scultore decise infatti di realizzarlo proprio come sintesi e riflessione del suo percorso artistico. Tutta l’installazione rimanda al tema del viaggio e del labirinto come metafora della vita e vuole essere un omaggio alla scrittura e alla comunicazione.
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FABIO MARCOMIN
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