Dalla fase di progettazione alla messa in esercizio di una linea metropolitana.
Il “metodo Milano”: come si COSTRUISCE una METROPOLITANA?
# Le fasi di progettazione
Tutto parte dalla fase di progettazione preliminare, nella quale hanno luogo le indagini preventive per verificare la fattibilità dell’opera, partendo dallo stato del sottosuolo e degli edifici intorno. A questo segue poi la stesura del progetto definitivo che, se approvato e finanziato, consente poi di procedere con le prime lavorazioni.
# Cantierizzazione e spostamento delle reti di servizio
Le prime operazioni lungo il futuro tracciato della metropolitana riguardano la recinzione delle aree destinate ad ospitare il cantiere a cui si aggiunge lo spostamento delle reti di servizio di acqua, luce, gas, internet in modo da non creare interferenze e interruzioni nell’erogazione del servizio a cittadini e imprese durante le fasi di scavo.
# La costruzione dei diaframmi, l’impermeabilizzazione e il “solettone di fondo”
La costruzione vera e propria della metropolitana, dopo che sono state delimitate le aree di scavo ed è stato deviato il traffico, inizia con la realizzazione dei diaframmi, delle pareti in cemento che servono a contenere il terreno circostante lo scavo e a impedire i cedimenti. Durante la costruzione di questi diaframmi, per consolidare e stabilizzare il terreno impedire infiltrazioni e risalite d’acqua, viene utilizzato una tecnica chiamat jet grouting che consiste nell’iniettare nel terreno miscele cementizie consolidanti. Fondamentale per l’ultima linea metropolitana, la M4, tutta immersa nella falda acquifera.
Segue il posizionamento l’impermeabilizzazione multistrato esterna alla stazione e con il cemento armato viene costruito il “solettone di fondo”.
# Le TBM: le talpe che scavano le gallerie
Sopra il “solettone di fondo” si troveranno poi binari su cui si muoveranno le TBM o tunnel boring machine, le cosiddette “talpe” che hanno il comito di scavare e di realizzare il rivestimento delle gallerie direttamente nel sottosuolo. Ce ne sono di diversi diametri, per la M4 ne sono state usate 5 di cui le più grandi nella tratta centrale per realizzare anche le banchine, e vengono montate sottoterra. Mentre scavano le gallerie, attraverso la loro testa rotante, il materiale di scavo viene portato in superficie da nastri trasportatori.
# Il “metodo Milano”
Per scavare le gallerie il metodo di scavo utilizzato per tutte le metropolitane milanesi, e non solo, è il cosiddetto “metodo Milano”, conosciuto anche come “cut and cover”. Questa modalità di scavo a “foro cieco” è stata studiata durante la realizzazione della M1, verso la fine degli anni ’50, ed è indicata soprattutto in ambienti urbani congestionati in quanto meno invasiva.
# L’ultima fase con la costruzione delle stazioni e la messa in esercizio
Quando le gallerie sono state scavate si può procedere alla costruzione della stazione vera e propria. Nello specifico è prevista la realizzazione delle pareti interne, dei pavimenti e delle scale fisse e l’installazione di impianti, scale mobili, ascensori, pavimenti e finiture. A questo punto non rimane che procedere con l’armamento della linea, che comprende la stesa dei binari e delle linee di alimentazione elettrica, e infine al collaudo propedutico alla messa in esercizio.
Fonte: Webuildgroup
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FABIO MARCOMIN
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