A Poznan, un murale magico che ha fatto risorgere le atmosfere del passato e che è un inno allo stato ottenuto dalla città, quando raggiunge l’autonomia dall’impero medievale.
Il MURALE MAGICO che fa rivivere il PASSATO (foto PRIMA e DOPO): da fare anche a Milano?
# Una facciata senza finestre (prima)
Quello in foto è un palazzo del quartiere di Poznan denominato Srodka, dal polacco Rodka che significa “mercoledì“. Questo nomignolo è in onore del giorno in cui nel quartiere si teneva il consueto mercato settimanale. Dopo la guerra sono cambiate tante abitudini, compreso il rituale del mercato; sono subentrate nuove esigenze urbane, che hanno trasformato la piazza antistante a questo palazzo, in un semplice parcheggio.
Sono arrivati anche abbandono e degrado davanti alla facciata del palazzo che – come possiamo vedere al naturale – presenta su questo lato tre sole finestre. Poi c’è solo cemento, intonaco e, al massimo, un paio di cartelloni pubblicitari arrugginiti. Sembra una storia tra le tante, condivisa con molte realtà urbane. Finché un giorno il Comune di Poznan decide che è arrivato il momento di sostituire l’abbandono con la creatività, per trasformare un’anonima facciata in un murale tridimensionale.
# Racconto di trombettista con gatto
Ci sono voluti tre anni per raccogliere i fondi necessari alla realizzazione dell’opera, voluta da Gerard Cofta, presidente dell’insediamento che si trova nei pressi della Cattedrale di Santa Margherita e che, di conseguenza, da una parte del nome all’intero quartiere noto come Isola della Cattedrale-Srodka-Zawada-Komandoria.
Il murale vuole rappresentare lo splendore di Isola, quando nel 1231 ha ottenuto i suoi diritti medievali di città autonoma, secondo la legge imperiale. Isola e Srodka sono state poi incorporate a Poznan nel 1800. L’opera è un maestoso trompe l’oeil di Radoslaw Barek, che ha per titolo “Un racconto con trombettista sul tetto e un gatto sullo sfondo”.
I cittadini di Poznan sono orgogliosi e affascinati da questo murale, che commentano esclusivamente con toni entusiasti. Per loro «è un nuovo luogo di pellegrinaggio in Polonia».
# Prospettiva entusiasmante
La prospettiva di questo murale è a dir poco entusiasmante. Oltre ai protagonisti del titolo, il trombettista, i tetti e il gatto, il murale riproduce un antico scorcio di Poznan e trovano posto anche alcuni personaggi locali, come un macellaio, un cagnolino che cerca di ottenere un pezzetto di carne da quest’ultimo, una giovane donna che spalanca le persiane (laddove non ci sono aperture o il Duca di tutta la Grande Polonia, Wladislaw Odonic.
Barek aggiunge anche la magia di finestre e aperture, laddove non ve ne sono, che con gli effetti 3D sembrano più reali delle tre finestre presenti sulla facciata. Soprattutto da lontano, il murale riesce ad essere accattivante, tale da essere uno dei soggetti più instagrammati della Polonia, proprio come auspicato dagli abitanti del quartiere di Poznan, che risulta di fatto una meta turistica, seppure non ha la fama di Danzica o Varsavia.
# La città del PASSATO
Il murale ripropone la città come era nel passato, prima dei cambiamenti imposti dalla modernità. Poznan ripropone anche altri effetti ottici di questo genere, questa volta dal vivo, come le case color pastello del centro, che sembrano lievitare da terra grazie alle volte dei portici, o piccoli agglomerati urbani che sembrano crescere uno sull’altro, in una prospettiva di colore e profondità davvero unici.
Poznan è una città universitaria, pertanto dall’ambiente giovanile. Vi si possono trovare anche molti locali e cucine differenti, per passare una serata dopo la visita al murale di Srodka.
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LAURA LIONTI
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