Non c’è più un pensiero da cui derivano le conseguenze, è come un software che si adatta di continuo alla situazione.
Il fatto di avere un punto di partenza e un punto di arrivo ha lasciato il campo a una ricerca di soddisfazione immediata e continua senza una progettualità.
Il pensiero dominante è un non pensiero che continua a cambiare direzione a seconda di quello che succede.
Forse è il risultato di un sistema di informazioni che sono diventate fluide, sono sempre parzialmente vere e parzialmente false. Prima il sapere che era limitato nella sua diffusione si caratterizzava in paradigmi identificabili, oggi è diventato una specie di magma che continua a sovrapporsi e a cambiare.
Si è perso il senso di una società guidata da principi e valori. In questo magmatismo la coerenza non esiste più e le idee fanno fatica a emergere.
Si chiede semplicemente la fede nella persona o nella struttura che dirige, anche se viene cambiata di continuo la direzione. E si conduce senza sapere dove si vuole arrivare.
Questo è un destino ineluttabile per la nostra società oppure dal non pensiero nascerà un nuovo pensiero che sia luce per una nuova civiltà?
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