Dopo il primo progetto di Renzo Piano e quello rivisto da parte di Norman Foster ne arriverà un terzo per stabilire, si spera una volte per tutte, come verrà trasformata l’area delle ex acciaierie di Sesto San Giovanni. Le ultime novità e i prossimi passi attesi.
Il PROGETTO delle EX AREE FALCK è tutto da RIFARE, come potrebbe diventare
# Il più grande progetto di rigenerazione urbana in Europa non è ancora partito
MilanoSesto è stato presentato come “il più grande progetto di rigenerazione urbana in Europa”, con una superficie trasformata di 1,5 milioni di metri quadrati, quella occupata dagli scheletri delle ex acciaierie Falck dismesse nel 1996. I lavori sarebbero dovuti partire nel 2021 ma, nonostante il ridisegno da parte dello studio di Foster + Partners del precedente progetto di Renzo Piano, tutto è rimasto fermo.
Nel masterplan sono stati previsti:
- la “Città della salute della ricerca”: Istituto Besta con Istituto dei Tumori
- un centro direzionale immerso nel parco
- un quartiere residenziale e i campi per lo sport all’aria aperta
- uno shopping center al posto del vecchio edificio industriale Concordia T5
- una torre piezometrica che diventerà una fontana panoramica
- la stazione ferroviaria sopraelevata interconnessa con la M1 ideata dallo studio Ottavio Di Blasi & Partners
# Solo la passerella di Piano sta venendo realizzata (anche se l’inaugurazione è slittata)
Solo quest’ultima procede, la nuova stazione ferroviaria con passerella in vetro che unirà le due parti di abitato di Sesto San Giovanni, separati dai binari ferroviari, con accessi anche sulla futura area riqualificata. L’inaugurazione prevista a giugno 2023 è slittata però a data da destinarsi a causa del ritrovamento di amianto in uno dei vecchi caseggiati dell’edificio viaggiatori.
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# Attesa la chiusura della trattativa di negoziazione tra i nuovi soci di MilanoSesto spa
Per quanto riguarda il resto del progetto di MilanoSesto, il problema principale è di tipo finanziario e di assetto societario di Milanosesto spa, la società “contenitore” proprietaria delle ex acciaierie. Nel 2019 con l’arrivo di Hines e Prelios sembrava fosse arrivata la svolta decisiva, ma nulla si è mosso. Nelle scorse settimane con l’entrata di due nuovi soci, Coima e Redo, e di Banca Intesa che è passata da essere creditore ipotecario (900 milioni, di cui 300 già svalutati) a socio di capitale, si sono riaccese le speranze per vedere partire finalmente il progetto. Sono tre le proposte arrivate ad Hines per ridefinere il progetto delle aree:
- mantenere solo lo studentato, un edificio di 22mila metri quadrati con 700 camere progettato dallo studio Park Associati;
- aggiungere anche la parte consistente degli uffici;
- tenersi tutto lo sviluppo dell’Unione 0, ma con le nuove “linee guida”.
Nelle prossime settimane si dovrebbe conoscere la scelta definitiva.
# La torre di Banca Intesa e più housing sociale
L’entrata dei nuovi soci porterà sicuramente due conseguenze. La prima è che Banca Intesa, che su MilanoSesto ha una notevole esposizione finanziaria, vedrà inaugurare nel 2026 la sua nuova sede in una torre di 17 piani firmata dallo studio Citterio-Viel & Partners sull’Unione 0. Il rilascio dei permessi a costruire è atteso a breve. La seconda sarà di tipo strategico. Con l’ingresso di Coima e Redo, già impegnati in progetti simili a Milano, aumenterà con molta probabilità la quota di housing sociale ad oggi al 25% e che non riguarda i 16.000 mq previsti.
# Unione Zero e campus dell’Università San Raffaele fermi al palo
Ferma al palo la realizzazione del comparto Unione Zero, presentato ufficialmente nel 2022 e con avvio lavori programmati per la fine dello stesso anno, e dell’università e campus del San Raffele 2 il cui iter burocratico è terminato ma l’operatore è fermo. Tra le ipotesi c’è anche quella, portata avanti dal Sindaco Roberto Di Stefano, di far atterrare lo Stadio del Milan nei terreni delle ex acciaierie nell’ambito delle ridefinzione complessiva di tutto il masterplan.
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Fonte: Il Giorno
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FABIO MARCOMIN
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